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Rai per una Notte, intervista esclusiva a Franco Siddi segretario generale FNSI

Vi dicevo qualche post più sotto che Rai per una Notte è non solo un atto di ribellione verso un sistema democratico che non garantisce più che vi sia libertà di informazione pluralista in Tv, ma è anche uno straordinario momento di aggregazione e di ritrovata unità per la corporazione dei giornalisti. Il fatto che

di marina
pubblicato 25 Marzo 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 17:18


Vi dicevo qualche post più sotto che Rai per una Notte è non solo un atto di ribellione verso un sistema democratico che non garantisce più che vi sia libertà di informazione pluralista in Tv, ma è anche uno straordinario momento di aggregazione e di ritrovata unità per la corporazione dei giornalisti. Il fatto che la FNSI sia al fianco di Michele Santoro e di Giovanni Floris (ma ci sarà anche Gad Lerner) sta a indicare che la manifestazione di stasera al PalaDozza di Bologna, è uno straordinario momento politico, controcanto al partitismo di queste giornate pre-elettorali.

I mezzi dispiegati per portare agli italiani vicini e lontani la visione di cioè che una parte dell’opinione pubblica pensa, sono sia televisivi, grazie all’appoggio delle Tv locali che in un momento di grossa difficoltà (causa decreto che le priva di ogni forma di finanziamento pubblico destinato all’editoria) fanno coraggiosamente la loro parte fornendo i canali per seguire in diretta la trasmissione; sia internettiani dove il web si mostra, al solito, il recettore principe di tutto ciò che è informazione pluralista (anche noi saremo in streaming); sia radio con le dirette live.

Il telespettatore ora davvero userà telecomando, web e radio in maniera senziente e coscienziosa e domani guarderemo forse ai dati Auditel con un occhio diverso. Dunque di tutto ciò ne ho parlato con Franco Siddi, Segretario generale della FNSI al telefono. L’intervista è stata velocissima, d’altronde quando si parla un giornalista è sempre così. Però i punti toccati sono stati tantissimi e sopratutto ho sentito una gran voglia di comunicare che la libertà di informazione è viva, che gli anticorpi a quello che è stato un nostro recente passato fatto di censure e controllo dell’informazione ci sono e che è prorompente la voglia di combattere.

Dopo il salto le domande a Franco Siddi.

D.: Franco Siddi, perché il sindacato dei giornalisti ha deciso di sposare la causa di Rai per una Notte e di Santoro?

R.: Il punto è che non possiamo accettare che qualcuno possa decidere cosa debba o cosa non debba andare in onda. Ciò lede l’autonomia del giornalismo. I giornalisti ovviamente devono essere professionali e responsabili. Ma cosa è successo? che si voleva che 1 o 2 trasmissioni fossero spente sotto elezioni. Far chiudere temporaneamente Santoro e Floris è stato un autogol.

D.: Ma intervenire ora non significa ammettere che i buoi sono scappati e che si sta chiudendo la stalla oramai troppo tardi?

Si interviene perché c’è un emergenza. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo. Già siamo scesi in piazza. Stanno saltando dei parametri di riferimento che dovrebbero, invece, essere i cardini della moderna democrazia. Ecco che è scattata la ribellione.

D.: Esiste, dunque, un caso Italia?

Non direi. Io e Lei siamo qui a parlarne e l’informazione non è negata. Però siamo in una situazione di emergenza perché si sta provando in tutti i modi a negare la possibilità di ascoltare in Tv apertamente e liberamente le diverse opinioni.

D.: Cosa si aspetta domani mattina, dopo che Rai per una Notte sarà terminata?

Mi aspetto la consapevolezza dei cittadini e dell’autorità politica rispetto alla manifestazione appena fatta; mi aspetto che vi siano le condizioni per l’esercizio della professione di giornalista in uno Stato liberale; mi aspetto di dover proseguire queste battaglie perché domani mattina forse non sarà cambiato nulla.

[Foto | ODG]

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