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Quelli che, fuori tempo il D’Agostino di Ubaldo Pantani sul Governo Letta (video)

I giornalisti Rai affiancano la conduttrice per aprire la puntata: d’obbligo un commento sulla sparatoria di Palazzo Chigi, così dopo si può parlare di calcio. Gli effetti però si sentono.

28 Aprile 2013 15:25

Ci ricolleghiamo a quanto detto prima sull’ingresso dell’attualità nella domenica ‘calcistica’ (senza calcio) di Quelli Che per ‘commentare’ il pezzo di Ubaldo Pantani, oggi in scena con Roberto d’Agostino. Un pezzo costruito sul giuramento del Governo Letta, e sulla sua squadra di ministri, che però soffre il post-Chigi. Il giuramento è stato completamente oscurato dai fatti successivi, il che rende lo sketch particolarmente pesante. E non aiuta neppure una battuta piuttosto discutibile sulla ministra Cecile Kyeng, la prima donna di colore in un governo italiano, ritenuta somigliante a Gary Coleman (il mitico Arnold), con un parallelo banale, fuori luogo e anche un tantinello squalliduccio a dirla tutta. Non è facile riscrivere tutto (sono pochissimi quelli che ci riescono, come Crozza e la sua squadra), ma qualche cosa si potrebbe evitare. Per il proprio bene. In basso il video.

Quelli che, Victoria Cabello parte da Palazzo Chigi con Attilio Romita e Gianluigi Paragone


Inizio diverso, e non poteva essere altrimenti, per la puntata di oggi, domenica 28 aprile, di Quelli che. Si mettono da parte frizzi e lazzi e si parte con Victoria Cabello stretta tra Attilio Romita e Gianluigi Paragone, ospiti già previsti della trasmissione per il derby Juve-Toro. Una ‘fortuna’ per la Cabello, riconosciuta dalla stessa conduttrice, che può quindi commentare, a caldo, le notizie arrivate in mattinata da Palazzo Chigi.

“Non sono mai stata così felici di vedervi” dice la Cabello in apertura, prima di iniziare l’inevitabile cappello sui fatti della mattinata.

“Stiamo seguendo i giornali per capire cosa sta succedendo. Solidarietà ai feriti e ai familiari. Una di quelle cose molto difficili da commentare”.

Certo, non ci si può improvvisare ‘conduttore’ di talk: e così, mentre la Cabello resta fedele al ruolo di ‘persona comune’ che fa domande e soprattutto porta in tv una certa preoccupazione i due giornalisti Rai puntano sulla rassicurazione.

“Un gesto che ha lasciato tutti attoniti. E’ stato già scritto che sarebbe uno squilibrato, ma forse sono di quelle cose che si scrivono anche un po’ velocemente e rapidamente, traendo… come dire…”

dice la Cabello, che non ha forse percepito che la velocità con cui si è diffusa la ‘certezza’ dello squilibrio mentale potrebbe essere ricondotta non alla ‘fretta’ dei giornalisti, ma alla necessità delle ‘istituzioni’ (o chi per loro) di dare una ‘motivazione’ non politica a quanto successo.
Paragone prova a stigmatizzare, ricordando che “qualsiasi gesto lesionista verso sé o altri va assolutamente condannata” e ‘correggendo’ la Cabello perché non ceda alla ‘retorica’ della donna incinta colpita da un proiettile (e ferita invece per “dinamiche successive” dice Paragone.

“Gesto politico o fatto di cronaca?” domanda la Cabello.

“Un fatto di cronaca molto, molto, molto grave ” per Romita, che sottolinea il luogo e il momento scelto per quest’azione ma esorta tutti a non cedere al collegamento tra quanto successo e la ‘politica’.

“Bisogna analizzare i fatti con lucidità, senza permettere che fatti personali, separazioni, eventi isolati siano messi tutti nel calderone della ‘crisi’. Confondendo gli elementi si rischia di non fare buona informazione”,

dice il giornalista.
Una posizione che si ricollega alla posizione espressa da Paragone, che sottolinea come  la crisi non può e non deve essere un alibi. “Non possiamo, in nome della crisi, giustificare fatti come questo” precisa Paragone. “Maneggiamo con cura le parole, non parliamo di ‘atto simbolico’” dice Paragone che poi aggiunge:

L’esigenza è quella di raccontarla questa crisi, tenere accese le telecamere per raccontare il disagio dei lavoratori, degli operai, dei piccoli imprenditore. A volte me la prendo con una certa assenza dai media di certi soggetti della crisi.

Arriva anche un mezzo rimbrotto a Mamma Rai

“Lo dico anche ai vertici di questa azienda: è meglio raccontare con dovizia di particolari la crisi industriale, occupazionale di questo Paese, perché così non regaliamo alibi a nessuno”.

Un po’ un certo effetto spot per il suo L’Ultima Parola  (una versione ‘leggera’ per me di Quinta Colonna) si percepisce: e lo coglie anche la Cabello…

“E devo dire che tu con il tuo programma lo fai molto bene, facendo parlare la gente. E ti faccio i complimenti su questo”.

Appunto.

Non possiamo non segnalare qualche raccordo un po’ azzardato della Cabello:

“Un evento avvenuto in un momento molto difficile per il Paese: abbiamo aspettato tanto questo governo, che è stato fatto anche in tempi molto rapidi (e qui Romita e Paragone hanno traballato un attimo, ndr) e quindi devo dire che Letta in questo è stato, credo, molto bravo a mettere d’accordo un po’ tutti”.

Un certo imbarazzo da parte degli ospiti si è percepito, ma da veri signori non hanno infierito. Il cerimoniale dell’introduzione seria, però, è stato portato a casa, in qualche modo. E ora si può passare al calcio. E al cazzeggio.

Paragone si ritrova accanto Alba Parietti, mentre il primo contributo video è quello di Jean Claude e Madreh che da Versailles si lamentano della decurtazione dello stipendio Rai. Come si può recuperare? Ingegnandosi un po’, e trovando qualche sponsor… Fosse così semplice.

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