Colorado: TvBlog intervista Simonetta Guarino (Piera la portiera)
Continuiamo a raccontarvi meglio i comici di Colorado, il varietà di Italia 1 condotto da Nicola Savino e Rossella Brescia che ieri ha registrato un nuovo record di ascolti. Dopo Marco Bazzoni Baz, Laura Magni e Angelo Pintus e Daniele Ronchetti Gabri Gabra, eccoci a parlare con Simonetta Guarino che quest’anno propone il caratteristico personaggio
Continuiamo a raccontarvi meglio i comici di Colorado, il varietà di Italia 1 condotto da Nicola Savino e Rossella Brescia che ieri ha registrato un nuovo record di ascolti. Dopo Marco Bazzoni Baz, Laura Magni e Angelo Pintus e Daniele Ronchetti Gabri Gabra, eccoci a parlare con Simonetta Guarino che quest’anno propone il caratteristico personaggio di Piera la Portiera. Negli anni passati Simonetta ha interpretato a Zelig la casalinga Gaia e la manager mangiauomini Leonarda.
Molti ti conoscono già avendoti visto a Zelig o a teatro prima di questa esperienza a Colorado. Vogliamo fare un piccolo excursus della tua carriera?
“E’ molto tradizionale. Ho frequentato la scuola del Teatro Stabile di Genova e poi ho iniziato a fare teatro. Ho cominciato a lavorare con Giorgio Gallione, il direttore artistico del teatro Archivolto che ha fatto la regia anche di Bisio, De Luigi e Neri Marcorè. Inoltre ho avuto esperienze di tournee di teatro di prosa con Valeria Moriconi”.
E come è avvenuto il passaggio al genere comico?
“Siccome io ho un certo carattere e visto il boom del cabaret, mi è stato chiesto di scrivere qualcosa di comico per me. Nel 1993 così ho iniziato a scrivere testi comici per i miei spettacoli. Poco dopo ho vinto il concorso di Bordighera del cabaret e da lì ho avuto qualche conferma lavorativa. Nel 1999 sono approdata a Zelig, quando era ancora in seconda serata anche se ho sempre alternato televisione e teatro. Successivamente ho fatto tv con “SuperCiro“, “Crozza Italia“, e quest’anno a Colorado con questo personaggio di Piera la Portiera“.
Come è nato questo personaggio?
“In realtà nasceva come Ronda, una donna genovese che presidiava il sacro territorio ligure dagli invasori stranieri. E prendeva soprattutto per extra-comunitario chiunque, cioè il malcapitato di turno veniva atterrato e gli venivano poste domande da interrogatorio anche se era italiano. Però, ragionandoci, ho ritenuto di non poter portare questo personaggio a Colorado primo perchè le ronde le avevano già fatte Aldo, Giovanni e Giacomo e forse anche perchè politicamente non sarebbe stato opportuno”.
Vuoi dire che hai subito una censura?
“No, nessuno mi ha detto che non dovevo fare Ronda. Sono io che ho pensato che fosse più accessibile al pubblico una portiera che butta per terra chiunque che provi ad entrare nel suo territorio. Poi, ammettiamolo, a Colorado di satira politica non ce n’è proprio e sarebbe stato fuori luogo farla”.
Quest’anno hai partecipato ai Laboratori?
“Se ti dicessi di sì non direi la verità perchè sono andata all’ultimo appuntamento del Laboratorio a far vedere questo personaggio presentato in altro contesto. A Genova infatti c’è l’esperimento di Belo Horizonte, uno spettacolo di comici liguri che una volta al mese prova pezzi nuovi e li mette in scena. Il personaggio è piaciuto agli autori e mi hanno mandato in onda. Ho fatto per ora 3 puntate, anche se attualmente sono a teatro a Genova dove sto preparando Pizzeria Kamikaze di Gallione”.
Nella tua carriera hai sempre interpretato per quanto riguarda i personaggi scritti, donne comune alle prese con l’attualità. E’ una ricerca la tua o è stato un caso?
