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1992, serie tv Sky: conferenza stampa

Al centro del racconto sei persone comuni la cui vita si intreccia con l’inchiesta Mani Pulite che innescò un vero e proprio terremoto politico, civile e sociale

pubblicato 23 Marzo 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 17:04

13.45 Le musiche originali sono di Davide Boosta Dileo dei Subsonica. Finisce la conferenza.
13.42 Accorsi: “Ci vuole una continuità politica di un certo tipo per cambiare una mentalità, una cultura che porta alla corruzione. Ci vorrebbe grande rigore per cambiare il malcostume. Il 1992 fu un anno particolare. Per la prima volta c’era una inchiesta sulla corruzione tra mondo della politica e dell’imprenditoria. Non erano scandali frequenti, c’era tanta indignazione”.
13.40 1993 e 1994 completeranno la trilogia. Ma non ci sono anticipazioni, Scrosati: “Capisco che dopo Striscia… però lo spoiler no!”.
13.39 Accorsi: “I personaggi non sono idealizzati, ma cinematografizzati, nel senso che fanno parte del nostro immaginario”.
13.37 Accorsi: “Gerardi ha fatto un suo Di Pietro, ne ha reso lo spirito senza cadere in una imitazione mimetica. Anche dei personaggi reali c’è l’aspetto pubblico e il privato. Non sono idealizzati, non sono resi come eroi dell’epoca”. Gli sceneggiatori: “Abbiamo avuto una visione a-morale anche dei personaggi reali. Non sono fotocopie”.
13.31 Craxi è assente nella serie? Mieli: “Ci sarà, è interpretato da un attore. L’intervista di Berlusconi con Mike Bongiorno è invece immagine di repertorio”.
13.27 Stefano Sardo: “Abbiamo ricostruito un ambiente politicamente credibile ma anche nostalgicamente seducente. Questa serie è sexy, che non significa solo sess0”
13.25 Accorsi: “In 1992 i personaggi hanno un’evoluzione che però viene spesso dal loro vissuto. Spesso abbiamo personaggi cattivi che però poi sono buoni. Invece nel mio personaggio c’è una vera ambiguità che non viene mai tradita”.
13.23 Ludovica Rampoldi su Berlusconi di cui si vedono solo le scarpe nel primo episodio: “C’era un problema di rappresentazione di Berlusconi perché è molto presente nel nostro immaginario. Il rischio macchietta del Bagaglino l’abbiamo evitato, credo”.
13.21 Mieli assicura che non ci sono state pressioni, ma:

Mario Chiesa dopo aver visto il trailer e aveva chiesto di bloccare ma poi ha ritirato l’esposto una volta che gli abbiamo mandato tutti i documenti.

13.20 Rischio che alcune persone si potessero inalberare vedendosi sullo schermo? Mieli: “Fare un biopic sarebbe stato noioso, tutto è già noto. Abbiamo raccontato anche l’ignoto di personaggi di finzione”.
13.12 Le domande dei giornalisti. Accorsi: “Abbiamo tenuto conto di un punto di vista politico? C’è stato un lavoro monumentale di documentazione. Le interpretazioni politiche sono state tantissime. Parti politiche all’epoca sosteneva l’inchiesta, poi l’hanno denigrata. Abbiamo guardato con occhio scevro da tutte le sovrastrutture, da tutto quello che si è detto su Mani Pulite. Quella fu la prima grande inchiesta sul mondo politico. C’era un grande senso di speranza, perché era una novità”. Lo sceneggiatore Stefano Sardo: “Abbiamo lasciato da parte le nostre convinzioni politiche; abbiamo sposato in soggettiva il punto di vista dei personaggi. Abbiamo selezionato personaggi che restituissero quell’epoca”.

13.11 Viene proposta una clip su Sky Atlantic.
13.08 Ludovica Rampoldi: “Nel 2011 il nostro agente dopo aver letto ‘la Bibbia’ ci fece i complimenti dicendoci però che nessuno avrebbe prodotto e finanziato una serie del genere per la tv. Quindi grazie a Sky e Wildside”.
13.06 Parola a Domenico Diele (con un braccio ingessato dopo un’operazione): “Io interpreto un buono, sono un punto fermo, anche se ho molte sfaccettature”. Guido Caprino, ex di In treatment: “Il mio è un personaggio di finzione, non mi sono ispirato a nessuno (risate in sala, perché interpreta un leghista)”.
13.05 Roja: “In questa serie non hanno un impatto centrale. Per conoscerli davvero bisogna aspettare tutta la serie. I personaggi non sono didascalici, si evolvono. Assomigliano a essere umani, non a cose scritte”.
13.03 Parlano gli attori, da Tea Falco a Miriam Leone. Quest’ultima: “Gli sceneggiatori hanno scritto una putt@na triste, come una di De Andrè. Lei frequenta potenti”. Spazio poi a Roja, ex di Romanzo Criminale.
13.02 Uno degli sceneggiatori racconta che il “23 maggio 2013 eravamo a Cinecittà a girare la scena in cui in Procura vengono a sapere dell’attentato a Falcone. Era l’anniversario della sua morte”.

