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TvBlog in giuria a Velone tutta la settimana. 10 buoni (e brutti) motivi per giudicarlo dal vivo

Popolo di TvBlog, ti voglio scatenato. Per tutta la settimana potrai, infatti, sbizzarrirti con il sottoscritto, giurato che non ti aspetti nel programma Velone di Canale 5. A fine giugno sono stato ad Andalo, in provincia di Trento, in rappresentanza di questa testata: Mediaset ha deciso, infatti, per la prima volta di allestire una giuria

pubblicato 19 Luglio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 14:07


Popolo di TvBlog, ti voglio scatenato. Per tutta la settimana potrai, infatti, sbizzarrirti con il sottoscritto, giurato che non ti aspetti nel programma Velone di Canale 5. A fine giugno sono stato ad Andalo, in provincia di Trento, in rappresentanza di questa testata: Mediaset ha deciso, infatti, per la prima volta di allestire una giuria tutta web, che ha visto coinvolti oltre a TvBlog il blog di Davide Maggio, Corriere.it, Tgcom e Affari italiani. Tutto questo per sei puntate, in onda da questa sera a sabato alle 20.40 su Canale 5.

Ovviamente non dedicheremo a questo un liveblogging, anche se, sicuramente, molti di voi si divertiranno a seguirci e a dire la loro. Per quanto mi riguarda, sono in forte imbarazzo. Lo sono stato durante quest’esperienza e lo sono tuttora. Ma, come in tutte le esperienze, ho imparato qualcosa e ho voglia di condividerlo con voi.

Come faccio? Di fronte a un invito televisivo ufficiale non sai mai come comportarti. Per un blog “critico” come il nostro un articolo celebrativo sarebbe fuori luogo, mentre una stroncatura totale risulterebbe sgarbata, perché offendi pur sempre il padrone di casa che ti ha gentilmente ospitato.

Allora, per dimostrarvi la mia buona fede, ho deciso di condividere con voi un post-it dei 10 (5 buoni e 5 brutti) motivi per fare il giurato a Velone. Giudicate voi, stavolta.

[Foto da Tgcom]

    Per assistere come pubblico alle registrazioni delle PUNTATE FINALI di VELONE in programma a META’ SETTEMBRE negli studi di COLOGNO MONZESE (MI) occorre prenotare degli INVITI GRATUITI (qui maggiori info). All’atto della prenotazione vi forniranno la data, il luogo e ulteriori informazioni riguardo alla partecipazione. La convocazione in studio sarà in un giorno della settimana compreso tra LUNEDI’ e GIOVEDI’ dalle 13,30 con termine previsto alle 18,30 circa. INGRESSO CONSENTITO SOLO A MAGGIORENNI. L’ingresso è gratuito previa presentazione di un documento di identità valido. Saranno accettate tutte le prenotazioni fino ad esaurimento posti disponibili.

PRO

1. Il voto non è tarocco

Sul fatto che, almeno, la giuria di Velone voti liberamente e senza magheggi posso garantirlo in toto (se no non ne parlerei). Noi giurati abbiamo sempre giudicato liberamente e secondo coscienza, disorientando spesso la stessa produzione per delle scelte anticonvenzionali e mai fatte “a prima vista”. Abbiamo aspettato che ogni velona si esibisse, premiando anche il suo bagaglio umano. Per quanto mi riguarda, le signore che ci hanno ammiccato mostrando la giarrettiera hanno fatto solo peggio.

2. La varia umanità

Prima di partecipare, avendo visto poco quest’edizione, ero convinto di trovarmi di fronte a tanti fenomeni di baraccone. Poi ti siedi e scopri che delle signore hanno una gran classe e arrivano su quel palco dopo anni di sacrifici. Ci sono pittrici, ex presidi, donne di un certo spessore culturale e non solo casalinghe un po’ troppo ruspanti. Il mio augurio è che, quest’anno, vinca una velona simpatica, ma non troppo smaliziata. Perché trovo che l’anziano dovrebbe continuare a dare il buon esempio, anche in tv.

3. La coreografa

Se certi stacchetti vi fanno impazzire è solo merito della coreografa di Velone: senza di lei il ritmo e l’energia della trasmissione andrebbe a farsi friggere. E’ l’unica che ho visto dimenarsi e “crederci” dall’inizio alla fine, dando un grande supporto alle signore più impacciate e coinvolgendole con la sua allegria. Poi tenere a mente sei stacchetti a puntata, più quelli della Senicar, merita davvero un premio speciale. Quando mi annoiavo guardavo lei e mi riprendevo subito.

