Sandra Milo compie 80 anni: la tv non è più stata la stessa dopo ‘Cirooo’
Sandra Milo compie 80 anni: auguri a Sandrocchia, la mamma di “Cirooooo, oddioddioddio nooooo!”.
“Pronto?” “Sandra! Ma che fai lì? Non lo sai che tuo figlio è stato ricoverato gravissimo al San Giovanni?” “Oddio! Chi? Cirooooo? Oddioddioddioddio…”
Queste poche battute hanno segnato la storia delle dirette tv del pomeriggio: era l’8 gennaio 1990, su RaiDue scorreva placido “L’amore è una cosa meravigliosa” (ben prima di alde d’eusanio, caterine balivo, paole perego) quando una telefonata sconvolse un tranquillo salottino tv. E la televisione non fu più la stessa: mostrato il fianco, il ‘fatto’ personale ha invaso i teleschermi. La lacrima choc (vip e nip) è diventata un must e questo pezzo è diventato un cult di Blob: non c’è italiano sopra i 35 anni che non lo ricordi. E noi ve lo riproponiamo dopo il salto. Scherzo crudele o siparietto concordato? Beh, fingere un’espressione tanto disperata sarebbe da Oscar, ma in fondo non si può negare che la protagonista di questo storico momento sia stata un’icona del nostro cinema. Parliamo ovviamente di Sandra Milo, Sandrocchia per gli italiani che la conobbero soprattutto grazie a Federico Fellini che la volle in 8½ (1963) e Giulietta degli spiriti (1965).
L’immagine svampita, la voce in falsetto, lo sguardo liquido – da Marilyn de ‘noarti – ne hanno fatto un’icona sexy al cinema e un’icona trash in tv, anche per quel ‘Ciroooo’ diventato un tormentone. I suoi Piccoli Fans oggi vengono ricordati come ‘l’orrore della tv anni ’80’, eppure all’epoca il programma faceva ascolti record in una fascia pomeridiana ancora acerba, facendo cantare bambini accompagnati dai cantanti affermati di cui erano fans. Beh, ha in nuce anni e anni di format, tra I Raccomandati e i baby talent di prima (zecchino) e ultima generazione. Con tanto di risse.
Oggi Sandra compie 80 anni, vissuti pericolosamente: donna dalle mille vite e dai mille amori, personaggio in fondo scomodo anche per la politica tra ’80 e ’90, quella di Craxi, la Milo si è raccontata al Corriere della Sera, parlando di politica (“Grillo rispecchia la rabbia di tutti, ma i suoi non sanno di politica”; “Berlusconi è pieno di difetti, ma mi piacciono le sue qualità: ha carisma, nel bene e nel male…“), ricordando la sua Isola dei Famosi 2010 così:
«La gente scommetteva che sarei morta, mia figlia mi voleva far interdire (ride). «Sono una combattente, è stato bello resistere… Non lo rifarei più, ma una volta nella vita, perché no?».
Si pensa di sapere tutto della Milo, ma invece:
«Non credo che nessuno si sia mai sforzato molto di capirmi, ero bella tonta giusta così e non c’era bisogno di approfondire. Ho finito per accettarlo anch’io, ovviamente chiudendo una parte di me, riservandola solo a me e a chi voleva amarla».
Vita densa, di cui si ricordano soprattutto due amori: il primo con Federico Fellini.
«Incontrarlo e innamorarmi perdutamente è stato tutt’uno. Un amore così è raro. Lo sa che quando mi ha dato il primo bacio sono svenuta?, e io di baci ne avevo già dati tanti. Federico era basito: “Una donna come te sviene per un bacio?”». Non si è mai capito bene, per la verità, come questa passione si conciliasse col resto. «Sapevo le sue storie, non ero gelosa, aveva una grande curiosità per le donne che esauriva subito. Siamo stati 17 anni insieme. Ah, ma lei pensava a Giulietta Masina? Non credo che fosse gelosa, era intelligentissima, molto colta. Mi chiamava “sorellina”, si è seccata solo quando i giornalisti hanno cominciato a dire che ero io “la musa ispiratrice”. Non era vero ma lei la prese male, non ci vedemmo più per mesi. Mi venne un esaurimento terribile, fui ricoverata. Poi la storia è ricominciata».
Il secondo con Bettino Craxi:
«Era bellissimo. Amava l’Italia più di ogni altra cosa, aveva principi, valori e è morto a Tunisi, che destino. Gli uomini di potere hanno tante tentazioni, lui era passionale ma le donne lo incuriosivano. Sono socialista da quando avevo dodici anni, volevo capire perché nella mia famiglia erano tutti fascisti».
Finito Craxi, finito anche il suo rapporto con la politica:
«Da quando è finito il socialismo non ho più votato. Grillo rispecchia la rabbia di tutti, ma i suoi non sanno di politica. Uno ha detto: “Imparerò, come ho imparato a leggere e scrivere”. Ragazzi, ci vogliono anni. Di Bersani la gente percepisce l’onestà ma anche l’immobilismo, se avessi uno zio così gli preparerei la colazione il pranzo e gli andrei anche a comprare le sigarette. Monti è una persona lontana da me, è dotato di un sano cinismo. Non sento mai, da parte sua, l’interesse per le persone. Berlusconi l’ho conosciuto, è pieno di difetti, ma mi piacciono le sue qualità: a suo modo crede nelle cose che dice. Pensa di essere una specie di salvatore della patria, crede con la sua allegria di poter rallegrare gli altri. In tempi avari di leader ha carisma, nel bene e nel male. Sa rivolgersi alla gente».
Ma in fondo la sua vita è stata tutta dominata dall’amore, in tutte le sue forme: da quello per la madre, che racconta di aver aiutato a morire (“L’ho aiutata ad andarsene, soffriva così tanto. Me l’ha chiesto lei. Non mi sono mai pentita“) a quello per i figli, che l’ha spinta a lasciare il cinema. Amore è una parola d’ordine della sua vita: sposatasi la prima volta a 15 anni, incinta, ma poi, perso il bambino, ottenne l’annullamento alla Sacra Rota. E già questo basterebbe nella vita di una persona ‘normale’.
Lei, in fondo, non lo è mai stata: un personaggio sopra le righe che i figli, Ciro compreso, hanno fatto ‘fatica’ a gestire. Lo racconta proprio lei a Silvia Fumarola:
«Tante volte con i miei figli litighiamo per il mio ottimismo: “Mamma va tutto male e tu sorridi”. Penso che nella vita tutto abbia una soluzione. Oggi sono serena, non sono più amata e odiata come quando ero giovane e bella (…) [E’ stata… (ndr.)] Madre-padre, mi sono sempre occupata dei miei figli e delle loro necessità. Poche regole: si mangia quando si ha fame, i figli vanno amati e basta. Deborah è fantastica, ha un grande senso della responsabilità, Azzurra studia, s’impegna. Ciro è il più generoso, mi assomiglia».
A proposito, per chi non l’ha visto ecco il momento cult: da notare anche la ‘gestione dell’emergenza’ in studio e lo smarrimento degli ospiti (che vorrebbero ridere, eh…)
Ciro, in fondo, è diventato ‘il figlio di tutti’ dopo quel pomeriggio del 1990. E per chi non c’era, un assaggio di Piccoli Fans (da notare il ‘ritmo anni ’80’).
I primi 80 anni di Sandra Milo, intanto, scivolano tra il teatro e il sogno di un ritorno al cinema. Per la tv, forse, non è più tempo: probabilmente è la tv a essere vecchia per lei.