Quello che vorrei non aver visto in tv/2
Non potete sapere quanto io sia contenta di aver dato il via a questa rubrichetta. L’argomento di oggi è veramente il top del trash, il top dello schifo (permettetemi il termine) televisivo. Ero molto combattuta se parlarne oppure no, perché toccare l’argomento equivale a dare spazio e fare pubblicità a personaggi che di certo non
Non potete sapere quanto io sia contenta di aver dato il via a questa rubrichetta. L’argomento di oggi è veramente il top del trash, il top dello schifo (permettetemi il termine) televisivo.
Ero molto combattuta se parlarne oppure no, perché toccare l’argomento equivale a dare spazio e fare pubblicità a personaggi che di certo non lo meritano. Alla fine ho scelto di parlarne perché voglio che tutti quelli che si sono persi l’ultima puntata di Striscia la Notizia vedano dove può arrivare certa gente.
Premetto che seppur avendo sentito parlare moltissimo del videoblog di Stefania Nobile e Wanna Marchi (ne abbiamo parlato anche su TvBlog, ma non lo linkerò), non l’avevo mai guardato proprio per un sentimento di rifiuto nei confronti delle due teleimbonitrici.
Spesso a Striscia la Notizia fanno vedere degli spezzoni di filmati tratti dal videoblog in questione – cosa che ritengo sbagliatissima e irrispettosa nei confronti di chi è stato truffato -, ma li ho sempre seguiti distrattamente. Stavolta invece mi è capitato di vedere un filmato in modo più attento. Le due signore, come ai vecchi tempi, urlavano e davano giudizi a destra e manca come se un certo processo e una certa condanna fossero solo frutto della fantasia di alcuni spettatori.
Eccole qua le signore che un mese fa piangevano in un’aula di tribunale affermando di non aver truffato nessuno e di essere nullatenenti, gustatevi questo video.
Un consiglio a Striscia da parte di una persona qualunque: occupatevi di questi personaggi solo quando avete qualcosa di importante da mostrare, evitando di fare pubblicità continua…prima che la gente pensi che dietro ad una trasmissione di pubblica utilità si nasconda solo il tentativo continuo di fare audience.