L’ultimo Papa Re – seconda e ultima puntata del 9 aprile, riassunto e foto
Riassunto e foto della seconda e ultima puntata del film tv L’ultimo Papa Re con Gigi Proietti: muoiono quasi tutti, però alla fine Roma è libera.
Mentre Cesare (Domenico Diele) ha raggiunto i garibaldini, unendosi a loro, Colombo (Gigi Proietti) cerca conforto dall’amico cardinal Baldoni (Renato Scarpa), al quale confessa non solo di avere un figlio, ma di averlo tirato anche fuori di galera, visto che è uno degli attentatori della caserma degli zuavi. Il cardinale si sente poi in colpa per non aver fatto nulla per salvare anche gli altri due ragazzi, che ora rischiano la morte per decapitazione, se verranno condannati.
Il Papa Nero (Jerzy Stuhr) intanto sta tramando contro Colombo e contro Cesare, per far sì che il primo venga condannato insieme a Giuseppe (Francesco Venditti) e Gaetano (Marco Cassini) e che il secondo non possa far nulla per salvare suo figlio dalla morte. Per riuscirci, permette ala madre di Gaetano e alla moglie di Giuseppe di parlare coi loro cari per convincerli non solo ad ammettere le loro colpe, ma anche ad accusare l’amico fuggito dal carcere. I due ragazzi si rifiutano, ma il Papa Nero e don Marino (Luigi Petrucci), appostati dietro il muro, sentono tutto e hanno la conferma che cercavano.
Cesare riesce a far arrivare una lettera a Teresa (Greta Scarano), facendole sapere dove si trova, così la ragazza può raggiungerlo, trascorrere attimi felici con lui e soprattutto rivelargli che sono in attesa di un bambino.
Inizia il processo contro i due rivoltosi e Colombo, nonostante la febbre a 40, decide di partecipare e di difendere apertamente i due ragazzi, rivendicando le loro funzioni di uomini di Chiesa, che dovrebbero anche saper perdonare. La sua arringa sortisce qualche effetto, perché oltre lui altri 4 cardinali votano contro la pena di morte. Manca solo un voto per raggiungere la parità coi colpevolisti, quello del cardinal Baldoni, ma l’uomo viene colto da infarto e muore in aula prima di esprimere il suo voto.
Come sostituto del cardinale deceduto viene nominato don Marino, che pur di diventare cardinale ha stretto un patto scellerato con il Papa Nero. Monti e Tognetti vengono quindi condannati a morte dal tribunale ecclesiastico, la loro unica possibilità di salvezza consiste nella grazia che Pio IX (Arnaldo Ninchi) può o no concedere.
Il Papa Nero, che non intende veder venire meno il suo potere per colpa di Colombo, lo fa convocare e lo mette davanti a una terribile scelta: se vuole salvare la vita di Cesare, che lui sa essere suo figlio, dovrà convincere il Papa a non firmare la grazia ai due patrioti. Colombo però non si lascia comprare e anzi cerca di convincere il pontefice a firmare per salvare la vita dei due ragazzi. E ci riesce. Beckx però non intende rinunciare ai suoi piani e subito dopo convince il Papa a non firmare.
Cesare intanto è tornato a Roma, dopo la sconfitta delle truppe garibaldine a Mentana, e fa visita proprio al cardinale insieme a Teresa, e da lui ottiene un’arma per difendersi. Poi il ragazzo raggiunge sua madre, la contessa Flaminia Ricci (Sandra Ceccarelli), per avere un po’ di denaro con cui acquistare armi per la causa.
La condanna a morte di Giuseppe e Gaetano sta per essere eseguita, e Colombo decide di passare con loro la notte per portare il suo sostegno. La mattina seguente i due ragazzi vengono uccisi, alla presenza dei familiari, del cardinale, ma anche di Cesare, nascosto tra la folla. Il Papa Nero è riuscito nella sua impresa, anche se non è soddisfatto: vuole infatti far morire anche il figlio di Colombo, solo così la sua vendetta sarà completa.
Beckx riesce nel suo piano, portando il conte Ricci (Duccio Camerini) sulle tracce del giovane, facendogli credere che sia l’amante della moglie. Il conte spara contro Cesare, in presenza della madre, ferendolo gravemente. La contessa reagisce, usando la pistola del figlio per uccidere il marito. Cesare è gravissimo e viene condotto a casa del padre, dove il medico non può fare nulla per salvarlo. Cesare muore tra le braccia dei genitori e di Teresa, senza neanche sapere che Colombo era suo padre.
Mentre la contessa Flaminia decide di lasciare Roma e trasferirsi da un cugina a Firenze, Colombo scrive al Papa dimettendosi da tutte le sue cariche. Il papa nero, che non sperava altro, fa il resto, esiliandolo in una piccolissima parrocchia ai confini dello Stato Pontificio. Prima di andarsene, il cardinale lascia tutti i suoi risparmi a Teresa, perché abbia di che mantenere suo figlio e perché aiuti la madre di Gaetano e la moglie e i bambini di Giuseppe.
È il 20 settembre del 1870, quando Serafino (Lino Toffolo), rimasto al fianco di Colombo, lo informa che Roma è stata finalmente liberata dai Bersaglieri, che hanno fatto breccia a Porta Pia. Il cardinale, ormai anziano e ammalato, raggiunge con il suo fido servitore la città, assistendo ai festeggiamenti e scorgendo anche Teresa col suo bambino, che è poi suo nipote. Colombo, ora finalmente sereno, muore tra le braccia di Serafino, dopo aver ‘visto’ Cesare.