Trilussa. Storia d’amore e di poesia – prima puntata dell’11 marzo, riassunto e foto

Trilussa. Storia d’amore e di poesia – prima parte dell’11 marzo: Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa (Michele Placido), è un poeta amato nella sua città, Roma, dove trascorre la sua vita tra belle donne, debiti e arte. È il 1937 e il maestro, che ha ormai 66 anni, vive insieme a Rosa (Monica Guerritore), la sua governante, che oltre ad occuparsi di lui da un ventennio ne è anche, in fondo, ‘compagna di vita’, certamente colei che lo conosce meglio di chiunque altro e che sopporta persino le sue continue conquiste.

Trilussa vive nel ghetto ebraico di Roma, in una casa-studio di proprietà del conte Osvaldo Della Rocca (Armando De Razza), suo amico ed estimatore, che vive nel palazzo di fronte al suo. Il poeta, che è sempre a corto di liquidità, non paga l’affitto da tempo, così come va avanti a credito o cambiali, dal sarto al fioraio, dal ristorante agli alimentari.

Il conte Della Rocca ha una compagna, tale Marisa Mars (Angela Antonini), diventata attrice (da quattro soldi), grazie proprio al suo amante e, si dice, grazie al Duce di cui sembra essere stata l’amante. La donna, infatti, ha alle spalle un passato da ‘popolana’, di venditrice di cicoria al mercato, che tenta in tutti i modi di dimenticare.

Trilussa. Storia d\\’amore e di poesia – foto prima puntata

Una sera, dopo uno spettacolo al Teatro Nazionale del vate Gabriele D’Annunzio (Alfredo Pea), tra Trilussa e Marisa Mars c’è una discussione, che prosegue poi nel palazzo del conte Della Rocca, dove si tiene un ricevimento, visto che il poeta non vuole mettere in scena un nuovo spettacolo che abbia a protagonista proprio l’attrice.

Il conte Della Rocca, che da una parte ha stima e affetto nei confronti di Trilussa, e dall’altra non vuole scontentare la sua amante, decide quindi di lanciare all’amico una sfida: se l’uomo riuscirà, in tre mesi, a trasformare in una diva una giovane ragazza, Giselda (Valentina Corti), presente alla festa insieme a un gruppo di pie dame della carità, vedrà non solo cadere il suo debito nei confronti di Della Rocca ma potrà ottenere la proprietà della casa in cui vive. In caso contrario, non solo perderà la casa e la dovrà lasciare, ma sarà costretto a presentare le sue scuse pubbliche a Marisa e a scrivere uno spettacolo per lei.

Anche se controvoglia, visto che Giselda non sembra essere portata per l’arte, Trilussa si trova costretto ad accettare. C’è solo un problema: la zia di Giselda, che l’accompagna, non è assolutamente d’accordo che sua nipote entri nel mondo dello spettacolo. La ragazza cerca di ribellarsi, ma dal momento che è orfana e vive con la zia, è costretta a seguirla.

Il giorno seguente Trilussa deve presentarsi dal Papa, per scusarsi di alcuni suoi versi contro la Chiesa e Sua Santità pronunciati in una delle sue tante serate, in pubblico. Non è la prima volta che il poeta sembra voler sfidare l’autorità papale, ma come sempre riesce a farla franca. A casa, però, lo attende una brutta sorpresa.

Si ritrova infatti in casa la giovane Giselda, con una valigia, visto che ha lasciato la casa di sua zia e intende imparare la recitazione e il canto dal sommo maestro. L’uomo non ne vuole sapere, ma cambia idea quando si trova alla porta l’ufficiale giudiziario con l’avviso di sfratto. A quel punto Trilussa non ha scelta: deve accettare la sfida del conte Della Rocca e diventare il pigmalione della ragazza.

Nel frattempo, Giselda si trasferirà nella casa del conte Della Rocca, vista l’assenza del padrone di casa e di Marisa Mars, temporaneamente in vacanza. Durante il giorno, poi, frequenterà la casa del maestro per imparare l’arte della recitazione, del canto e del portamento. Rosa, che è sempre stata gelosa delle tante donne che hanno frequentato la casa del poeta, prova invece nei confronti di Giselda molto affetto e tenerezza, gli stessi che prova nei confronti di Romoletto (Francesco Mura), piccolo orfano del collegio del quale ama occuparsi.

Una notte, mentre Giselda si prepara per andare a letto, deve aiutare e nascondere in casa il giovane Arturo (Emanuele Bosi), figlio di maestro Sergio (Giorgio Colangeli), il sarto ebreo di Trilussa. Il ragazzo, infatti, è in fuga dai fascisti, che lo hanno beccato insieme a due amici ad attaccare volantini contro il Duce per le strade.

Tra i due ragazzi è subito colpo di fulmine, anche se lui la crede una contessina, visto dove vive, e lei non conosce neanche il nome del ragazzo che ha aiutato. Peccato che quella stessa notte anche il fascista Carlacci (Giuseppe Loconsole), in cerca del giovane, rimanga incantato dalla bellezza di Giselda, credendola anche lui una contessa.

La mattina seguente, Arturo e suo padre fanno visita a Trilussa, che non paga le cambiali al sarto, per i vestiti cuciti per lui. Mastro Sergio ha un ultimatum: o inizia a pagare le cambiali, oppure sarà costretto a farsi restituire mantelli e completi. Arturo ha però un’idea: se il maestro scriverà per lui degli stornelli e dei versi d’amore da dedicare alla misteriosa ragazza conosciuta la sera prima, ci penserà lui a saldare le cambiali. Trilussa accetta, ignorando che la misteriosa fanciulla sia in realtà proprio Giselda.

Intanto la giovane continua a frequentare la casa del poeta, ma dimostra di non avere alcuna abilità artistica, facendo perdere più di una volta la pazienza a Trilussa. Per fortuna c’è Rosa a mediare tra i due.

Arturo e Giselda si incontrano e si dichiarano in un certo senso il loro amore, ma la loro felicità viene spezzata dai fascisti, in particolare da Carlacci, che è ancora sulle tracce del giovane, reo di essere un sovversivo. Una notte, spinto anche dalla gelosia per Giselda, il fascista coi suoi commilitoni tendono un agguato al ragazzo e lo riempiono di botte, ferendolo gravemente. A trovarlo per strada, e a chiamare i soccorsi, è proprio Trilussa, che scopre subito dalla viva voce del ragazzo che a ridurlo così sono stati i fascisti.

Per questo il poeta, disgustato da quanto sta accadendo nella sua città e nell’Italia intera, per colpa del Duce e dei suoi seguaci, decide di scrivere un sonetto contro Mussolini e i suoi uomini, che fa poi pubblicare su un giornale. La reazione dei fascisti non si fa attendere: il colonnello dell’Ovra Longarini (Fabio Camilli), all’alba, si presenta a casa del poeta e chiede di seguirlo. Rosa non può fare nulla per evitare che Trilussa venga portato via.

Intanto Giselda, cacciata da Trilussa la sera prima, decide di fare le valige e tornarsene a casa della zia.