Colorado: TvBlog intervista Daniele Ronchetti (Gabri Gabra)
Continua il nostro viaggio tra i comici storici e quelli nuovi di Colorado, il varietà di successo condotto da Nicola Savino e Rossella Brescia che va in onda ogni domenica in prima serata su Italia 1. Dopo aver intervistato Marco Bazzoni, Angelo Pintus e Laura Magni, oggi è la volta di Daniele Ronchetti che nel
Continua il nostro viaggio tra i comici storici e quelli nuovi di Colorado, il varietà di successo condotto da Nicola Savino e Rossella Brescia che va in onda ogni domenica in prima serata su Italia 1. Dopo aver intervistato Marco Bazzoni, Angelo Pintus e Laura Magni, oggi è la volta di Daniele Ronchetti che nel programma interpreta Gabri Gabra.
Chi è Gabri Gabra, all’anagrafe Daniele Ronchetti?
“E’ il rapper che faccio a Colorado, un personaggio che tratta una serie di argomenti anche a sfondo sociale, in stile rap. Una persona decisamente fuori dalle righe”.
Perchè la decisione di interpretare un rapper ironico?
“E’ una formula che ci siamo inventati e che piace molto; quella di utilizzare il rap come metodo di comunicazione comica. Di solito siamo abituati a vedere il rapper super arrabbiato con la vita. Il nostro personaggio invece è un allegrone, un pacioccone”.
Un rapper che va in controtendenza rispetto a ciò che rappresenta questa tipologia di musica finalizzata spesso a scopo sociale?
“Sì, il rap in realtà nasce da sempre come messaggio di protesta a difesa di coloro che sono messi un po’ da parte, un po’ defraudati. E’ un linguaggio fatto di strofe, di rime, di metrica che ci piace e abbiamo pensato di usarlo anche qui: stesso metodo di comunicazione quindi, ma con messaggi positivi, allegri e divertenti, sdrammatizzando i problemi”.
Che temi tratta Gabri Gabra in particolare?
“Ultimamente stiamo trattando anche temi sociali legati al bullismo, la violenza negli stadi, i finti invalidi civili. Il tutto però sempre cercando di dare un insegnamento ma in chiave comica. Cerchiamo in questo senso di analizzare anche cose assurde legate a questi problemi. Un po’ di allegria, anche in questi casi, non guasta mai”.
Parlavi di violenza negli stadi, sei di Genova. Non possiamo non chiederti un parere su quanto avvenuto l’altra sera a Marassi.
“Per essere precisi della violenza negli stadi ci occuperemo tra 2 domeniche. Per ora ci siamo occupati di bullismo nella scuola e di finti invalidi civili.”
Non deve essere facile in questi casi trovare una chiave comica quando si vede quanto accaduto a causa degli ultras serbi a Genova…
“Sì, infatti la cosa importante del lavoro di scrittura è capire dove sia il confine tra la comicità e il non rendere ridicolo un problema che esiste realmente. Di solito cerchiamo di trovare gli aspetti sarcastici e divertenti dei problemi, magari mettendo in mezzo lo stesso Gabri Gabra coinvolto in una rissa quando non c’entra niente. Nonostante questo, il nostro obiettivo è anche quello di mandare messaggi chiari, lasciando magari da parte la comicità, ma dicendo forte e chiaro che certe cose non si devono fare”.
Un importante insegnamento da parte di un personaggio amato soprattutto dai giovani dunque.
“Esatto, Gabri Gabra è molto legato al loro ambiente e ritengo ci debba essere, oltre alla comicità, l’impegno di dare delle vere constatazioni del problema. Questo per evitare che poi si possa pensare che, se lo dice Gabra che è in tv, sia lecito comportarsi così. Noi diciamo ironicamente: ‘a Gabri Gabra è successo questo ma ragazzi, sappiate che ci sono tanti modi di divertirsi piuttosto che andare allo stadio nascondendosi un coltello nei pantaloni'”.
Nella puntata che vedremo tra due domeniche farete accenno ai fatti di Genova?
