Trilussa. Storia d’amore e di poesia – seconda puntata del 12 marzo, riassunto e foto
Riassunto e foto della seconda parte del film tv in due puntate sulla vita del poeta Trilussa, interpretato da Michele Placido e affiancato da una bravissima Monica Guerritore nei panni della sua governante Rosa
Trilussa. Storia d’amore e di poesia – seconda e ultima parte del 12 marzo: Dopo essere stato prelevato all’alba dalla sua casa, Trilussa (Michele Placido) viene condotto al cospetto di Mussolini (Claudio Spadaro), che lo redarguisce per il suo sonetto antifascista e gli ricorda che per i sovversivi c’è o la fucilazione o l’esilio. Il poeta riesce però a tenere testa al Duce, e se la cava con una dedica per il figlio di Mussolini sul libro di fiabe che lui stesso ha scritto, e che è il preferito del bambino.
Dopo questo episodio, Trilussa può quindi tornare nella sua casa, per la gioia di Rosa (Monica Guerritore), che era in ansia per lui. Il maestro, poco dopo, fa visita ad Arturo (Emanuele Bosi), che è ancora a letto per via delle botte prese da Carlacci (Giuseppe Loconsole) e dai suoi uomini. Il ragazzo se la prende con il poeta, reo a suo dire di essersi approfittato delle grazie di Giselda (Valentina Corti), almeno a detta del fascista che lo ha picchiato.
Trilussa spiega l’equivoco: lui stava semplicemente preparando la ragazza alla recitazione e al ballo, per una scommessa col conte Della Rocca (Armando De Razza). Così tranquillizzato, Arturo può scusarsi col poeta e prepararsi all’incontro con Giselda.
Trilussa. Storia d\\’amore e di poesia – foto seconda puntata
Quest’ultima, intanto, scrive una lettera al maestro, raccontando che sua zia non l’ha ripresa in casa e per questo lei è tornata nella casa del conte. Chiede anche di essere ripresa come allieva, ma Trilussa, dopo aver letto la lettera, la strappa sotto gli occhi di Rosa, che parteggia invece per la giovane.
Quando però il poeta si trova Giselda sul set di un film al quale lui stesso aveva deciso di collaborare per rimediare qualche soldo per saldare i suoi debiti, decide di ‘salvarla’ da quel mondo e di ricominciare a lavorare con lei, abbandonando il film. Il suo obiettivo è sempre lo stesso: trasformare la ragazza in una vera diva.
Stavolta però vuole fare le cose sul serio, e per questo chiede aiuto ad alcuni suoi amici: c’è la ex mannequin francese Odette (Jinny Steffan), la ballerina etiope Nouma (Ashai Lombardo), il pianista cieco Marcello (Stelvio Cipriani), il truccatore Ivano (Riccardo Zinna) e un gruppo di ballerine che diventerà il corpo di ballo dello spettacolo dove debutterà Giselda. Tutti insieme si danno un gran da fare per preparare la ragazza, e in breve tempo i risultati si vedono.
Tra una prova e l’altra, Giselda trova il tempo anche per frequentare Arturo, che è sempre più innamorato di lei. Il giovane la chiede persino in moglie, ma a quel punto la ragazza si trova costretta a rifiutare, dicendo di voler inseguire i suoi sogni artistici, prima di metter su famiglia.
Carlacci continua ad avere delle mire su Giselda e tenta persino di violentarla. Per fortuna nelle vicinanze c’è ancora Arturo, che la salva e minaccia il fascista di morte. L’uomo scappa, ma promette vendetta contro il ragazzo.
Giselda intanto inizia a provare dei sentimenti per Trilussa e si confida con Rosa, che è lei stessa innamorata del poeta. Il caso vuole però che Arturo la senta e, deluso e arrabbiato, il ragazzo scappa via, decidendo di compiere un gesto suicida che gli era stato suggerito giorni prima dai suoi amici socialisti: intrufolarsi a una festa del regime, per compiere un atto dimostrativo contro il Duce, con dei biglietti incitanti alla sua morte.
Le cose si mettono male per il ragazzo, visto che Carlacci approfitta del folle gesto per bloccarlo e infilargli tra le mani una pistola, accusandolo di voler attentare alla vita di Mussolini. Arturo viene picchiato ancora una volta e arrestato. Rischia la morte. Per sua fortuna Trilussa si dà parecchio da fare per salvarlo, arrivando addirittura a chiedere un favore al Papa, Pio XI (Renato Scarpa).
Ma anche Giselda è disposta a tutto pur di salvargli la vita, e si presenta da Carlacci offrendo la sa verginità in cambio della salvezza e della liberazione di Arturo. Il fascista accetta: fa scappare il ragazzo e si presenta poi alla porta di Giselda per riscuotere il suo ‘premio’. Trilussa, a casa del quale si è nel frattempo rifugiato Arturo, capisce però come sono andate le cose e arriva in soccorso di Giselda con gli altri amici della ‘compagnia teatrale’, incastrando Carlacci di fronte alla moglie.
Arriva intanto il giorno della prova generale a teatro di Giselda, che viene ammirata e applaudita dal conte Della Rocca, appena rientrato dalle sue vacanze. Insieme all’uomo, però, c’è anche la sua amante Marisa Mars (Angela Antonini), che non gradisce affatto l’interesse del compagno per questa nuova diva. E infatti la donna, quando scopre che Giselda sta aiutando Arturo a nascondersi, fa una soffiata ai fascisti, che a quel punto decidono di arrestare la ragazza subito dopo la prima del suo spettacolo.
Intanto Arturo, grazie all’aiuto del parroco e di Trilussa, si prepara a lasciare l’Italia, alla volta di Parigi, per ricominciare. Il poeta riesce a convincere anche Giselda ad andare via con lui, lasciandole credere di non provare nulla per lei e di averla considerata sempre e solo una scommessa. Mentre Trilussa intrattiene gli spettatori presenti a teatro, compreso Mussolini e i suoi, la ragazza raggiunge Arturo e scappa con lui, grazie all’auto fornita dallo stesso duca Della Rocca.
Il poeta ha quindi perso la scommessa col duca, dal momento che Giselda non ha esordito a teatro, ma è felice di sapere la ragazza salva e con Arturo. Anni dopo, nel 1950, Trilussa si spegne nella sua casa a poche settimane dalla sua nomina a senatore a vita, che avrebbe risolto tutti i suoi problemi economici. Prima della morte l’uomo avrebbe voluto sposare Rosa, perché a lei spettasse il vitalizio in quanto sua vedova, ma senza riuscire nell’intento.
Nel 1951, a pochi mesi dalla morte del poeta, Rosa cerca di aggiudicarsi all’asta il busto di bronzo di Trilussa, non riuscendo nell’intento. Una donna ha infatti offerto più di tutti i suoi risparmi, ma subito dopo scopriamo che quella donna è Giselda, tornata da Parigi solo per comprare quel busto e regalarlo poi a Rosa.
Giselda, che ora tutti conoscono come Leda Gys, il nome d’arte che le aveva dato Trilussa anagrammando il suo nome, è ormai una diva molto famosa, e non solo in Francia. Racconta quindi a Rosa di aver vissuto qualche anno felice con Arturo, fino all’avvento del fascismo anche a Parigi. Come tanti ebrei, anche Arturo è stato deportato e da allora Giselda non ne ha più saputo nulla.
Le due donne si salutano commosse, e vanno ciascuna per la sua strada, Rosa accompagnata dal ricordo dei versi di Trilussa.