La Pupa e il Secchione svilisce la donna: mail bombing di proteste a Mediaset
Mail bombing contro La Pupa e il Secchione: troppo svilente per la donna. Almeno secondo le blogger e i blogger che hanno aderito al circuito ComunicazionediGenere e che hanno lanciato su Internet un appello, appoggiandosi al sito e a Facebook, soprattutto per contestare la costola “hot” del programma. Sulla pagina del più importante social network
Mail bombing contro La Pupa e il Secchione: troppo svilente per la donna. Almeno secondo le blogger e i blogger che hanno aderito al circuito ComunicazionediGenere e che hanno lanciato su Internet un appello, appoggiandosi al sito e a Facebook, soprattutto per contestare la costola “hot” del programma. Sulla pagina del più importante social network del mondo si legge l’invito ad intasare la redazione di Mediaset di proteste. L’azienda del Biscione ha cominciato a replicare così: “Per queste comunicazioni deve rivolgersi direttamente a Italia1 utilizzando la form che trova in questa pagina del sito della rete http://www.tv.mediaset.it/italia1/form/form_2.shtml. Grazie per l’attenzione”.
I responsabili del sito e della pagina denunciano che, in questo modo, il semplice form presente all’indirizzo indicato non basta per sostenere l’enorme mole di traffico, andando spesso e volentieri in tilt, impedendo la civile protesta.
Tra gli scambi della pagina di Facebook ve ne sono di molti interessanti. Qualcuno asserisce che il metodo migliore e più democratico per non dare seguito e credito a prodotti di questo tipo sia non guardarli; altri – con i quali sono personalmente più d’accordo – ritengono che questa è una vita buona solo per il privato. Commenta, ad esempio, l’utente Francesca Sanzo:
“Se bastasse non vedere tutto quello che in maniera sottile e pervasiva entra nella cultura popolare, allora saremmo un Paese migliore. Purtroppo se nel piccolo e privato hai ragione, pensando a come certi concetti vengono naturalizzati, essendo la televisione un mezzo assai potente, se non si fa emergere anche un pensiero alternativo e una riflessione sullo svilimento delle persone che porta avanti un programma del genere, allora questo genere di comunicazione si normalizza e con il tempo nessuno si accorgerà più di quanto un modello relazionale basato sull’umiliazione e gli stereotipi, come quello proposto da questa trasmissione, fa
e te lo dice una che non guarda la televisione da 4 anni e se lo fa è proprio per cercare di capire quale rotta stia prendendo il Paese”.
Dopo il salto il testo integrale della mail di protesta, com’è stata concepita dai “tipi” di ComunicazionediGenere.
Cara Mediaset,
Ancora una volta le vostre emittenti hanno trasmesso un messaggio svilente nei confronti dell’immagine femminile.
Ci riferiamo alla trasmissione de ‘La pupa e il secchione’ apparsa su Italia Uno da poche settimane.
Poichè questi messaggi stereotipati e lesivi nei confronti della dignità femminile (e maschile) passano sotto la dicitura ‘Reality’, ci sentiamo profondamente offese.
Anzi per dir la verità non ci sentiamo nemmeno rappresentate dal modello femminile che le vostre reti da anni ormai promuovono.
Le ragazze italiane della realtà studiano con risultati maggiori rispetto a quelli maschili, nonostante gli ostacoli di una società culturalmente maschilista che tenta di scoraggiarle in ogni modo.
E certamente anche voi ci mettete il vostro contributo.Il messaggio che voi trasmettete sembra essere questo: A cosa studi a fare se ottieni di più da ignorante mostrando un corpo?
Questo è molto dannoso e lo abbiamo percepito come una minaccia non solo alla realizzazione di una società basata sulle pari opportunità e il rispetto di genere ma anche come un modo per per scoraggiare le ragazze ad andare a scuola, lavorare o farsi una cultura, puntando sull’abbassamento dell’autostima, attraverso il bombardamento di modelli estetici irraggiungibili e la svalutazione del genere femminile e il suo elemento pensante, attraverso l’omologazione dei modelli femminili e la riduzione della donna ad oggetto sessuale decerebrato… e a nostro avviso sono come le bombe lanciate dai regimi talebani sulle scuole femminili per vietare alle donne di affermarsi come individui.Abbiamo da poco creato una petizione da tutti noi sottoscritta che stiamo diffondendo nel web, per esprimere la nostra disapprovazione in merito alla trasmissione. E non solo. Abbiamo creato anche un’ altra petizione, che verrà indirizzata al Presidente Napolitano che poco tempo fa ha dichiarato che:
“Uno stile di comunicazione che offende le donne “nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi” (fonte Ansa).
Parole con cui ci troviamo d’accordo e siamo pronte a presentare la nostra denuncia al presidente, in nome di una società che rispetta le donne.
Abbiamo inoltre raccolto le indignazioni degli uomini che si sentono profondamente sviliti dal modello maschile che il programma promuove lo stereotipo negativo che fa dell’uomo studioso un individuo ‘sfigato’ da correggere e rieducarlo al modello maschile considerato ancora oggi vincente ‘quello dell’uomo dominato da istinti sessuali’, dal quale non si sentono rappresentati. Pertanto noi percepiamo il programma come il sintomo di una televisione che sta perdendo qualità e che sta minando le basi di una società civile e rispettosa verso il prossimo indipendentemente dal sesso e le inclinazioni.