Amici 2013, Maria De Filippi e la crisi. E allora perché rinunciare al televoto?
Il televoto si poteva mantenere, non rinunciando alla diretta.
La politica di austerità, il ridimensionamento dei costi o la pluri-citata crisi ha colpito anche l’edizione in corso di Amici, il talent show di Maria De Filippi giunto alla dodicesima edizione.
Ad ammetterlo è stata la stessa conduttrice, durante la conferenza stampa di presentazione di Amici svoltasi ieri:
E’ un anno particolare per tutti noi, vista la crisi; già esserci è tanto.
I fasti della doppia finale all’Arena di Verona sembrano remotissimi e, invece, trattasi di roba di meno di un anno fa.
Di conseguenza, è arrivato il via libera ai tagli ma, a questo punto, una domanda anche fin troppo elementare sorge spontanea: perché rinunciare al televoto e agli ingenti introiti derivanti da esso?
La conduttrice, sempre durante la giornata di ieri, ha risposto anche a questo annoso dilemma ma l’ha fatto da un punto di vista quasi etico e non economico:
Sono anni che leggo sui giornali e ovunque pensieri negativi sul televoto, sono anni che uso il televoto e da un po’ di tempo a questa parte è come fumare una sigaretta: all’inizio devi fornire tutto l’elenco dei danni del televoto. Mi sembrava un po’ assurdo fare questa pantomima. Se voi che scrivete non ci credete più, se Sanremo deve invitare una giuria di qualità per calmierare il televoto… allora mi sono chiesta perché devo continuare col televoto?
Le ragioni della conduttrice sono plausibili ma rinunciare al televoto è stata una scelta errata per due motivi.
E’ giusto interrogarsi sulla mancanza di trasparenza e sull’impossibilità di scongiurare il rischio call-center ma la giuria di qualità, ed è oggettivo dirlo, non ha calmierato proprio un bel niente: è sufficiente pensare agli ultimi due vincitori del Festival di Sanremo per asserire con tranquillità che il televoto ha un potere enorme a seconda della presenza o meno della giuria di qualità.
Il secondo motivo è puramente economico. Riassumendo in breve, la confusione è palese: da una parte, c’è la rinuncia al daytime nei primi mesi, alla doppia finale all’Arena (che in effetti è tranquillamente facoltativa) e all’orchestra dal vivo, ma dall’altra c’è l’addio, o meglio arrivederci, al televoto e una tonnellata di ospiti presenti in studio.
Non sarebbe stato meglio, tra le innumerevoli opzioni, ridimensionare il numero degli ospiti, rinunciare a qualche mese di daytime (com’è stato fatto), rinunciare alla finale in trasferta (come si farà), ripristinare l’orchestra (che differenza c’è, ora, tra il serale e lo speciale del sabato?), mantenere il televoto e di conseguenza la diretta?
La scelta della differita è sbagliata, e non solo per gli spoiler, che anche la persona meno avvezza al web avrebbe saputo pronosticare: registrare la puntata per motivi economici, rinunciare al televoto, fare altri tagli ma invitare una serie infinita di ospiti è un ossimoro neanche tanto difficile da capire.
O semplicemente, è una strategia errata.
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