WikiLeaks: Guerra, Bugie e Videotape. La storia di Julian Assange questa sera alle 23 su Discovery Channel

Discovery Channel (canali 401 e 402 di Sky) manda in onda questa sera alle 23 un documentario in prima tv che ci permettiamo di segnalarvi. Si tratta di WikiLeaks: Guerra, Bugie e Videotape e, come potrete capire dal titolo, parla del famoso sito web al centro di uno degli “scandali” più discussi degli ultimi anni. Un tema particolarmente attuale, sviluppato dai reporter francesi Paul Moreira e Luc Hermann, autori e registi del documentario, che hanno viaggiato da Londra a Washington, da Reykjavik a Parigi, per parlare con i giornalisti di Wikileaks e gli hacker che, sfidando le regole dei segreti militari, stanno lottando per la trasparenza. Dice Hermann:

Per Paul e per me è stato estremamente complesso girarlo, soprattutto avvicinarsi a Julian Assange e alla sua squadra. Siamo stati a Londra due volte senza telecamere per convincerli a parlare. Erano sotto pressione, molto cauti, testimoni delle conseguenze che le loro attività avevano provocato negli ultimi mesi

Dopo il si all’estradizione in Svezia, dove lo attende un processo per stupro, Julian Assange, 39 anni, giornalista, programmatore e attivista australiano, noto principalmente come l’uomo che ha messo al tappeto la diplomazia internazionale, racconterà in esclusiva i motivi della creazione di WikiLeaks e l’impatto che l’organizzazione ha avuto a livello mondiale.

Il documentario cercherà quindi di raccontare, in modo imparziale, la storia del carismatico fondatore e nemico numero uno del Pentagono, con interviste a molti collaboratori. Grazie ai diversi contenuti, il pubblico avrà una visione completa della storia.

Il documentario include anche un’intervista a Daniel Domscheit-Berg, ex numero due e portavoce del team Wikileaks, prima dell’apertura del suo sito e della pubblicazione del suo libro “Inside Wikileaks”, uscito in Italia il 16 febbraio. Daniel è ora un dissidente, ha abbandonato il team per contrasti con l’organizzazione, secondo lui troppo incentrata sulla figura di Julian Assange.