Novecento… e dintorni: Baudo su RaiTre dal 13 settembre (anteprima TvBlog)
Con molto piacere, vi diamo in anteprima una notizia che piacerà agli amanti della bella tv. Il ventilato ritorno di Novecento ora ha una data ben precisa. Da lunedì 13 settembre, Pippo Baudo tornerà per 7 puntate su RaiTre per rispolverare un marchio di pregio della sua storia televisiva (il suo enorme successo lo riportò
Con molto piacere, vi diamo in anteprima una notizia che piacerà agli amanti della bella tv. Il ventilato ritorno di Novecento ora ha una data ben precisa. Da lunedì 13 settembre, Pippo Baudo tornerà per 7 puntate su RaiTre per rispolverare un marchio di pregio della sua storia televisiva (il suo enorme successo lo riportò in auge nei primi anni Duemila, dopo un periodo di esilio).
La nuova edizione dovrebbe essere ribattezzata per l’occasione Novecento… e dintorni (titolo provvisorio) e vedrà il presentatore più istituzionale di tutti contrastare al lunedì sera Io Canto, il teen talent condotto da Gerry Scotti, prendendo il posto di Chi l’ha visto? al lunedì sera.
Vi possiamo svelare che la prima puntata sarà quasi interamente dedicata al di recente scomparso Lelio Luttazzi, il re dello swing all’italiana oltre che storico presentatore televisivo e radiofonico. Ripercorrendo la sua tragica esperienza in carcere (fu accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti e poi totalmente scagionato), Baudo ospiterà il suo compagno di cella di allora per raccoglierne la preziosa testimonianza.
In un’intervista odierna al Messaggero Baudo commenta, innanzitutto, l’ennesimo addio a Domenica In con relativo esodo da Raiuno:
“Domenica in è un enorme palestra ereditata da Corrado, in versione parziale con film e telefilm. Pensai di farne un unico contenitore e la trasformai nel primo rotocalco di Raiuno. In studio venivano Montanelli, Cossiga, Andreotti, persino la Fallaci, malvolentieri ma venne. Domenica in è un figlio. Cresciuto però. Mi sentivo, ormai, come un impiegato che timbra il cartellino. Meglio prendere strade diverse”.
Sul nuovo Novecento il conduttore non si scompone troppo, mostrandosi anzi scettico:
“Tornare a Novecento non sarà facile stavolta. Le Teche Rai sono state giustamente saccheggiate. E poi la trasmissione ha come protagonisti i personaggi viventi”.
Baudo, intanto, confida di realizzare lo speciale sui 150 anni dall’Unità d’Italia con Bruno Vespa, agli inizi del 2011. Ed esterna la sua caustica visione sulla tv di oggi, lanciando una provocazione in piena regola:
“La tv è una spugna, assorbe tutto, quando la strizzi quello che ne esce è la società. Gli autori, per andare incontro ai gusti del pubblico, abbassano sempre più la qualità. Dovremmo iniziare a fare programmi contro il pubblico. Al principio gli ascolti sarebbero bassi, ma poi salirebbero. Il problema è che ti chiudono subito: tutto dipende dall’Auditel. Anche la Messa della domenica registra diversi ascolti a seconda delle chiese in cui viene celebrata. Lo share è direttamente proporzionale alla magnificenza o alla semplicità di una chiesa”.
Un’altra cosa è certa: Baudo in questo momento non rifarebbe Sanremo:
“Senza autori né editori, ora, mi troverei in grave imbarazzo. E’ un grande spettacolo, ora, il Festival, ma non ci sono canzoni. E’ disperante. Nessuno scrive più. La hit di questa estate è Waka waka, che poi in italiano suona vacca vacca. Devono tornare i grandi attori, i grandi autori. Io ho attraversato tutto lo scacchiere dello spettacolo. Ho conosciuto Totò, Vianello, Chiari, Mastroianni, Sordi, Gassman, Tognazzi. Adesso i nomi sono meteore. Per restare bisogna vincere il Giro d’Italia non una tappa”.
Come dargli torto? Almeno su Raitre avrà l’opportunità di essere se stesso fino in fondo, senza ansie competitive da domenica pomeriggio.