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Tvblog intervista in esclusiva Massimo Bruno, responsabile dei canali DeaKids e DeaSuper

E’ appena partito DeaSuper un nuovo canale per bambini, e la programmazione di un canale molto amato e seguito come DeaKids è ripresa alla grande. In occasione della partenza della nuova stagione abbiamo incontrato il Responsabile dei canali del Gruppo De Agostini, Massimo Bruno, che ha raccontato della sua esperienza decennale in contenuti per bambini,

pubblicato 24 Settembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 12:32

E’ appena partito DeaSuper un nuovo canale per bambini, e la programmazione di un canale molto amato e seguito come DeaKids è ripresa alla grande.

In occasione della partenza della nuova stagione abbiamo incontrato il Responsabile dei canali del Gruppo De Agostini, Massimo Bruno, che ha raccontato della sua esperienza decennale in contenuti per bambini, di come si lavora nella tv generalista rispetto alla satellitare, di come sono cambiati i gusti dei bambini nel corso dell’ultimo decennio, del motivo del successo della formula dello “Zecchino d’Oro”, con cui anche DeaKids sta collaborando con il nuovo game show “Zecchino Show” in partenza il 23 ottobre, il sabato alle 21.00.

Come è cambiata la tv dei ragazzi e come si sono evoluti i gusti dei bambini da 10 anni a questa parte?

Io i dieci anni me li sono fatti tutti lavorando a Nickelodeon e su RaiTre. Sono cambiati i gusti, i trend in questi anni sono stati molto diversi, un periodo in cui sembrava che l’animazione fosse morta, tutti si concentravano a fare i telefilm. Vedi il canale Disney Channel che si è completamente riconvertito in live action. Adesso sembra che i cartoon siano ritornati in maniera molto forte.

Non per essere presuntuosi ma andando al quadro italiano il grosso cambiamento è stato l’arrivo di alcuni editori italiani nella tv dei ragazzi. Quando la Rai ha iniziato a disinvestire sulla tv generalista e si è rinforzata sul digitale terrestre, editori come De Agostini ci hanno fanno riprendere una posizione che stavamo completamente perdendo. I grossi network internazionali avevano disinvestito sulla produzione locale, e la nascita di DeaKids è stato un importante investimento nella produzione locale, vicino ai gusti dei bambini. Perché la realtà locale influenza anche i gusti dei bambini. Quindi non solo modelli stranieri superaspirazionali, lontano dalla realtà italiana, ma anche la voglia di fare legata alla realtà locale.

E’ stato un decennio di grossi cambiamenti, se pensi che per 40 anni non è cambiato proprio niente…anche l’Italia sul mercato internazionale, dal punto di vista dei programmi per bambini, è considerato il paese più all’avanguardia, con uno scenario competitivo molto ricco, e canali molto forti (come Disney Channel). Il mercato mediterraneo per certi versi agli anglosassoni non piace, ma è un bel laboratorio perché i ragazzini italiani sono molto attenti alle nuove tendenze.


Zecchino Show su DeaKids

Quali obiettivi vi ponete con il nuovo canale DeaSuper?

Il canale è nato perché avevamo fatto un canale per bambini ma non potevamo dimenticarci dei cambiamenti dei gusti, dell’approccio alle cose dei bambini nella crescita. I bambini tra i 4 e i 7 anni, la fascia Kids, sono bimbi legati alla famiglia che stanno imparando a conoscere il mondo che li circonda.

Poi negli ultimi anni si è sviluppata la fascia 8-12 anni i cosiddetti Tween, i bambini che non sono ancora diventati Teen ma sono between (tra i Kids e i Teen). Iniziano scoprire il gruppo dei pari, l’amore, le prime strizzatine d’occhio, i prima baci, e guardano una tv un po’ diversa. Tutti i grossi network internazionali hanno incominciato a organizzarsi in questo modo, differenziare l’offerta tra kids e tween. Oltre ai prescolari e i cartoon destinati all’infanzia.

Dato che il canale DeaKids è cresciuto e si è consolidato, ed è un forte polo di attrazione anche per i volti noti e giovani della tv italiana, abbiamo pensato a DeaSuper, sul quale trasmettiamo programmi di animazione per Tween, focalizzati maggiormente sull’azione, sul divertimento, sullo spirito di gruppo e di squadra, grazie ai quali scoprire la diversità (pensate solo al programma “Essere Indie”). E’ una fase delicata della vita dei ragazzini in cui si trovano ad affrontare diverse problematiche ogni giorno. DeaKids, è quindi il canale della condivisione, dell’ispirazione, del “fare per apprendere”, mentre DeaSuper è il canale del “fare per essere”.