4. Le palette

Alzare le palette è una di quelle cose che la parte narcisista di te sogna di fare, almeno una volta nella vita. E’ successo soltanto in una puntata per un ex-aequo. E ovviamente io e Davide Maggio siamo stati discordi.

5. Andalo

Da “terrone” qual sono, mi ha fatto piacere essere interpellato in una tappa montana. Perciò, se proprio devo fare una marchetta, la faccio al paese, una vera e propria oasi naturale con quella cordialità ristoratrice che ti riscalda il cuore.

CONTRO

6. I tempi lunghi delle registrazioni televisive

Da casa, da umile telespettatore, a volte vedi delle puntate di un programma seriale più raffazzonate delle altre. Ora so il perché sulla mia pelle. Al di là della logistica, registrare sei puntate tutte di fila fino a notte fonda metterebbe a dura prova chiunque. E vedere delle pluri-ottantenni esibirsi alle 2 passate, mentre noi giurati resistiamo dalle 7 del pomeriggio, è un peccato. Se in alcune puntate ci vedrete imbacuccati nelle sciarpe, è perché si trattava pur sempre di Andalo e a fine giugno le temperature erano più che primaverili. E in più “si è fatta una certa”.

7. Nina Senicar non balla da sola

Partiamo dal presupposto che Nina Senicar è di una bellezza statuaria (anche se aveva un brufolo sulla guancia che l’ha resa ai miei occhi più umana) e i suoi stacchetti ti tramortiscono sul serio. Però, scoprire che a ogni balletto ha la coreografa che le mima tutti i passi come accade per le Velone, è il crollo di un mito. Fa parte di una delle tante finzioni televisive che si “rompono” all’improvviso e ti lasciano con l’amaro in bocca (compensato da tutto l’ambaradan).

8. Il ruolo da giurato-giornalista

Fare il giornalista-giurato in televisione, non dico a Velone in particolare, è come interpretare un ruolo sul set. Giustamente devi restare al tuo posto, perché le protagoniste sono le signore e il programma è di poche pretese. Ma, col passare delle ore, senti che non potrai mai esprimere una vera opinione. Il tuo pensiero sarà rigorosamente filtrato e un intervento fuori dal coro, probabilmente, verrebbe cestinato. Insomma, fare il brillante è un lusso da non potersi concedere, specie se bisogna subito passare alla puntata successiva. E’ come andare a una serata di gala: tanti sorrisi di circostanza e un grande punto interrogativo che ti tieni per te.

9 L’impazienza di Enzo Iacchetti

Resta un professionista, ma perde la pazienza troppo facilmente. Il ruolo di “spalla” della terza età meriterebbe, forse, una sensibilità particolare, più umana che televisiva. E non tutti sono a suo agio con l’anziano, fuori e dentro la tv. Vedendo il signor Enzino alla prova, la mia mente è andata a Paolo Bonolis e Teo Mammucari: il primo avrebbe tirato fuori da quella materia umana dei grandissimi siparietti, il secondo ha fatto sicuramente meglio conducendo l’edizione precedente. Iacchetti è uno che ti porta a casa la puntata e non ama interferenze. Peccato che tra il prendere in giro una signora a regola d’arte e il prendersela con una signora – solo perché emozionata com’è ti costringe a rifare tutto – ci sia una bella differenza. L’ho visto illuminarsi e “crederci sul serio” solo quando ha tributato un omaggio al “suo” Giorgio Gaber.

10 La tarantella in agguato

La registrazione procedeva liscia e fino alle 2 di notte ho creduto di essere rimasto indenne a qualsiasi “scivolone”. Ma la perfida tarantella era in agguato. Guarda caso una velona, chissà se indotta dalla produzione, ha chiesto ai giurati di ballare con lei. E tarantella è stata, solo perché a una signora non si può mai dire di no. E, quando decidi di metterci la faccia, devi essere consapevole di poterla perdere. E’ l’altra faccia della medaglia, no? Poi, sia chiaro, al di là della rilettura trash una tarantella è un peccato veniale. Potrete prendermi in giro in vesti danzerine seguendo la puntata di sabato.

Che altro posso raccontarvi? In una puntata ci sarà una signora di 98 anni (foto in alto), che alla domanda “cosa farebbe del montepremi” risponde di voler sistemarsi e comprarsi una casa. C’è tempo e speranza per tutti. Ecco, questo è valso il prezzo del biglietto per una bella lezione: ogni tanto hai bisogno di guardare alle cose da un’altra prospettiva. Senza uscirne troppo stritolato, si spera.