Quinta colonna diventa 1 (del Pd) contro 100 (del Pdl). Del Debbio: “Basta darmi del populista, è colpa dell’Italia”
Paolo Del Debbio è più vittimista del solito. E il suo programma si atteggia a imparziale, ma non lo sarà mai nella rete del padrone
Paolo Del Debbio, questa sera, ha condotto Quinta colonna sulla difensiva sin dalle prime battute. Ha, infatti, introdotto la puntata con tanto di manifesto programmatico:
“Noi vogliamo parlare della politica in questa trasmissione, ma sempre inchiodati per terra, altrimenti si parla del fumo e il fumo a noi non piace”.
Personalmente ci ho visto un doppio riferimento ad altri due programmi che mettono tutto in piazza, vale a dire L’ultima parola e Piazza pulita.
Del Debbio mira alla pancia, infatti a neanche un quarto d’ora dall’inizio un uomo della strada manda tutti letteralmente “a fanculo”. E il presentatore risponde a tono, difendendo ancora la sua buona fede:
“Io capisco l’esasperazione e a volte ci sta anche la parolaccia. Io non sono un’educanda. Però limitiamoci, perché abbiamo due ore e mezza e se no mi succede un disastro, poi mi accusano che son populista, che è una trasmissione trash, però evitiamo”.
Il momento clou lo si è toccato con la signora Wanda, invasatissima, che a un certo punto sembrava la parodia di Mario di Maccio Capotonda. Se per il suo Unreal Tg, infatti, sono stati “i zingari”, per Wanda i veri colpevoli sono stati altri:
“Lascio l’Italia perché qua ci sono i marocchini che dobbiamo mantenere, loro sono i ricchi, non noi”.
Quando, però, la signora ha urlato il nome di Beppe Grillo come sua cura alla crisi, Del Debbio l’ha subito smorzata, con tanto di coro di fischi istigato da qualcuno:
“Eh ma anche lui vede che c’ha qualche..”.
Poi, tra gli ospiti in studio, è intervenuto Trefiletti, ricordando che “ogni giorno i cittadini vengono da noi negli sportelli sul territorio. Ci dicono tutti le stesse cose che le piazze dicono, magari con meno parolacce”. A questo punto, sentitosi nuovamente preso di mira, Del Debbio ha reagito con lo stesso vittimismo di Barbara D’Urso:
“Allora quando legge qualche articolo scriva una letterina, lasciate state il povero Del Debbio, è l’Italia che c’ha dei problemi, Del Debbio non conta niente, a me farebbe piacere fare una trasmissione in cui invito tutti e dico che ci sono state assunzioni e son talmente contento che smetto di lavorare e vado via. Non è così”.
Per fortuna, invece, a meritare il suo cenno di approvazione con la testa è stata l’arringa di Daniela Santanchè, che ha così commentato la buona uscita di Antonio Di Pietro:
“L’idea di essere come Di Pietro mi viene la pelle d’oca, lavoro da quando 15 anni. Pensare che qualcuno pensi che rubo i soldi quando vado in giro per la strada… oggi chi fa in politica subisce una vergogna tale… noi che insegniamo ai nostri figli la competenza.. poi ti trovi che per fare la politica ti trovi a essere un marziano, a essere una persona che non capisce un tubo di politica come Monti, i marò che ci ha fatto fare una figura che voglio dire, tutto il mondo, ci ha fatto fare la cosa degli esodati, che non sono numeri, ma famiglie senza pensione e lavoro. Io vorrei per un attimo che tutti chiudessimo gli occhi e che al posto di bersani mettessimo berslusconi. Se berlusconi avesse tenuto il governo per 40 giorni fermo che clima ci sarebbe? invece quello che mi indigna è che siccome c’è il centrosinistra, che sono migliori rispetto a noi del centrodestra, dell’Italia che produce, dell’Italia che lavora”.
Si ritorna nelle Piazze. Per atteggiarsi a imparziale Del Debbio dà voce a un simpatizzante del Pd, ma ad una prima occhiata si nota subito che persino l’inquadratura è faziosa.
Se, infatti, per tutta la puntata sventolavano le bandiere del Pdl dietro Poletti, in una bella visuale a ore 12, per andare “dalla parte del Pd”, relegata in un angolo, l’inviato si sposta. Peccato che la bandiera del Pdl resti comunque sulla scena e, mentre parla il votante Pd, tutti protestino intorno e lo stesso Poletti ammetta: “Non riesco a fermarli. Sono in 100”.
Del Debbio stesso incalza il Piddino o gli dice “fermo”, quando va troppo a ruota libera per Rete4:
“Fa bene Bersani a non volere un Berlusconi. Un governo con Berlusconi succede come la prima volta, che ha appoggiato Monti e poi si è tirato indietro. Io se ero in Berlusconi, che è impossibile perché i suoi soldi non ce li ho, avrei aspettato la fine del governo”.
La reazione di Del Debbio è “Basta così”. Segua la tecnica Mimun del Tg1, quella del panino. Destra, sinistra e poi di nuovo destra. Il simpatizzante del Pdl, infatti, dichiara:
“Berlusconi fa bene a proporre un tavolo”.
Se a dissentire timidamente sono solo i due o tre del Pd, alle loro spalle decine del Pdl dettano l’ultima parola. Con il logo del partito ben più visibile e onnipresente.