Home X Factor X Factor 4 – Il talent vittima di se stesso e dell’effetto Filipponi

X Factor 4 – Il talent vittima di se stesso e dell’effetto Filipponi

X Factor 4 – Sesta puntata Comincio subito dicendo quel che va detto, almeno a giudizio del sottoscritto: questa sera, a X Factor 4 andava eliminato Stefano Filipponi. La sua esibizione è stata decisamente la peggiore, sottotono, inadeguata e priva di qualsiasi appeal artistico. Eppure, Stefano è salvo, l’eliminazione che sarebbe stata cosa artisticamente dovuta,

pubblicato 12 Ottobre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 12:01


X Factor 4 – Sesta puntata







Comincio subito dicendo quel che va detto, almeno a giudizio del sottoscritto: questa sera, a X Factor 4 andava eliminato Stefano Filipponi. La sua esibizione è stata decisamente la peggiore, sottotono, inadeguata e priva di qualsiasi appeal artistico.
Eppure, Stefano è salvo, l’eliminazione che sarebbe stata cosa artisticamente dovuta, non si è verificata. Come a dire: avete voluto il caso umano? E adesso tenetevelo, e vediamo come lo gestite.

A farne le spese, alla fine, è stata Dorina Leka, eliminata dopo l’ultimo scontro con i Kymera e finita al ballottaggio nel corso della prima manche in cui individuerei come peggiore l’esibizione di Ruggero Pasquarelli. Anche i Kymera, peraltro, non meritavano la sorte dell’ultimo scontro, giacché, appunto, Filipponi nella seconda manche non era certo da salvare. Anzi.

Eppure, vince la logica del televoto. Ma non è solo questo. X Factor 4 ha voluto al suo interno il caso umano Filipponi e ora deve farci i conti seriamente, vittima dello stesso meccanismo che ha innescato. Vittima di se stesso, della sua stessa formula. E a poco vale l’RVM con tentativo di autocritica che pone interrogativi sui motivi per cui Stefano, dopo la pessima esibizione della scorsa puntata, la quinta (e, aggiungo ora, dopo la mediocre esibizione di questa sera) sia ancora in gara. Stesso discorso si potrebbe fare per il giovanissimo Ruggero – e non me ne vogliano i fan – che proprio non reggeva il confronto con l’originale di Barry White. Ma neanche con la sua versione scugnizza. E ora? Be’, forse ora bisognerebbe tornare, anche in studio, a giudicare senza troppe remore e senza ipocrisie, la tecnica e la qualità del canto, per cominciare. E avere coraggio e testa per dire chi si meriterebbe di uscire dal programma, in maniera spietata e onesta. Anche se il televoto sembra regnare sovrano.

La puntata, globalmente, non è stata sgradevole, anche se i momenti dance scivolano sempre in quell’estetica barocca che a volte risulta stucchevole. Fossi in Facchinetti, condurrei una puntata intera in versione Deejay Francesco; la rivalità Elio-Ruggeri si perde del tutto, dopo essere stata stuzzicata da un RVM che ritraeva entrambi in forma angelica e demoniaca; gli urletti di Elio-versione-Michael-Jackson costellano la puntata, ci sono alcune perle, come al solito, che provengono dallo stesso Elio e dalla Maionchi. Poi arrivano almeno tre momenti televisivamente inutili (li trovate descritti nel commento in diretta della puntata, ma li possiamo elencare brevemente: il collegamento con Baglioni, il “pezzo dell’inverno” della Maionchi-MyOwnKey e il finto-pruriginoso RVM dal loft dei bollenti spiriti in cui soggiornano i concorrenti), ma comunque un ritmo decoroso. Sinclair non ha brillato, Mengoni era decisamente a disagio, chissà perché. Eppure si era partiti in maniera abbastanza convincente. Per poi arrivare allo scempio finale dell’eliminazione della Leka che, peraltro, stasera era stata particolarmente convincente (sempre a giudizio del sottoscritto). Anche nell’ultimo scontro.

Solo che quando si innesca un meccanismo, be’, bisogna farci i conti. E se è altamente improbabile che i Filipponi e i Pasquarelli vincano X Factor, tuttavia, continueranno, fino a quando non diventerà impossibile la loro ascesa – ci sarà ben un limite, no? – a mietere vittime che magari avrebbero potuto avere miglior fortuna.

L’imbarazzo enorme di Elio nel decidere chi eliminare, i silenzi e i non detti in studio, durante la diretta, sono la prova del fatto che X Factor, alla sesta puntata, è diventato definitivamente vittima di se stesso.
E sia ben chiaro: in tutto ciò, i Filipponi e i Pasquarelli non hanno alcuna colpa. Anzi. Sono solo parte di un ingranaggio. Che sembra essersi rotto, dopo essersi inceppato.

X Factor