La patatina…non tira
La Amica Chips aveva avuto un’idea davvero geniale nel far interpretare la sua nuova pubblicità a uno che “di patatine se ne intende“, Rocco Siffredi. Non tutti però hanno apprezzato la scelta dell’azienda, tanto che il (solito) MOIGE, il Movimento Italiano Genitori, ha fatto in modo che il Giurì decidesse per la sosensione della pubblicità,
La Amica Chips aveva avuto un’idea davvero geniale nel far interpretare la sua nuova pubblicità a uno che “di patatine se ne intende“, Rocco Siffredi.
Non tutti però hanno apprezzato la scelta dell’azienda, tanto che il (solito) MOIGE, il Movimento Italiano Genitori, ha fatto in modo che il Giurì decidesse per la sosensione della pubblicità, motivando che lo spot in questione “viola gli articoli 1 (lealtà pubblicitaria), 9 (Violenza, volgarità, indecenza) e 10 (Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona) del codice di Autodisciplina Pubblicitaria“.
Da alcuni giorni è già in onda una versione “censurata” della pubblicità Amica Chips, con Rocco Siffredi che segue delle ragazze e ammicca alla telecamera, mangiandosi delle patatine. Chissà se anche questo spot offende il MOIGE.
Concedetemi una piccola riflessione personale. Vediamo in tv decine di pubblicità in cui compaiono donne in abiti succinti, a volte nude o comunque in atteggiamenti/pose volgari; lo spot della patatina era indubbiamente basato su un doppio senso non “innocente” e conteneva riferimenti sessuali espliciti, comprensibili però solamente da persone adulte.
Un bambino non dovrebbe conoscere Rocco Siffredi e forse potrebbe essere più “colpito” dal seno di una donna, da un bacio tutt’altro che casto o da altre cose che si vedono regolarmente all’interno degli spazi pubblicitari in tv.
Protestare per una “patatina” mi sembra esagerato.