12.58 Gli sceneggiatori: “L’approccio biografico si è diffuso nella narrativa seriale. Noi abbiamo voluto inventarci qualcos’altro”. Poi racconta che c’è stato un lungo confronto – soprattutto dal punto di vista legale – con le persone reali che nel film si ritrovano a interagire con personaggi inventati: “Abbiamo tradito la storia per renderla fedele”.
12.56 Mieli: “La scelta più interessante è stata tirare fuori accanto ai personaggi reali dei personaggi immaginari che ci hanno permesso di andare oltre il noto”. Gli sceneggiatori Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo: “Raccontare un ventennio non si conciliava con la narrazione moderna. Abbiamo creato 6 personaggi e questo ci ha permesso di essere liberi nel racconto. I personaggi sono ambigui, abbiamo costruito un romanzo storico. C’è rigore filologico, ma abbiamo anche romanzato la storia”.
12.50 Gagliardi: “Siamo stati liberi, non abbiamo avuto nessun paletto. Sono contento di come sia venuto, non era facile”. Il regista racconta che è stato faticoso cancellare in post produzione le Smart dalle strade per ricostruire la Milano del 1992: “E poi abbiamo dovuto evitare di inquadrare alcuni grattacieli comprati dagli arabi e per farlo li ho oscurati col naso di Accorsi. I nasi in questa storia sono importanti”.
12.46 Accorsi: “Questo periodo storico non era stato raccontato. Il mio personaggio me l’hanno servito nel copione. La forza del gruppo è stata lodevolissima. Tutti noi sentivamo che stavamo facendo qualcosa insieme. Non è stato semplice, questo lavoro ha richiesto tanti anni di lavorazione. Mescolare realtà e finzione è stato uno stimolo, ha aumentato l’adrenalina”.
12.45 Hartmann definisce 1992 un “period drama”.
12.43 Hartmann spiega che gli sceneggiatori hanno partecipato anche alle riprese.
12.43 Scrosati: “1992 è la prima davvero originale di Sky, le altre erano adattamenti”.
12.40 Scrosati: “L’obiettivo di Sky è di realizzare un prodotto unico per i nostri abbonati, ma anche di contribuire al fatto che l’azienda culturale del Paese esca da una dimensione provinciale per andare in una internazionale”.
12.37 Sono presenti anche il Direttore produzioni originali Sky Italia e canali cinema Nils Hartmann, il regista Gagliardi, il Vice President Programming di Sky Italia Andrea Scrosati e Stefano Accorsi.
12.35 È appena terminata la proiezione dei primi due episodi. Inizia la conferenza. Lorenzo Mieli della Wildside racconta che l’idea della serie nacque nel 2011 da Accorsi.

1992 serie

Sta per iniziare la conferenza stampa di presentazione di 1992, la serie di Sky Atlantic in 10 episodi, prodotta da Wildside e diretta da Giuseppe Gagliardi (“Tatanka”), nata da un’idea di Stefano Accorsi, che è uno dei protagonisti, creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, che hanno curato la scrittura delle sceneggiature, con la supervisione di Nicola Lusuardi.

Blogo la seguirà in liveblogging.

La messa in onda è in programma (anche su Sky Cinema 1 HD) per martedì 24 marzo in contemporanea su Sky in 5 paesi: Italia, Inghilterra, Germania, Irlanda e Austria (a distribuirla internazionalmente è BetaFilm).

21 le settimane di riprese, 109 giorni complessivi di set, cast di 156 attori e oltre 3 mila comparse coinvolte, quasi 100 le location utilizzate.

1992 racconta Tangentopoli e in particolare le vicende che 23 anni fa sconvolsero il Paese e spazzarono via una intera classe politica, sostituita da uomini e movimenti nuovi.

Si tratta di un affresco d’epoca, realizzato attraverso una ricostruzione quasi maniacale di gusti, colori, abiti, stili di vita di quegli anni di crisi, in cui interagiscono personaggi immaginari con i veri protagonisti che il 1992 portò alla ribalta della cronaca, presentati nella fiction con i loro veri nomi e cognomi: Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo (Natalino Balasso), Gherardo Colombo (Pietro Ragusa), Giovanni Falcone, il leader referendario Mario Segni, il leghista Formentini, Umberto Bossi. Sullo sfondo appare anche Silvio Berlusconi con due suoi discorsi pubblici in cui parlò del futuro dell’Italia con una visione basata sull’ottimismo e sulla speranza.

