Colorado: TvBlog intervista i Ditelo Voi
Continuiamo la nostra rassegna sui comici di Colorado, il varietà di Italia 1 condotto da Nicola Savino e Rossella Brescia che domenica scorsa ha toccato il proprio record di ascolto (15,48% di share) in occasione della centesima puntata dal suo esordio. Oggi vi proponiamo l’intervista ad un trio, il gruppo napoletano dei Ditelo Voi, formato
Continuiamo la nostra rassegna sui comici di Colorado, il varietà di Italia 1 condotto da Nicola Savino e Rossella Brescia che domenica scorsa ha toccato il proprio record di ascolto (15,48% di share) in occasione della centesima puntata dal suo esordio. Oggi vi proponiamo l’intervista ad un trio, il gruppo napoletano dei Ditelo Voi, formato da Francesco De Fraia, Mimmo Manfredi e Raffaele Ferrante. In particolare quest’ultimo ci racconta qualche retroscena e ricorda i periodi in cui il gruppo fu protagonista di Uno di Noi con Gianni Morandi e Lorella Cuccarini e di Buona Domenica.
Da quanto siete a Colorado?
“Dalla terza edizione, ho perso quasi il conto quanti anni siano. Praticamente dopo I Turbolenti siamo i più longevi comici del gruppo di Colorado”.
Da quanto vi conoscete voi tre? E come vi siete conosciuti?
“Ci conosciamo dal 1995, quindi quasi sedici anni. Ci siamo incontrati nelle compagnie teatrali amatoriali, abbiamo costituito in quella occasione un gruppo di cabaret che potesse racimolare qualcosina di soldi nei periodi bui e oscuri della nostra vita…” (ride ndr)
Come mai vi chiamate Ditelo Voi?
“Tutto nasce in occasione di una serata già definita in un un locale. In quell’occasione, siccome avevamo velleità non solo attoriali, dovevamo trovarci un nome identificativo. Uno di noi disse proprio ‘Come ci possiamo chiamare?’, l’altro rispose ‘Non lo so, dillo tu’, l’altro ancora ‘Ma no, dillo tu, anzi ditelo voi e, visto che esisteva questa incertezza, il padrone del locale decise di tagliare la testa al toro proponendo come nome da assegnarci quello di Ditelo Voi”.
A cosa si ispira la vostra comicità?
“Ci piace definirla surreal-popolare. C’è una parte di noi che si dedica al surrealismo e al fumetto in generale e da lì le espressioni, i personaggi anche esasperati che prendono spunto anche dalla quotidianità. E poi per il popolare c’è una vena naturale alla quale bisogna sempre dar sfogo”.
Come sono gli sketch che quest’anno proponete a Colorado?
“Quest’anno facciamo un giro tra il piccolo e il grande schermo. Per quanto riguarda il cinema, passiamo dal film horror, al western a quello di fantascienza. Cerchiamo di far lavorare anche quelli della costumeria perchè poverini non ne possono più neppure loro di fare sempre gli stessi costumi (ride). Per il piccolo schermo invece abbiamo preso in considerazione insieme al capo degli autori l’idea di toccare i vecchi telefilm, quelli degli anni 70-80-90 come La famiglia Addams, Love Boat, Happy Days. Con un semplice intervento che noi chiamiamo disturbo, riusciamo a ricordare alle persone più giovani l’esistenza di questi telefilm”.
Eravate fans di queste serie?
“Abbastanza. Diciamo che 2/3 del gruppo ne era fan e l’altro terzo invece non li vedeva mai. Forse anche per questo è nata l’idea di dissacrarli. Non posso fare nomi però su chi sia quello non amante dei telefilm”.
Dissacrate il piccolo e il grande schermo. Quanto questa comicità è diversa rispetto a quella che invece proponevate durante lo show di vecchio stampo come Uno di noi di Gianni Morandi o all’interno di Buona Domenica?
“E’ importante in questo caso la contestualizzazione. In uno show come Colorado, un varietà veloce con tempi ridotti e allusioni al quotidiano, sono giusti gli sketch che proponiamo oggi, mentre in un varietà vecchia maniera come quello di Gianni Morandi c’era proprio la felicità di far parte di un gruppo, affiatato anche se diverso, per raggiungere più target possibili. Gianni aveva della sua il pubblico degli oltre 50 anni, Paola Cortellesi ne aveva un altro e noi eravamo allora i più giovani che dovevano catturare nuova audience. Riuscivamo anche a prendere in giro quelli che potevano essere i nostri padri, televisivamente parlando”.
Che periodo è stato quello per voi?
“Bello, emozionante. Ci si divertiva perchè con Gianni e Lorella avevamo un bel feeling. Anche con Paola, il capo autori Giampiero Solari e Riccardo Cassini ci trovavamo molto bene. Poi ricordo che all’epoca registravamo nel Teatro 5 Fellini di Cinecittà e stavano girando Gangs of New York o alcune scene della Passione di Cristo diretta da Mel Gibson. Era surreale girare l’angolo e trovarsi all’interno di quella fantastica scenografia, ci si divertiva molto anche a curiosare anche in quella struttura storica che è Cinecittà”.
La vostra consacrazione però è avvenuta con Buona Domenica…
“Credo di sì, Buona Domenica ci ha dato grande popolarità. Più che altro siamo molto dediti ad altro tipo di sfumature, ai rapporti umani che intercorrono in questo lavoro. Come con Morandi e Cuccarini, ricordo con piacere quel periodo per l’armonia che c’era. Posso parlarti della vicinanza con Beppe Braida che co-presentava il programma e con Mirko Setaro, uno dei mitici Trettrè”.
Spesso vostri colleghi mi parlano di Colorado come una grande famiglia. E’ vero?
“Guarda, ti porto una mia esperienza di qualche settimane fa. Sono diventato padre e gli autori lasciandomi all’oscuro di tutto hanno pensato di farmi una sorpresa. Finito il mio pezzo infatti, Savino mi chiamò e io abbastanza perplesso tornai sul palco ancora truccato da 007. Rientrai in studio e lui mi fece gli auguri per la nascita del figlio. In quel caso 007 divenne 000! Inutile dire che mi commossi e li ringrazio ancora oggi per la bella sorpresa”.
Mancano poche settimane al termine di Colorado. Cosa c’è nel vostro immediato futuro?
“Sempre teatro. Ora stiamo portando in giro L’era digitale scritto da noi e Gianluca Ansanelli. Ci diverte molto, è un pout-pourri di sketch che vengono uniti da un filo conduttore riguardante il cambiamento del teatro nell’epoca del digitale. Così come la televisione sta cambiando, secondo questo spettacolo, anche il teatro si sta avviando a diventare digitale. Sta avendo molto successo, insieme a noi c’è un corpo di ballo e un’attrice molto brava, Federica Citarella”.
E il cinema?
“Abbiamo qualche proposta, per scaramanzia non voglio dire nulla ma speriamo ci possa essere il grande schermo anche per noi”.
mb