Monica Setta a TvBlog: “Con ‘Solo per amore’ divento regina della tv. Le critiche di Aldo Grasso? Mi fanno sentire arrivata”
Monica Setta, nel giro di un solo anno, è finita nel tritacarne televisivo al pari di primedonne ben più navigate. Il suo Fatto del Giorno è al centro ancor oggi di aspre critiche – tra cui le nostre – pur essendosi rivelato un grande successo di pubblico. A pochi giorni dalla presentazione dei palinsesti Rai,
Monica Setta, nel giro di un solo anno, è finita nel tritacarne televisivo al pari di primedonne ben più navigate. Il suo Fatto del Giorno è al centro ancor oggi di aspre critiche – tra cui le nostre – pur essendosi rivelato un grande successo di pubblico. A pochi giorni dalla presentazione dei palinsesti Rai, è stata ufficializzata la mancata conferma della Setta in daytime, recepita dagli organi di stampa come una “punizione” nei confronti della conduttrice. Di fronte a mille polemiche, ma anche – a suo dire – di troppi equivoci, Monica Setta decide di raccontare la sua verità a TvBlog. Chiedendoci di parlare a tu tu per tu, senza formalismi:
“Ci tengo a chiarire dal principio una cosa. Io non chiedo mai di rimuovere nulla che va contro di me, perché rispetto la libertà di stampa in quanto giornalista. Sono arrivata, però, al punto in cui ho il diritto di replicare. Su di me si sono diffuse leggende metropolitane, che si propagano con grande facilità. E l’escamotage di chi mi vuole attaccare per fatti personali è sempre la satira, che in Italia non si può toccare. Io lo accetto a maggior ragione che…”.
… hai avuto la parodia di Gabriella Germani in prima serata su RaiUno?
“Alighiero Noschese diceva che, quando si è imitati, si è all’apice della popolarità. Ormai i miei parametri sono altissimi: i giornali devono vendere e chi scrive lo fa di persone che si conoscono. C’è una attenzione altissima sul mio conto anche da parte dei siti internet. E non immaginate le lettere che mi arrivano… ho dovuto cambiare la mail. Sono sommersa dall’affetto della gente, dalle persone che hanno inondato la Rai persino di fiori. Mi chiedono: ‘Ma quando torna Il Fatto del giorno? Ah, non lo fa più? Meno male che almeno la possiamo vedere in prima serata’. Con la differenza che la sera la platea si allarga e ti vedono tutti”.
Quindi, qual è la tua verità?
“La realtà, più che la mia verità, è che ho fatto un programma di successo e sono sempre stata sostenuta dalla Rai, a tal punto da essere subito promossa in prima serata. In autunno, in pieno periodo di garanzia, condurrò al martedì sera un nuovo programma sui sentimenti prodotto da Endemol (titolo provvisorio Solo per amore, ndr). Il direttore di RaiDue Massimo Liofredi ha dichiarato in conferenza stampa di puntarci molto. Per me è un traguardo importantissimo, perché pensavo di aver bisogno di più tempo nel cosiddetto daytime. Ci sono conduttrici che restano nel pomeriggio per anni e anni, prima di avere l’agognata prima serata. Non immaginavo che le mie fatiche venissero premiate così rapidamente”.
Insomma, vuoi proprio diventare una conduttrice a tutti gli effetti?
[Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images Europe – Presentazione Palinsesti Rai Sipra Autunno 2010]
“Esattamente. La televisione, nella mia accezione, è intrattenimento o al limite info-intrattenimento. Dopo vent’anni di carta stampata mi ero tolta tutte le soddisfazioni nelle interviste. E il mio obiettivo non era di fare la televisione per informare, perché io l’informazione la prediligo sulla carta stampata o nelle agenzie (come avete visto, le leggo sempre in onda). Più veloce è la notizia, e meglio è: lo dimostra la forza di un giornale internet come il vostro. La mia vera scommessa è quella di inventare un nuovo modo di fare intrattenimento. Nella prossima stagione mi occuperò, finalmente, di amore in tutte le sue sfaccettature, non solo di storie legate al male. Basta cattive notizie. Vogliamo vedere il buono che c’è nei sentimenti: mica è detto che tutte le coppie sono in crisi e che tutte le famiglie fanno schifo”.
Questa svolta tutta rosa pensi che ti aiuterà a essere meno “esposta” ?
“Di certo sarò più rilassata e meno preoccupata. Lo dico senza il timore di apparire naif: per la prima volta in vita mia mi sento una regina, coccolata, ma soprattutto supportata dallo stuolo delle competenze eccellenti di Endemol. Lo dico io per prima: sono una debuttante della tv, che finora ha “fatto” solo piccole cose. Se a Domenica In per quattro anni avevo una rubrica, in realtà vengo da un solo vero anno di conduzione. Ho bruciato le tappe”.
