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7+ – Georgia Luzi torna al dignitoso servizio pubblico (di plastilina)

Georgia Luzi ha di nuovo un presidio fisso su RaiUno, il che è motivo di gaudio a prescindere da quel che conduca. In una stagione in cui i cantanti d’annata fanno gli spaesati a Sanremo e le Bridget Jones dei poveri danno la linea al telegiornale, impaperandosi alla prima difficoltà, personaggi come la Luzi o

pubblicato 5 Marzo 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 08:13


Georgia Luzi ha di nuovo un presidio fisso su RaiUno, il che è motivo di gaudio a prescindere da quel che conduca. In una stagione in cui i cantanti d’annata fanno gli spaesati a Sanremo e le Bridget Jones dei poveri danno la linea al telegiornale, impaperandosi alla prima difficoltà, personaggi come la Luzi o lo stesso Ossini – atteso al timone di I Love Italy – hanno bisogno di continuare a crescere sulle reti Rai per diventare i nuovi Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci. Qualcuno dirà che non ne abbiamo bisogno e ci vorrebbero personalità più dirompenti, mentre il conduttore istituzionale resta un tassello irrinunciabile della generalista, in primis della Rai.

E’ così che la conduttrice di Uno Mattina Estate, reduce dall’esperimento da dimenticare dei Perfetti innamorati, torna al servizio pubblico con un programma cucito su misura, 7+. Il giudizio del debutto di stamane? “Più o meno” sufficiente: una sorta di Uno Mattina dimezzato, un magazine edulcorato ma assolutamente dignitoso che spazia dal lifestyle alla divulgazione scientifica, con un pizzico di costume e arte (che sulla tv di stato, ogni tanto, non guasta).

La boccoluta Georgia è decisamente più a suo agio senza i lustrini del varietà, al di là della freddezza della formula che le farà rimpiangere “il bello della diretta” quotidiano. Peccato anche che non faccia un passo senza la cartellina, complice un programma che “+” scritto non si può, coniugando ricchezza di contenuti e un eccessivo didascalismo che lo rende un po’ dispersivo.

Georgia Luzi a 7
Georgia Luzi a 7+
Georgia Luzi a 7+
Georgia Luzi a 7+
Georgia Luzi a 7+

Si spazia dal più classico “quanti siamo su questo pianeta?” alla riscoperta del lavoro manuale, passando per il rilancio di Milano come città turistica (con tanto di pregevole promozione della mostra in corso a Palazzo Reale sull’Arcimboldo) e il successo strabordante della nuova commedia all’italiana.

Il concept è quello del programma-laboratorio, che ammicca all’interazione tra esperti del Cosmo di Gregorio Paolini su RaiTre alternando uno sguardo “globale” sulla realtà – con tanto di mappamondo retrò – a una dimensione più quotidiana (la viabilità, la percezione meteorologica, etc). Insomma, la vera sperimentazione è poter mettere in piedi un dibattito su temi medio-alti senza far intervenire per forza la De Grenet o Malgioglio, anzi facendo discutere tra loro personalità eclettiche e di classe come il geologo Tozzi, la giornalista Giacobini e la critica cinematografica Delli Colli.

L’idea più azzeccata è sicuramente quella del collegamento con Londra, dove il corrispondente Rai Caprarica segue il countdown che ci separa dall’evento dell’anno: le nozze di William e Kate. Tra aneddoti e aggiornamenti dell’ultima ora, è forse solo questo il contenuto più appetibile, sul profilo della stretta attualità, che si staglia sul resto di curiosità più o meno bollite.

La Luzi, di suo, si conferma volto perfetto di quella tv di sottofondo che costituisce, comunque, una risorsa per la tv pubblica, chiamata a parlare a un pubblico più pacato. Le prospettive sono sofisticate, o comunque di più ampie vedute rispetto ai soliti salotti tra amiche. Peccato solo che si respiri quell’aria di plastilina da rubrica messa a tappare un buco. A proposito, prima in questa fascia andava storicamente in onda il Tuttobenessere della Rosati. Che fine ha fatto?

Rai 1