Tu hai lavorato anche per la Rai, qual’è il processo nell’organizzazione dei contenuti per i bambini che si segue nella tv generalista rispetto a quello della tv satellitare?

La mia fortuna è stata lavorare per RaiTre che aveva un posizionamento editoriale molto chiaro, il capo struttura che ora non c’è anche perché la fascia ragazzi di Raitre è stata chiusa, era convinto che non si dovesse fare un tipo di tv come gli americani, superaspirazionale, ma legata ai contenuti di animazione europea. E’ stata una scelta fondamentale, bisogna abituare al gusto per un animazione che non sia solo in flash o 3d ma anche tradizionale. Io, per esempio, mi occupavo di “ScreenSaver” per cui andavamo nelle scuole e giravamo dei cortometraggi coi ragazzini, seguivamo una linea molto locale. Questo, detto sinceramente, è molto difficile farlo in una tv generalista. Se pensi allo scenario di RaiTre dove ci sono una lunga serie di programmi destinati ad un pubblico anziano, è molto difficile per i ragazzi trovare un proprio spazio che veniva puntualmente schiacciato dall’interrogazione parlamentare di turno, dal Giro d’Italia che bloccava per due settimane la programmazione per ragazzi.

La tv dei bambini si basa sulla fidelizzazione, e improntare su questo la tv generalista è quasi impossibile. Oggi con 20 canali satellitari per bambini, i bimbi sanno cosa li aspetta e sanno se quel canale è vicino ai loro gusti o meno, anche perchè ogni canale ha una propria filosofia. Sulla tv generalista di oggi è impossibile, allora era più semplice. In “ScreenSaver” facevamo la funzione pubblica della fascia ragazzi, spiegavamo come si faceva la tv, un video.

Parlami dei punti di forza e debolezza di “Ti lascio una canzone” e lo “Zecchino d’Oro”. Perché la formula dello Zecchino tiene ancora?

Perché è un programma per bambini, basato su concetti molto semplici, divertirsi cantando, e ha una funzione transgenerazionale. Ti racconto un aneddoto, mi permetterai, oggi sono in fase nostalgica.

Io ho due nipotine che vivono in Inghilterra di 4 e 7 anni. Quest’estate abbiamo organizzato ogni cosa per le selezioni dello Zecchino. Ho ritagliato dei pezzi di video dei brani cantati e l’ho traformati in una sorta i karaoke per farla cantare con le parole che scorrevano sotto, ai piccoli telesetttori da casa. Le mie nipotine cantavano “Il caffè della Peppina” brano che ha più anni di me, e mi sono chiesto come potevano conoscere un brano così vecchio pur avendo solo 4 e 7 anni. Perché quelle canzoni sono entrate veramente nella cultura musicale dei bambini. Una canzone senza età e destinata i bambini, con temi inerenti l’infanzia comuni che attraversano tutte le età.

I bambini nel corso delle selezioni si divertivano come matti, provate a vedere se sul set di “Ti lascio una canzone” si respira lo stesso clima giocoso. Come fai a prendere un bambino di 8 anni e fargli cantare “Perdere l’amore”? Perché trasformare un bambino subito in un adulto: facciamolo divertire a fare il bambino.

Raccontami la chiave del successo di “Missione Cuccioli”.

“Missone Cuccioli” è la sintesi del nostro canale. Tratta di cose che piacciono ai bambini, in questo caso non cose ma esseri, perché i protagonisti sono i cani, usa un linguaggio all’altezza dei bambini senza essere educativo o impositivo, e dà dei suggerimenti concreti ai telespettatori che sono a casa. Il bambino capisce che se ti prendi la responsabilità di un cane puoi anche divertirti. Un motivo per cui abbiamo anche allungato il programma è perché nella prima edizione si parlava poco della relazione speciale che si instaura tra cane e bambino, nella nuova edizione più lunga si raccontano anche i momenti di condivisione tra bambino e cane da soli. Abbiamo trasmesso solo tre puntate, e il programma continua ad andare molto bene.

DeaKids