TvBlog intervista Giuseppe Feyles, direttore di Rete 4 [2° p.]: “In arrivo Matrimoni, Viaggio in Vaticano e Pater Castell. Soddisfatti di Sentieri e Bones, cambia la mattina”
Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista esclusiva realizzata al direttore di Rete 4 Giuseppe Feyles (qui trovate la prima parte). In questa il direttore parla delle produzioni previste nei mesi a venire, dice la sua sulla collocazione di ‘Sentieri’ e di ‘Bones’ e annuncia una rivoluzione alla mattina incentrata sui telefilm cult. A scanso di equivoci,
Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista esclusiva realizzata al direttore di Rete 4 Giuseppe Feyles (qui trovate la prima parte). In questa il direttore parla delle produzioni previste nei mesi a venire, dice la sua sulla collocazione di ‘Sentieri’ e di ‘Bones’ e annuncia una rivoluzione alla mattina incentrata sui telefilm cult. A scanso di equivoci, l’intervista è stata realizzata prima che uscissero le voci sul nuovo programma di Vittorio Sgarbi.
E’ soddisfatto di come sta andando la sua rete dal punto di vista degli ascolti? Si era detto che sia Rete 4 sia Raidue avevano subito un contraccolpo in occasione dello switch off del digitale terrestre.
“Effettivamente abbiamo subito una certa erosione d’ascolto nel periodo del cosiddetto switch-over, ossia quando in alcune regioni d’Italia noi e RaiDue eravamo spenti e gli altri continuavano ad essere accesi. Adesso, con il passaggio al digitale di gran parte del Nord Italia, pensiamo che il fenomeno sarà più limitato perché i decoder sono più diffusi. Oggi siamo all’8%, che è la media che la rete ha sempre fatto negli anni passati”.
Dopo il successo di “Viaggio a Medjugorje” che nella serata in concomitanza con “L’Isola dei Famosi” ha raggiunto la media di 3 milioni e l’11% di share, sono previste altre serate su questo tema?
“Stiamo preparando un Viaggio in Vaticano, un’indagine a 360 gradi su una realtà così affascinante e altre due destinazioni di cui parleremo più avanti”.
Durante la normale programmazione di Rete 4 viene mandato in onda un promo che annuncia un prossimo programma dal titolo ‘Matrimoni’. Di cosa si tratta?
“E’ il programma che dovrebbe sostituire temporaneamente ‘Stranamore’ e ci stiamo lavorando con Fatma Ruffini. Sarà nell’area dell’emotainment così come lo stesso ‘Stranamore’ che per ora è accantonato ma potrebbe tornare in onda presto”.
Fermo restando il problema dei costi ed il taglio dei budget in un periodo critico a livello mondiale come quello che la tv (e non solo) sta vivendo, non c’è spazio per l’intrattenimento puro sulla sua rete a parte gli intermezzi di “Ieri e Oggi in Tv”? Penso ad esempio al successo di programmi di varietà come quello di Manlio Dovì che potrebbe precludere ad un ritorno del Bagaglino ma su Rete 4.
“Ci stiamo pensando, ma un bel varietà ha bisogno di grandi budget”.
Veniamo a qualche nota dolente. Come mai, alla luce dei record della stagione americana di “Bones” che ha superato anche il pluri-acclamato “Flash Forward”, la serie viene trasmessa nella collocazione difficile e infelice del sabato in prima serata?
“E’ vero che il sabato è una serata difficile, ma ‘Bones‘ è un’ottima alternativa per chi non è soddisfatto della programmazione di altre reti”.
Aggiunge Panzeri, vice direttore:
“E’ importante che un prodotto importante come ‘Bones’ sia in onda e continuativamente, cosa che non capita spesso. Siamo partiti con la terza stagione, quella dello sciopero degli sceneggiatori, la quarta stagione è in corso e forse aggiungeremo anche la quinta. Un prodotto come questo da noi ha bisogno di tempo, bisogna costruire un patto di fiducia con i telespettatori. La collocazione del sabato ci consente di non perdere ascolti negli altri giorni e di tenerlo in onda. Quando questa serie è partita faceva il 4,5%, ora 5,5%-6.”
A proposito di serie americane, nel 2003 fu trasmessa “Band of brothers” prodotta da Steven Spielberg, ora HBO ha lanciato “The Pacific”. La vedremo prossimamente sulla sua rete?
“L’abbiamo vista, l’abbiamo valutata molto positivamente ma in questo momento siamo in attesa. E’ fatta benissimo ma è molto asia-centrica e ci crea in questo momento grande perplessità sulla riuscita sulla nostra rete”.
Sono in arrivo altre serie europee?
“Sì, c’è ‘Pater Castell’, una serie tedesca prodotta da Zdf. E’ la storia di un sacerdote che viene incaricato di indagare su crimini della società civile e in queste indagini viene affiancato da un commissario di polizia donna. E’ la classica serialità europea che da noi funziona molto, abbiamo acquistato una stagione e sarà in onda tra breve. Per quanto riguarda il restante della produzione europea siamo di fronte ad una situazione stagnante, motivo per cui preferiamo dedicarci all’auto-produzione”.
E riguardo a “Sentieri”? Anche se negli USA è terminata, non sarebbe meglio collocare questa soap la mattina avendo una programmazione più continua rispetto a quella pomeridiana subordinata alla lunghezza del film?
“Innanzitutto dobbiamo dire che stiamo cambiando radicalmente la mattina della rete. Un processo che è iniziato grazie alla collaborazione di Emilio Fede che ha portato l’edizione del Tg4 alle 11:30 facendolo diventare il primo tg di Mediaset. La nostra mattina sarà più marcatamente dedicata ai telefilm cult e meno a quello che una volta era un prodotto più per il pubblico femminile tradizionale. Abbiamo progressivamente ridotto le soap. ‘Sentieri‘ resta un caposaldo del pomeriggio in primo luogo perché siamo affezionati e vogliamo mantenerla e secondo perché ci fa da train-d’union tra il telefilm maschile delle 15:00 e il film classico che segue. A onor del vero, in questo momento devo dire che la programmazione di ‘Sentieri’ è abbastanza regolare”.
Dopo l’esperimento in prime time di “Tempesta d’amore”, la rivedremo in questa collocazione?
“Siamo vigili. Ogni tanto faremo qualche esperimento in prima serata a seconda degli argomenti o dell’interesse del pubblico”.
Prima rete rosa, poi maschile e femminile, ora rete anche di autoproduzioni e di infotainment. Cosa vuole fare da grande Rete 4?
“Credo che la nostra vocazione sia quella di offrire un prodotto adeguato ad un pubblico che vuole l’approfondimento senza toni urlati. Dei prodotti puliti che sappiano valorizzare anche le tradizioni del territorio e i valori della tradizione italiana. Un genere di programmi che faceva RaiUno e che la stessa Rai propone sempre meno”.
(Michele Biondi)