Dunque a intrecciarsi sono storie di personaggi di fantasia e la cronaca, mescolando realtà e finzione. Le vite di sei persone normali si muovono all’interno di avvenimenti che fanno da cornice e restituiscono lo spirito, i drammi e i cambiamenti epocali dell’anno che ha profondamente cambiato la storia del nostro Paese.

1992, Sky: la storia

Era il 17 febbraio 1992, scattava il primo arresto della maxi-inchiesta denominata Mani Pulite, quello di Mario Chiesa: è il simbolico inizio di Tangentopoli. Al centro del racconto sei persone comuni la cui vita si intreccia con il terremoto politico, civile e sociale innescato dalla maxi-inchiesta.

Leonardo Notte (Stefano Accorsi) è un cinico ex autonomo in fuga da un passato poco chiaro, divenuto esperto di marketing e pubblicitario di successo che cercherà di capire come evolverà il paese e i suoi consumi in seguito al terremoto di Tangentopoli. Il poliziotto Luca Pastore (Domenico Diele), entra nel pool in cerca di giustizia contro uno spregiudicato industriale del quale è stato vittima, e qui incontra Rocco Venturi (Alessandro Roja) un altro agente di polizia che non è chi appare. Bibi Mainaghi (Tea Falco), è la figlia viziata di un ricco industriale, simbolo dell’imprenditoria collusa con la politica della Prima Repubblica. Veronica Castello (Miriam Leone) è una showgirl pronta a tutto pur di agguantare un ruolo da star in tv. Pietro Bosco (Guido Caprino) è un ex militare, segnato dalla Guerra in Iraq, che si trova catapultato alla Camera dei Deputati con la Lega Nord. Attraverso le loro 6 storie, il loro intrecciarsi, 1992 offre un punto di vista inedito su uno dei momenti decisivi della storia del nostro Paese e di quell’anno che ha cambiato l’Italia.

1992, Sky: personaggi e interpreti

Leonardo Notte (Stefano Accorsi) è un uomo di marketing con un misterioso passato che riaffiora nel momento in cui gli eventi del 1992 gli offrono l’occasione professionale di una vita. Un ricattatore costringe Leo a guardare in faccia un torbido trascorso che aveva chirurgicamente rimosso dalla sua memoria. Nella sua vita smagliante, senza legami, intanto compare Viola (Irene Casagrande), la figlia adolescente con cui non ha mai avuto contatti. Mentre Leo cerca di liberarsi delle ombre del passato, sviluppa un’idea rivoluzionaria che potrebbe cambiare il suo futuro.

Pietro Bosco (Guido Caprino), trentatreenne reduce della prima guerra del Golfo, si ritrova eletto alla Camera con la Lega Nord. Amante del rugby e delle bevute di birra, eccolo scaraventato in Parlamento, un mondo a lui alieno. L’unica possibilità per lui è trovare un mentore. Perciò Pietro si affida a un politico d’esperienza che gli insegnerà le regole del gioco.

Luca Pastore (Domenico Diele), agente di polizia giudiziaria lavora al fianco di Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi) al servizio del pool di Mani Pulite. Indagare, arrestare, interrogare. Tessera dopo tessera, il suo obiettivo è comporre il puzzle di Tangentopoli. Sotto pressione e sotto minaccia. Perché le correnti contrarie non nascono soltanto fuori dalla Procura.

Veronica Castello (Miriam Leone) è una soubrette e vuole diventare famosa. Ne ha bisogno, un bisogno fisico, profondo: l’amore, incondizionato e indistinto del grande pubblico televisivo è il solo viatico che conosce per l’amore verso se stessa. Amante del potente imprenditore Michele Mainaghi (Tommaso Ragno), travolto dall’inchiesta, Veronica si trova spiazzata dagli eventi e si mette a caccia di un nuovo protettore che possa ricollocarla nei palinsesti del nuovo potere che avanza.

Beatrice “Bibi” Mainaghi (Tea Falco), figlia di Mainaghi, è la “pecora nera” della famiglia, ma gli sviluppi dell’inchiesta la porteranno ad un cambiamento radicale dei suoi stili di vita.

Rocco Venturi (Alessandro Roja) è un giovane poliziotto romano che fa parte del team di Antonio Di Pietro. Sguardo molto furbo e parlantina tipica di chi sa bene il fatto suo, sembrerebbe uno degli uomini di punta della squadra, ma la realtà è molto diversa.

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