“Il fatto che io sia genovese, mi obbliga quasi a parlarne. Tratteremo di questo caso ma non solo, non vorremmo che si pensasse che vogliamo sfruttare il momento. Cercheremo di tenerci su più ampie vedute, un concetto in generale più ampio rispetto a quell’Ivan che poi alza il dito medio verso il pubblico; rideremo su ragazzi ‘ultras’ che vengono sfruttati per le trasferte cercando di lanciare questo messaggio: ‘Ragazzi quando andate in trasferta con la vostra squadra, andate in trattoria, divertitevi, visitate la città, guardate le f. del luogo, ma non pensate che bisogna per forza armarsi di spranghe’. Logicamente sempre in chiave ironica”.
E’ cambiato il tuo personaggio nei 2 anni in cui sei arrivato a Colorado?
“Sono cambiati gli obiettivi. L’anno scorso ci siamo tenuti su argomenti molto easy tipo l’amore, comprarsi un animale, la prima volta ecc.. Quest’anno stiamo cercando di alzare l’asticella tentando di parlare in chiave comica di problemi più vicini ai giovani. Sono uno tra i protagonisti di Colorado con la minore età e mi sento anch’io molto vicino a loro”.
Come sei arrivato a calcare il palcoscenico di questo programma?
“Ho partecipato prima ai Laboratori di Zelig a Catania e in seguito a Bologna. E’ stato l’autore Graziano Cutrona che, essendo di Genova come me, mi ha visto a teatro e ha pensato che potessi andare bene per Colorado. Siccome con Zelig non si sono aperte prospettive, sono arrivato qui e l’originalità del mio personaggio è piaciuta”.
Il nome del personaggio è evidentemente un omaggio a Fabri Fibra giusto?
“E’ il cugino bonaccione di Fabri Fibra. L’assonanza è quella, entrambi trattano rap ma Gabri Gabra lo tratta in maniera più giocosa rispetto a Fibra. Tra l’altro lui è venuto in trasmissione e si è divertito molto. Però lui fa il cantante e io il comico: io devo cercare sempre di far sorridere, lui invece deve portare alla luce i problemi e parlarne a pelle scoperta. A me lui piace, ha un bel modo di scrivere, ha in un certo senso un fondo di satira che di solito nel rap non si trova. C’è quel non so che di comico nel pereppepè qua qua che usa nelle sue canzoni”.
Quanto ci metti a creare un pezzo in rima per Gabri Gabra?
“Abbastanza, perchè di solito quando scrivi un pezzo di cabaret scrivi insieme la battuta. In questo caso trovi la battuta e devi far sì che non perda la freschezza rimanendo sulla linea metrica del rap. Il lavoro di costruzione del testo è molto impegnativo e richiede parecchio tempo, anche se man mano che lo fai diventi sempre più allenato “.
Oltre a Colorado di cosa ti occupi?
“Sto facendo uno spettacolo teatrale che si chiama ‘The fabolous life of Gabri Gabra‘, che lo cita ma in realtà parla quasi esclusivamente della vita dei giovani. Dal problema di trovare lavoro, al primo bacio, alle prime vacanze da soli. Sta piacendo agli adulti e molto ai giovani, perchè si riconoscono in quello che viene detto. Oltre a questo, stiamo scrivendo un libretto di battute di Gabri Gabra”.
Un libro sul rapper?
“Sì, anche se non sulla sua vita. Sarà un libro di consigli a modo suo. Il titolo è 101 modi per prendere della gnocca.. te lo dice Gabri Gabra. Sarà molto divertente.”
Oltre al teatro e alla televisione, ti piacerebbe anche fare altro?
“Mi piacerebbe fare radio. Mi diverte, quando ho avuto la possibilità di farla, mi sono divertito. Credo di esserne portato anche per la mia parlantina, ho una certa facilità di linguaggio e mi piacerebbe mettermi alla prova anche sotto quel profilo”.
Allora in bocca al lupo affinchè magari qualcuno ci legga e ti proponga un impegno radiofonico e complimenti per il successo di Gabri Gabra.
mb