Home Notizie Clamoroso al Tg1 – Giuliano Ferrara in difesa di Berlusconi (per 6 minuti)

Clamoroso al Tg1 – Giuliano Ferrara in difesa di Berlusconi (per 6 minuti)

Ciò che si è appena visto al Tg1 ha del clamoroso, anche se probabilmente non ci si dovrebbe più stupire di nulla. Sono 5 minuti e 45 secondi davvero inauditi, quelli dell’esibizione – non saprei come altro parlarne, francamente – di Giuliano Ferrara che, di fatto, occupa il telegiornale dell’ammiraglia pubblica per una difesa d’ufficio

10 Febbraio 2011 21:31

Ciò che si è appena visto al Tg1 ha del clamoroso, anche se probabilmente non ci si dovrebbe più stupire di nulla. Sono 5 minuti e 45 secondi davvero inauditi, quelli dell’esibizione – non saprei come altro parlarne, francamente – di Giuliano Ferrara che, di fatto, occupa il telegiornale dell’ammiraglia pubblica per una difesa d’ufficio di Silvio Berlusconi. Una difesa che si trasforma anche in un attacco contro il gruppo editoriale Espresso e contro quelli che il direttore del Foglio definisce puritani.

I quali puritani, secondo Ferrara, avrebbero addirittura un disegno eversivo, da guerra civile. Farebbero parte di un sistema giornalistico complice delle procure, per attuare questo disegno eversivo. E via dicendo.

Ora. Un telegiornale dovrebbe raccontare fatti. In questo caso le opinioni di Giuliano Ferrara – che trascende in giudizi politico-morali. E che, del premier, dice solo che se anche avesse avuto una vita non morigerata, be’, non lo si potrebbe comunque criminalizzare per questo: i reati ipotizzati sarebbero dunque mere invenzioni – assurgono dunque al valore di fatti conclamati e veri, in quanto raccontati in tv, nella sede preposta ad una narrazione giornalistica della realtà. Sul Gruppo Espresso i giudizi non sono per nulla lusinghieri. Dice Ferrara:

Ha una volontà dichiarata di abbattere Berlusconi con mezzi extraparlamentari ed extra-istituzionali.

Il soliloquio di Ferrara viene interrotto – raramente – da alcune domande di Susanna Petruni, che, in realtà, confeziona assist perfetti per i colpi a porta vuota del direttore del Foglio.

E così, si parla dell’informativa su Berlusconi come di un faldone costruito ad arte per screditare e far cadere il premier. Si parla di questa presunta deriva moralista come del male assoluto per l’Italia – a dimostrazione del fatto, peraltro, che chi si eleva a moralizzatore dell’ultim’ora ben poco ha capito dello scenario politico-televisivo nostrano e contemporaneo -. E poi, il capolavoro.

Ferrara, paradossalmente, ricorda di aver sfidato Scalfari a un confronto pubblico e si produce in una difesa del contraddittorio. Peccato che in studio, di contraddittorio non ne abbia affatto. Anzi, ha accanto una giornalista ben nota per essere allineata sulle medesime posizioni.

Le reazioni politiche a quanto mandato in onda dal Tg1 non si fanno attendere, da parte dell’opposizione, dal Pd all’IdV. Sono, però, reazioni politiche, appunto, non televisive. E quando una tesi viene sostenuta da un giornalista in tv, questa, nella società dello spettacolo, assume un’enorme importanza a livello di rappresentazione del reale.
E ancora, chi le leggerà, chi le ascolterà, queste reazioni? Non certo la stessa quantità di persone che hanno visto il Tg1 e che, probabilmente, si sono trovate ad annuire alle affermazioni di Giuliano Ferrara. Perché è inutile illudersi che esista ancora il pensiero critico: l’ha detto la tv. E quindi è vero.

Chi non la pensa così appartiene comunque a una minoranza, per quanto ci si voglia illudere del contrario. E così, le opinioni di Ferrara diventano, appunto, fatti. Perché l’ha detto la televisione, anzi, l’ha detto addirittura il Tg1. Con buona pace di tutto il resto, persino di chi prova a farsi un’idea propria.