Da Vinci’s Demons, intervista al regista e sceneggiatore David Goyer: “Molti giovani conoscono Leonardo per Assassin’s Creed”
Il mondo, e il mito di Leonardo visto dall’autore del Batman ‘oscuro’
E’ stato piacevole constatare che molte delle impressioni avute durante la proiezione in anteprima mondiale di Da Vinci’s Demons sono state confermate dal regista e sceneggiatore della serie, David S. Goyer (l’inventore del “Batman” cinematografico nella sua versone più oscura e tormentata).
Il progetto nasce due anni e mezzo fa, ci racconta David, anche se dopo l’esperienza con FlashForward – ha scritto e prodotto 22 episodi tra il 2009 e il 2010 –
“non volevo più fare televisione. Quando i produttori mi hanno chiamato per il progetto di Da Vinci’s Demons gli ho portato un’idea: mi sono basato sulla giovinezza di Leonardo, e sul suo ‘mito’ che rimane ancora molto forte oggi. Avete visto tutti le t-shirt dei Simpson con l’uomo vitruviano, e tutto il merchandising che circonda questo grande genio. E’ un vero mito insomma, e anche molti giovani possono avvicinarsi a lui, non solo perchè l’hanno visto in Assassin’s Creed. Non pensavo di essere la persona giusta per Da Vinci’s Demons, ma è andata bene”
Nella serie, condita da intrighi, sesso, potere e culti misteriosi, si affronta il periodo giovanile della vita di Leonardo, di cui ci sono poche testimonianze storiche – o addirittura nessuna -.
Il Leonardo di Goyer, come aveva già anticipato anche in conferenza stampa, ha molte similitudini con Batman: ad esempio entrambi hanno avuto un rapporto con i genitori traumatico, entrambi sono legati da una ‘caverna’ ed entrambi lottano con i loro demoni. Senza contare le ‘ali di pipistrello’ – di tela quelle di Leonardo, di materiale ipertecnologico quelle di Batman -.
Inoltre a causa di motivi per così dire ‘logistici’, le otto puntate della prima serie sono state girate in Galles:
“Sapevamo che avremmo dovuto usare anche molta grafica computerizzata. Ad esempio la scena in cui Leonardo dipinge una modella, è stata ricreata in un parcheggio con l’aiuto del green screen, ed era molto umido perchè aveva piovuto. Qui invece, nella Firenze vera, abbiamo trovato un tempo eccezionale nonostante le previsoni meteo! Invece le rovine in cui è stata girata la scena dell’incontro con il turco erano vere. In Galles ci sono moltissime rovine per cui è bastato fare un giro. C’era anche un castello diroccato di cui abbiamo usato la scalinata, vera e molto bella, insieme al green screen”
Goyer ci ha confidato che gli piacerebbe comunque utilizzare altre location: nei prossimi episodi ad esempio ci si sposterà anche a Costantinopoli, e
“sarebbe bello girare anche in altri luoghi nelle prossime serie”
Per le quali il regista e sceneggiatore ha
“già delle idee in testa”
Fatto confermato anche da alcuni attori della serie che abbiamo incontrato, che ci hanno raccontato di come lui abbia
“in mente una storia che si sviluppa per sei o sette stagioni, se questa prima avrà successo” (Lara Pulver – Madonna Clarice Orsini)
Un progetto mastodontico insomma!