Mister – Il gioco dei nomi (azzardati)
Più che d’azzardo, un gioco azzardato. Non ce ne voglia Magalli, garbato e impeccabile come sempre, ma il suo Mister, sperimentato da oggi fino a venerdì a mò di aperitivo pre-festivo, è troppo impegnativo. Lo studio, con una serie di fogli pergamenecei che fanno molto paleografia latina, crea già di suo un’aria di solennità accademica.
Più che d’azzardo, un gioco azzardato. Non ce ne voglia Magalli, garbato e impeccabile come sempre, ma il suo Mister, sperimentato da oggi fino a venerdì a mò di aperitivo pre-festivo, è troppo impegnativo.
Lo studio, con una serie di fogli pergamenecei che fanno molto paleografia latina, crea già di suo un’aria di solennità accademica. Se in più ci aggiungete il vezzo dell’onomastica, con curiosità e aneddoti sui cognomi italiani, il quiz sembra una via di mezzo tra un programma sperimentale di Rai Educational e un’occasione di divulgazione culturale in stile Raitre, sulle orme del filone linguistico-pedagogico percorso da Rispoli in Parola mia.
Progetto ambizioso e lodevole sulla carta, ma privo di appeal nella pratica, oltre a godere di una scarsa presa sulle masse. Il format, tuttavia, non sarebbe da buttar via. Si potrebbe, ad esempio, riciclare come manche de L’Eredità, di cui ricorda stacchetti e meccanismo, visto il carattere domanda-risposta che lo vedrebbe ben integrato in un quiz da preserale. Oppure potrebbe avere vita propria in un contesto più selezionato, come il palinsesto pomeridiano di Raitre un tempo occupato da Giorno dopo giorno dallo stesso Magalli, in modo da attecchire su uno zoccolo duro di pubblico geriatrico. Mister è stato presentato come una rivoluzione, ma è anacronistico fin dalle basi. Un cognome da indovinare, impresa impossibile se il concorrente non risponde alla maggior parte delle domande per scoprire le caselle. In tal caso, l’impresa diventa ardua visto che, per guadagnare il montepremi di 500.000€, occorre conoscere l’intero elenco telefonico e in più, se si vuole accedere a premi intermedi, occorre che la persona con il cognome indovinato risponda al telefono (il che fa molto Piazza Grande). Insomma, Mister rimane una contraddizione in termini. Da una parte il gioco a premi da access primetime, il cui livello di preparazione dei concorrenti lascia alquanto a desiderare, dall’altra la pretesa di sfidare il guinness dei primati con indovinelli improponibili. Il responso finale? Ce lo daranno gli ascolti.