Al Fatto del giorno ti sei imposta con la tua personalità, mentre nei people show il pubblico è il vero protagonista. Come adatterai il tuo stile a un programma così diverso?
“Di certo io non cambierò: sono me stessa sempre. La mia componente giornalistica verrà comunque fuori nel raccontare le persone comuni. La fortuna del mio percorso è di aver incrociato vari generi: la politica, l’economia, la Confindustria, la cronaca rosa e nera. Appartengo alla vecchia guardia di giornalisti che lo facevano per vocazione, essendo “nata” nei quotidiani locali a 14 anni. Io interpreto il giornalismo come ‘molto mestiere’, in cui riuscire a divulgare al grande pubblico i fatti. In prima serata, sicuramente, non avrò più bisogno di tecniche drammaturgiche, perché nel pomeriggio avevo il compito di incuriosire e attirare una fascia di pubblico che in quell’orario lì non c’era, preso dalla soap o dal Tg3. Sono stata un bravo mercante che ha dovuto un po’ vendere la sua mercanzia. Come fai da 300.000 spettatori ad arrivare a due milioni? Lo fai incuriosendo, condendo la politica con qualcosa di più sfizioso”.
Come mai, allora, Raidue non ha confermato Il Fatto del giorno? Ti avrebbe dato fastidio vederlo condotto da qualcun’altra?
“Il Fatto del giorno è stato un’idea mia e un programma nato con me. Non essendo un brand esistente, non poteva continuare senza la sottoscritta. E’ stato un anno di successo, com’è nato è finito. Nulla vieta in futuro, magari, di ripeterlo ma per ora non se ne parla. I numeri parlano chiaro: ho sottomano gli ascolti di ieri nella fascia mia, quella è una fascia da 5% e 600.000 persone. Ce ne abbiamo portati 2.000.000, e non un giorno ma per 177 puntate.”
Molte conduttrici, però, hanno paura di perdere la poltrona del daytime, che ti assicura visibilità per un intero anno senza i rischi del prime time…
“Il dubbio di restare disoccupata non l’ho mai avuto. L’azienda mi ha manifestato sempre la sua soddisfazione, basandosi sui risultati. Ho vinto sempre. Se devo ringraziare una persona, oltre al direttore di RaiDue Massimo Liofredi, è il direttore generale (Mauro Masi, ndr), che mi ha consentito una libertà editoriale enorme, essendo un uomo di grandissimo spessore oltre che un manager. Sono andata in onda anche durante le Tribune Elettorali, non ho saltato un giorno. Se l’azienda non mi avesse voluto è normale che non sarei andata in onda. Non è che me la son comprata la Rai (ride, ndr). Per questo a me a volte fanno ridere i giornalisti, venendo dal versante economico le so queste cose. E ad attestare la mia dirompente popolarità è, soprattutto, un fatto.”
Di che “fatto” si tratta, stavolta?
“Essere diventata il bersaglio privilegiato di Aldo Grasso. Lui praticamente si occupa solo di me. Non c’è nessun altro personaggio a cui dedichi tanta attenzione negli ultimi tempi, nel bene o nel male. E’ un punto di orgoglio. Scrive di me su Sette, sul Corriere, su TvOggi, sull’online. Se un critico così mi tiene in così ampia considerazione vuol dire che sono ‘arrivata’, perché non si occuperebbe di persone che non destino interesse. Ti racconto un aneddoto”.
Sentiamo (è un fiume in piena, ndr).
“Io ho fatto per anni la cronista di Confindustria e mi occupavo moltissimo, seppure un po’ in anticipo, delle persone che ‘avrebbero contato’. Una mia fissazione era Emma Marcegaglia (attuale presidente di Confindustria, ndr). Mi arrivò una lettera del direttore di allora, tanti anni fa, che mi diceva: ‘Perché te la prendi tanto con lei?’. In realtà non è che me la prendessi, anzi. Scrivevo prevalentemente di persone che poi avrebbero fatto la storia della classe dirigente di questo periodo. Un vecchio giornalista mi disse: ‘Sono sicuro che farà una grande carriera, perché, se tu che sei il giornalista più esperto della Confindustria te ne occupi così tanto, vuol dire che lei è arrivata’. Allora, come io ci ho visto giusto sulla Marcegaglia, Grasso mi ha aiutato a venir fuori dall’anonimato. Lo considero il mio più importante PR”.