Maria De Filippi a Deejay tv non esclude un ripescaggio su Diana Del Bufalo. E pensa ad un Mai Dire Amici con la Gialappa’s

Maria De Filippi, a Milano per registrare la puntata di Kalispèra in onda stasera con Alfonso Signorini, è intervenuta circa 2 ore fa al programma “Deejay chiama Italia” condotto da Linus e Nicola Savino su Radio Deejay e Deejay Tv. Nella chiacchierata senz’altro amichevole (Linus è stato anche tra gli opinionisti della prima puntata e lo sarà pure all’ultima di Amici), la conduttrice ha svelato parecchio di sè e del suo passato personale e lavorativo lanciando alcune notizie interessanti: sul possibile ripescaggio di Diana Del Bufalo, dopo la sommossa via web dei suoi fans (qui la sua intervista), non ha escluso totalmente la possibilità che ciò accada. E inoltre ha parlato di un possibile Mai Dire Amici.

Maria ha mantenuto la promessa di andare in radio visto che la scorsa volta, prima di Natale, intervenne solo telefonicamente al programma di Linus a causa di un’influenza.

Sull’eliminazione di Diana Del Bufalo:

“C’è un plebiscito su Internet che chiede il ripescaggio su Diana. Ci siamo rimasti male tutti… Non possiamo fare un ripescaggio solo su di lei, perchè dovremmo fare una serata su tutti e chiedere ad una giuria di decidere. Ma nel regolamento si può fare tutto. Vedremo. Posso aggiungere però che c’è una mezza idea della Gialappa’s di fare un Mai Dire Amici e so anche che avevano guardicchiato Diana… E poi mi ha chiamato una signora molto conosciuta chiedendo di lei, una signora che si occupa di musica…”

Linus e Nicola prima hanno pensato alla Caselli e poi Maria ha chiarito meglio:

“E’ una signora mora…”

Linus non ha avuto dubbi:

“Ah, diciamo la moglie di un molleggiato…”

Maria, che che ha ammesso di prepararsi meno rispetto agli esordi (“Anche se la salivazione mi manca ancora“) ha fatto mea culpa anche sul flop di Missione Impossibile:

“In televisione penso capiti a tutti di avere un minuto di assoluta presunzione. A me è successo tanti anni fa, ero convinta di non aver bisogno di nessuno e ho preso una tale tranvata capendo che invece avevo bisogno di tutti. Ho fatto il 13% con un programma che si chiamava Missione Impossibile: in quell’occasione venivo da “Amici di Sera” e il mio autore si chiamava Alberto Silvestri. Ero abituata che non potevo far nulla mai di mio, perchè c’era lui, conosceva la televisione ed è stato lui che me l’ha insegnata. Facevo riunioni di redazione di 4 ore dove non potevo neppure parlare. Quando è nata Missione Impossibile, l’ho fatta senza di lui e ho fatto 13. E a quell’epoca quando c’era un 1 davanti voleva dire chiusura, oggi con il digitale è più accettabile”.

Sul fatto di essere stata fortunata ad avere come marito Maurizio Costanzo che le ha consentito di arrivare più facilmente alla conduzione, la De Filippi ha detto che “La Ventura e la Clerici hanno sicuramente fatto più gavetta” di lei.

Parlando del suo modo di condurre che Linus definisce “asciutto”, Maria è sincera:

“Sono convinta che un programma se c’è, c’è, non c’è conduttore che tenga, qualcosa in più”.

Tra i programmi che si sente più suo tra i 3 che conduce non ha dubbi:

“E’ C’è Posta per te, quello dove ci sono io. Amici è un programma fatto dai ragazzi, dalle canzoni e dalle coreografie, io sono solo la vigilessa. Spesso mi faccio pure dire i titoli delle canzoni perchè non so l’inglese. Sicuramente C’è Posta. Scelgo le storie, vedo gli ospiti, mi scrivo il testo della storia… C’è una redazione che seleziona le storie che arrivano; me le propone e quelle che mi piacciono di più o sento di più le faccio venire in ufficio… C’è una stenografa mentre parlo con loro e poi mi da’ tutto lo sbobinato…Vedo tutti gli ospiti tra il sabato pomeriggio e la domenica. Io voglio usare esattamente le loro parole e ci sono particolari troppo intimi, questo viene tralasciato”.

Come detto in molte interviste, per la De Filippi C’è Posta per te è il programma che cura di più, ma che gli da’ anche più angoscia:

“Quando senti quelle storie poi vai a casa con una dose di malinconia che ti porti dietro. C’è stata una storia di tre ragazzini che volevano ringraziare la loro mamma che avevo visto due anni prima e non avevo scelto. L’idolo della mamma era un calciatore della Roma che attraverso il suo agente non voleva una storia commovente. Me li sono portati dietro per due anni e quando è arrivato un altro della Roma di uguale fama, li ho re-invitati”.