Francesca Lodo: “Io e Belen, due vecchie amiche gasate dalla notorietà”

Francesca Lodo, ex letterina ed ex meteorina, reduce dal reality show La Fattoria 2, è dal 2007 una delle starlette targate Vallettopoli. Un marchio che, a differenza di altre sue colleghe riuscite a nobilitarsi con gossip “d’autore”, non è riuscita a scrollarsi. A tre anni dalle cronache, è ricominciato il suo “calvario”: il suo nome è tornato sui giornali, legato all’inchiesta sulla cocaina nelle due discoteche milanesi più “in”, appena messe sotto sequestro.

E’ stata la sua vecchia amica – oggi popolarissima – Belen Rodriguez a dichiarare ai tempi di aver ricevuto da lei la coca, che insieme avevano consumato, e il veder riesumata quella deposizione sta costando ora alla Lodo l’ennesimo “danno di immagine” (mentre la fidanzata di Corona sembra fare di ogni scandalo un avanzamento di carriera).

Per questo, Francesca ha deciso di raccontare la sua verità a Vanity Fair, su cui probabilmente non sarebbe mai finita per ragioni artistiche o promozionali (l’apice della sua carriera è stato nel 2006 con Olè, cinepanettone con Boldi e Salemme, e dopo di allora è sparita):

“Avevo paura, temevo che tutto mi stesse crollando addosso. Sette anni di lavoro, dal 1999, bruciati in un istante. Mi sentivo in colpa, avevo usato droga in un pio di occasioni. E ho confessato di averlo fatto con la mia amica del cuore, Belen Rodriguez. Non ho fatto lo scaricabarile. Mi sono autoaccusata. Volevo solo essere sincera ed essere creduta. Mi dispiace che l’amicizia con Belen sia finita in frantumi. Io non l’ho mai accusata: semplicemente siamo state due stupide, due ragazzine gasate dalla notorietà. Ci hanno offerto cocaina e noi- fra l’euforia e qualche bicchiere di troppo – ci siamo cascate. Sembrava una bravata. Invece è stato un terribile errore. Non ho preso il vizio. Non sono una drogata. L’indagine mi ha infamata, ma non sono mai stata inquisita per spaccio. Ribadisco, ho sbagliato”.

Francesca Lodo

La Lodo commenta, poi, il rapporto che aveva con Fabrizio Corona:

“Odio e amore. Lui, con le campagne pubblicitarie, faceva lavorare tutte le ragazze dell’agenzia di Mora. Poi, però, ci faceva fotografare dai suoi paparazzi e vendeva la storiella ai giornali. Era esasperante. Dopo la mia confessione, mi è crollato il mondo addosso. Non me l’hanno perdonata. Nell’ambiente che frequentavo c’era molta omertà. Sono stata esclusa”.

Lo stesso discorso vale per la sua agenzia, visto che proprio in quel frangente Lele Mora era passato “dalle stelle alle stalle”, per parafrasare La Fattoria:

“Tutte le clienti di Lele venivano ‘marchiate’ e buttate fuori dalla tv. In Rai stracciavano i contratti. C’erano liste nere. Eravamo tutte uguali, tutte poco di buono. L’agenzia che era sempre stata il paradiso diventava, improvissamente, l’inferno. Mora avrà commesso i suoi errori, ma la droga non c’era. Alla sua corte era una parola vietata. Guai se uno dei suoi artisti si faceva anche solo una canna. Io ho trasgredito, ma mai in quelle occasioni, e mai davanti a Mora o al suo tavolo, nel famigerato privè dell’Hollywood di cui in questi giorni tanto si favoleggia. Succedeva quello che accade in tutti i locali alla moda. Noi arrivevamo come le fatine su una carrozza. Tutti amici, tutti pronti a far festa. Si ballava, si beveva qualche drink. E c’era chi in quella bolgia andava oltre. Nelle discoteche non è difficile procurarsi la droga. Per tanti, purtroppo, è la normalità. Ammetterlo è il primo passo per cambiare le cose”.

Quello che la Lodo non tollera è che, in quanto più debole di altre sue colleghe, sia stata lei l’unica a passare per drogata:

“Non sono ipocrita: mi manca quella vita veloce, mi manca l’emozione del successo. I miei sogni non me li hanno rubati. E tutto questo non me lo merito”.

To be continued?