Il Sorteggio – La fiction sulle BR con Beppe Fiorello questa sera su RaiUno
Questa sera su RaiUno andrà in onda in prima visione Il Sorteggio, un film che (se ben realizzato) ha una grossa valenza storica. Il Sorteggio si ispira infatti ad accadimenti reali, ambientati a partire dal maggio del 1976, quando a Torino ebbe inizio un processo unico nella storia della Giustizia italiana, quello al nucleo storico
Questa sera su RaiUno andrà in onda in prima visione Il Sorteggio, un film che (se ben realizzato) ha una grossa valenza storica. Il Sorteggio si ispira infatti ad accadimenti reali, ambientati a partire dal maggio del 1976, quando a Torino ebbe inizio un processo unico nella storia della Giustizia italiana, quello al nucleo storico delle Brigate rosse. Quarantasei imputati, undici dei quali detenuti (tra di loro Alberto Franceschini, Prospero Gallinari, Renato Curcio, Maurizio Ferrari), ai quali venne contestato, per la prima volta dal 1945, il reato di “costituzione di banda armata finalizzata al sovvertimento violento dell’ordine democratico e delle sue istituzioni”.
Quel processo fu un evento eccezionale, da ricordare a trentaquattro anni dal suo inizio e a trentatre da uno dei suoi momenti più drammatici: l’assassinio, avvenuto il 28 aprile 1977, del Presidente dell’Ordine degli avvocati del Piemonte Fulvio Croce. Ma quel processo rappresentò in verità qualcosa di ancora più straordinario, non tanto dal punto di vista della cronaca giudiziaria, quanto per i problemi giuridici e per le implicazioni tecniche che provocò: la condotta in aula degli imputati, decisi a scardinare le regole del “processo borghese”, si concretizzò, infatti, nel rifiuto di riconoscere allo Stato il diritto-dovere di giudicare, nella negazione delle regole del sistema giudiziario e nella messa in scena del primo e unico “processo guerriglia” della storia repubblicana italiana.
Con queste premesse inizia Il Sorteggio, la storia di Tonino Barone, un operaio della Fiat Mirafiori, interpretato da Beppe Fiorello, che verrà sorteggiato come giurato popolare al primo processo al nucleo storico delle Brigate Rosse. La sceneggiatura, Menzione Speciale come miglior Sceneggiatura originale al Premio Solinas, è di Giovanni Fasanella, scritta con Giuseppe Rocca e Giorgio Glaviano e con la collaborazione di Giacomo Campiotti, che ne firma anche la regia, e Beppe Fiorello. Una coproduzione Rai Fiction – Artis.
Il Sorteggio – La fiction sulle BR con Beppe Fiorello
Tonino è un operaio come tanti altri, senza particolari interessi politici e con una percezione assai labile dello Stato, vissuto come un’entità astratta e comunque lontana dal cittadino comune. Ma ha una passione per il tango, dove riversa ogni aspirazione di riscatto sociale. All’inizio non sa neppure bene in quale processo dovrà fare il giudice popolare e, nella sua inconsapevolezza, pensa di aver vinto quasi un terno al lotto: un’occasione per allontanarsi dal duro lavoro della fabbrica. Via via, però, appreso che dovrà giudicare i brigatisti rossi, prende sempre più coscienza del pericolo. Un pericolo che si materializza intorno a lui con crescente aggressività.
Nel clima di paura che si diffonde in città in seguito ad una serie di attentati, Tonino si rende conto della difficile situazione in cui si trova e del ruolo delicatissimo che è chiamato ad assolvere. E questo gli provoca conflitti e lacerazioni tremende, lo spaventa e lo pone, per la prima volta nella sua vita, dinanzi alla necessità di una scelta. Una scelta che richiede coraggio. Intanto Anna (Gioia Spaziani), la sua donna, che non sa ancora del processo, decide di mettere fine alla relazione proprio alla vigilia del matrimonio: pur amandolo, giudica Tonino immaturo e inaffidabile.
Come sfondo, la Fiat e il rapporto di Tonino con i suoi compagni di lavoro. Innanzitutto Gino (Giorgio Faletti), quasi una figura paterna, l’operaio sindacalizzato e intransigente che sostiene la necessità di combattere strenuamente il terrorismo all’interno della fabbrica. Barbero (Mimmo Mancini), un arrabbiato simpatizzante delle Br. E in mezzo, Salvatore (Francesco Grifoni), bella figura di ricco borghese che ha scelto la professione di operaio, ma che alla fine mostrerà il suo lato più inquietante.
Dunque, Tonino, l’uomo qualunque e apparentemente senza qualità, pur tormentato dal dubbio e dalla paura, in una progressiva presa di coscienza dell’importanza dell’impegno civile, accetterà di fare il giudice popolare. Scelta da eroe, perché maturata in un contesto in cui il terrore indurrà molti altri giurati a rinunciare. Da segnalare, Ettore Bassi, nel ruolo del presidente della Corte.