“Ti svelo un segreto. Io sono una psicologa che non ha mai esercitato ma che non ha mai spesso di studiare perchè mi sto formando come psico-terapeuta. I cambiamenti e le vicessitudini dell’identità femminile mi interessano molto: Gaia che risale al ’93 era una casalinga che si impasticcava e c’era il tema della violenza domestica; Leonarda era una donna in carriera mangiauomini alle prese con i toy-boys e mi divertiva parlare di quella personalità che oggi è molto diffusa. L’idea mi è venuta guardando quella pubblicità in cui una donna manager saliva su un elicottero per andare ad un consiglio di amministrazione”.
Sostanzialmente i tuoi personaggi, nel bene e nel male, sono stati quasi precursori di un’attualità che qualche anno dopo è diventata cronaca di tutti i giorni. Anche Piera la Portiera nel suo essere comico è diventato attuale con quanto accaduto in questi giorni a Milano e il linciaggio del tassista.
“E’ vero, perchè da una parte c’è il timore dell’altro che rende aggressivi e nello stesso tempo un modo di farsi giustizia da soli. Si vive la città come un far west, si va avanti a gomitate. Riguardo a quanto accaduto, essendo io di Genova non posso non parlare di Marassi durante la partita della nazionale. Ma chi è questa gente, mi sono detta. Sono persone secondo me violente che rivolgono male la loro aggressività; credo ci sia una quantità di rabbia nella gente mal incalanata e se vogliamo mi viene in mente l’immagine del Manzoni in cui i polli si beccano da soli. La sensazione è che i disgraziati si ammazzano reciprocamente. O pensiamo che esistano solo i buoni e i cattivi oppure ci mettiamo in testa che forse talvolta c’è della gente che non ha gli strumenti materiali per diventare un essere civile”.
Tornando a Piera la portiera, ti sei ispirata a persone che hai conosciuto?
“L’idea di Ronda non è mia, ma di Beppe Tosco, autore molto conosciuto che scrive anche per Luciana Littizzetto. Poi questo si è sposato con una certa inospitalità ligure con modalità anche genovesi di diffidenza e di malacreanza che sono una nostra caratteristica. E’ cresciuto su un humus ligure, poi è diventata Piera la portiera che è una genovese non troppo accogliente, come sono alcuni liguri del resto”.
Vedremo una sua evoluzione nel corso delle puntate?
“Non so neppure se torneremo a farla. Il povero Savino si è stufato di essere sbattuto per terra anche perchè ogni volta si rialza confuso e in alcuni casi si è fatto anche male. Io cerco di essere delicata ma il mio fisico non mi aiuta. Non so quindi se faremo ancora la portiera, dipende anche delle condizioni di Savino. Magari torneremo alla casalinga e poi più avanti riprenderemo Piera se Nicola si sarà ripreso.”
Il nuovo personaggio sarà un’evoluzione di Gaia?
“Non è proprio quella Gaia che facevo a Zelig. Sarà una casalinga genovese in lotta perenne con la propria busta paga per arrivare a fine mese”.
Attualmente dicevi, sei a teatro…
“Sì, sto facendo Pizzeria Kamikaze di Gallione e poi ci sarà un altro spettacolo, La commedia delle Ceneri dedicato a Pasolini che inizieremo a provare a novembre e andrà in scena a gennaio”.
E un altro progetto che vorresti si realizzasse?
“Mi piace molto scrivere per il teatro. Scrivo dei testi di prosa comici cercando di coniugare l’anima di riflessione che non si scandalizza di proporre contenuti drammatici e tristi e una certa ironia. Ho scritto con il mio compagno Kabaret Kriminale, uno spettacolo i cui testi prendono spunto da un disagio. Mi piacerebbe molto portare in giro per l’Italia proprio questo spettacolo”.
Allora auguriamo a Simonetta di poter realizzare il suo sogno e la ringraziamo per la disponibilità con TvBlog.
mb