Stasera è stata l’ultima puntata di Neripoppins e io non l’ho ancora capito. Vi avevo promesso di tornarci su, ma poi il lunedì è sempre stata una serata televisiva piena di roba buona. Spesso gli ho preferito Il Testimone di Pif, o mi ha distratto la piazza di Quinta colonna. Per non parlare di Reputescion di Andrea Scanzi.
Ogni qual volta, poi, ho beccato senz’audio i momenti di teatro sperimentale, non vi nascondo di aver cambiato canale, forse per la troppa stanchezza della giornata che impediva di concentrarmi.
Stasera, sempre zappingando, becco Annalisa e tiro un sospiro di sollievo. Finalmente un inserto pop che possa valorizzare una “talent” ancora incompresa, specie all’ultimo Festival di Sanremo.
La vedo elegantissima in dorato, una che meritava una prima serata canora quanto l’Amoroso con Morandi. Scopro dalla pagina Facebook di Neripoppins che lei e Marcorè cantano Specchio, una canzone-parodia – se non erro – visto che “googlando” il testo non viene fuori niente.
Vuole essere una sorta di versione alta di Cara ti amo di Elio e le storie tese? Boh, non capisco. Sempre dalla pagina Facebook scoprirò che Annalisa era già entrata, mentre io finivo di guardare Capatonda a Reputescion. Giusto per amor di ermetismo, l’aggiornamento live su Facebook ha commentato così la sua partecipazione:
“Ti farò bella come non sei mai stata… e ci ho aggiunto anche un po’ di tette! Fratelli, ricordate che la fede non costa nulla… i miracoli invece sì! Ricordate che tutto ciò che è benefico vuole un bonifico!”.
Annalisa tornerà a Neripoppins per un terzo momento, sui titoli di coda, esibendosi in una “sigla strumentale” (come dice sempre la pagina Facebook di Neripoppins). Ha forse accennato anche un pezzo di una sua canzone? Non si è capito neanche questo.
Neanche i fan di Nali mi aiutano, visto che sulla sua pagina ufficiale si limitano a dire che è stata bellissimaaaa e bravissimaaa e che, contrariamente al titolo dell’album, sa ballare. Quando si dice, un passaggio televisivo che ha fatto conoscere l’artista (e dire che il duello Mengoni-Mercury, invece, l’avevo capito).
Una cosa sola l’ho capita, che i cartelli che lei e Neri avevano in mano hanno dato il vero senso della sua presenza, ovvero la marketta del tour. Ma la strategia usata è la conferma che anche la promozione in salsa radicalchic sa come nobilitarsi.
In definitiva, un’ospitata avvolta nel mistero, che ha reso ancora più enigmatico il talento di Annalisa e definitivamente incomprensibile il programma di Marcorè.
Già so che ora pioveranno commenti su come voi abbiate colto i riferimenti colti di Neri, che magari ammiccava a Gaber o a Dante o a Charlie Chaplin e io, da ignorante, non ci ho capito niente.
Colgo questo rischio, lo stesso che si assume la direzione di Rai3, andando sul sicuro su un cosa: ciò che la massa non capisce è tv di qualità.