Francesco, Canale 5 omaggia il nuovo Papa con la fiction con Raoul Bova
Su Canale 5 Francesco, la fiction con Raoul Bova nei panni del Santo da cui ha preso il nome Papa Bergoglio
Era questione di tempo: dopo l’annuncio che Papa Bergoglio avrebbe avuto come nome Francesco, il pensiero è andato al Santo d’Assisi, a cui la tv nei tempi recenti ha dedicato due fiction. Impossibile, quindi, pensare che Rai o Mediaset non si sarebbero lasciati l’occasione di riproporre i loro film-tv dedicati al patrono d’Italia.
Ad arrivare per prima (Raiuno ha proposto qualche frammento della sua produzione, con protagonista Ettore Bassi, durante lo speciale di “Porta a porta” di mercoledì) è stata Canale 5, che questa sera alle 21:30 manderà in onda “Francesco”, la fiction con Raoul Bova nei panni del protagonista, per la sceneggiatura di Leonardo Fasoli, Salvatore De Mola, Giacomo Scarpelli e Michele Soavi, quest’ultimo anche regista.
Andata in onda nel 2002 con due puntate (questa sera saranno condensate in un’unica serata), la fiction di Taodue racconta la vita del giovane proveniente da una ricca famiglia e che, una volta rinunciato al benessere ed al lusso, ha intrapreso un percorso di povertà fino a fondare l’Ordine dei Frati Minori.
La prima parte, dedicata alla gioventù di Francesco, si prende qualche libertà narrativa, non essendoci molte informazioni a riguardo, ma l’essenza del suo percorso resta intatta. Nato ad Assisi nel 1182 da Pietro da Bernardone (Mariano Rigillo), ricco mercante, e da Pica (Erika Blanc), donna molto devota, Francesco vive i suoi primi anni tra il lusso e la spensieratezza, fino a quando partecipa alla battaglia tra Assisi e Perugia del 1201, durante la quale finisce prigioniero.
Una volta liberato, torna a casa, dove si ammala: durante la guarigione si avvicina al Vangelo ed inizia a seguirne i principi, vivendo in povertà. Quando ruba i beni del padre per donarli ai poveri, Bernardone si arrabbia al punto da mandare il figlio a processo. E’ qui che Francesco si spoglia dei suoi vestiti ed annuncia di voler aiutare i poveri. Inizia così la sua vita da eremita, seguito da pochi amici, tra cui Bernardo (Gianmarco Tognazzi) e Chiara (Amélie Daure), con cui proseguirà il suo lavoro di carità fino alla morte, nel 1226.
Costata sei milioni di euro e girata tra l’Umbria e Cinecittà, “Francesco” ha visto un Raoul Bova alle prese con uno dei suoi ruoli più impegnativi. Così, alla fine delle riprese della fiction, l’attore ha raccontato al “Corriere della Sera” la sua esperienza:
“Ero innamorato da sempre di Francesco e ora credo di aver capito perché. La sua semplicità, la sua purezza, l’ ingenuità che ritrovo negli sguardi dei miei figli, il suo essere affascinato dal mondo quanto noi ne siamo annoiati sono i motivi di questo amore. Su questo set è come se mi avesse guidato lo stesso Francesco. Come se in alcuni punti avesse detto ‘fai tu’ e in altri fosse intervenuto direttamente. In fondo, ho fatto ben poco, mi sono fatto prendere dall’ istinto”.
A dodici anni dalle riprese, Bova è ancora convinto di queste parole, tanto che l’altra sera, al Tg5, ha così commentato l’emozione che ha provato nel sentire il nome scelto dal Papa:
“La prima sensazione? Un brivido, un’emozione, una grande sensazione di presenza di San Francesco. Da quando l’ho interpretato ho seguito molto il pensiero e lo spirito di San Francesco: carità e fratellanza. Mai come adesso ce n’è bisogno; possono essere risolutive per le tante cose che accadono nel mondo”.