Maurizio Gasparri contro Gene Gnocchi in Rai: “Sarebbe conflitto d’interessi”
La politica proprio non ce la fa a lasciar stare la televisione italiana. Gli “inserimenti” della maggioranza (così come dell’opposizione, sebbene in misura per forza di cose ridotta) all’interno dei fili organizzativi e logistici della scatola magica più amata dalle case del Belpaese stanno succedendosi giorno dopo giorno, senza respiro. Ultimo, ma non ultimo, il
La politica proprio non ce la fa a lasciar stare la televisione italiana. Gli “inserimenti” della maggioranza (così come dell’opposizione, sebbene in misura per forza di cose ridotta) all’interno dei fili organizzativi e logistici della scatola magica più amata dalle case del Belpaese stanno succedendosi giorno dopo giorno, senza respiro. Ultimo, ma non ultimo, il capogruppo dei senatori Pdl Maurizio Gasparri che ha dato un’occhiata al nuovo palinsesto Rai e si è scagliato contro l’approdo di Gene Gnocchi col suo spettacolo della domenica sera, Gene Gnocchi Show. Secondo Gasparri tale eventualità provocherebbe un conflitto d’interessi, parola che piace ai politici solo a cottimo, quando fa comodo a loro.
“Se veramente ci fosse la conferma che Gene Gnocchi farà un programma per la terza rete Rai e veramente Gnocchi ha fatto iniziative elettorali per il segretario del Pd, ci sarebbe parecchio su cui riflettere. La sinistra ha un conflitto di interesse con la Rai perché si ritiene proprietaria del servizio pubblico. I suoi autori partecipano alle campagne elettorali poi vanno in video. I giornalisti di sinistra fanno aperta propaganda nelle feste dell’Unità. I comici fanno i ‘testimonial’ dei segretari di partito. Mi limito a osservare che se fosse stato il contrario e cioè un comico avesse partecipato a una manifestazione del Pdl sarebbe scoppiato un caso”.
Maurizio Gasparri ha parlato nel corso della trasmissione di Klaus Davi in onda su You Tube. La sua critica ha centrato nel mirino anche Lucia Annunziata:
“Lei ogni tanto milita per la sinistra qualche volta milita anche per la Telecom, milita con Armando Spataro che in un programma del servizio pubblico fa il suo piccolo comizio politico giustizialista. Diciamo che è una militante a 360 gradi. Ma anche qui c’è stata disparità di trattamento se un giornalista e conduttore avesse lavorato per la Telecom come ha fatto qualcuno sarebbero scoppiate polemiche molto pesanti. Pensiamo se lo avesse fatto Minzolini cosa sarebbee successo?”.