Il clan dei camorristi – sesta puntata dell’8 marzo: riassunto e foto

Il clan dei camorristi – sesta puntata, riassunto e foto: La situazione di salute di Anna (Francesca Beggio, qui la nostra intervista) si aggrava improvvisamente: è in corso un distacco di placenta e deve essere operata d’urgenza. Per fortuna tutto va per il verso giusto e nasce il piccolo Marco.

Andrea (Stefano Accorsi) non ha però neanche il tempo di godersi la sua paternità, che viene informato di un nuovo omicidio di camorra: ad essere ucciso è Pasquale (Stefano Miglio), e noi sappiamo che a sparare è stato Beppe D’Angelo (Gianluca Di Gennaro) con un complice. La moglie della vittima è distrutta dal dolore e se la prende anche col giudice, reo a suo dire di avere messo in testa al marito strane idee di giustizia.

Intanto continua la permanenza a Milano di O’Malese (Giuseppe Zeno), ospite di Zagali (Fabio Troiano), che gli propone dei nuovi affari immobiliari in Lombardia. La camorra deve solo investire i suoi soldi, al resto ci penseranno gli imprenditori e i politici lombardi. A tale proposito, una intercettazione telefonica tra O’Malese e la moglie mette Notarangelo (Renato Marchetti) e Esposito in guardia su questi nuovi affari.

Il clan dei camorristi foto sesta puntata

A Castello si tiene il funerale di Pasquale, a cui non partecipa quasi nessuno, proprio su richiesta della camorra. Torna però il fratello di Patrizia (Serena Rossi, qui la nostra intervista), Gennaro (Luca Sannino) che studia ingegneria fuori. Quello che il ragazzo non racconta alla sorella, e che dirà invece ad Adriano (Pio Stellaccio, qui la nostra intervista), è che vuole lasciare l’università per entrare nell’Arma.

Dopo il funerale del marito, la moglie di Pasquale fa visita al giudice Esposito, raccontando di aver assistito all’omicidio e di sapere che è stato D’Angelo. Andrea ne ordina quindi l’arresto. Il giovane killer dice però di aver un alibi, e ha chiaramente pagato dei testimoni che lo scagionino. Il giudice non si lascia però scoraggiare e accusa i testimoni di falsa testimonianza, tenendo in galera Beppe.

Don Palma (Massimo Popolizio), dopo una visita al vescovo per spiegargli la difficile situazione del suo paese, decide di scrivere una lettera d’accusa contro la camorra che distribuisce ai compaesani. O’Malese è lontano, ma Ciccio Capuano (Francesco Di Leva) comanda al suo posto e decide di andarlo a minacciare.

Rosa, preoccupata da quanto sta accadendo in assenza del marito, va a Milano per convincerlo a tornare, ma O’Malese vuole restare a occuparsi dei suoi affari, mentre Rosa non vuole lasciare Castello. Quello che però chiede alla moglie di fare è di portare un messaggio a Capuano: il prete non si tocca.

Intanto la lettera di don Palma ha smosso molto coscienze, e il parroco, insieme a Patrizia, Anna e Renato De Gregorio (Francesco Colella), decide di organizzare in paese una grande festa contro la camorra. I preparativi procedono a spassi svelti, ma una notte il palco preparato per l’occasione davanti alla chiesa salta in aria. È stata la camorra.

Nella ricostruzione dell’uccisione di Pasquale qualcosa non torna e Andrea affronta la vedova del ragazzo, pretendendo risposte. La donna quindi ammette: il testimone è il piccolo Diego, suo figlio, non lei.

Gennaro intanto, prima di lasciare Castello, confida alla sorella la sua intenzione di abbandonare l’università per diventare carabiniere, e lei non riesce a fargli cambiare idea.

Don Palma convince Renato De Gregorio a candidarsi come sindaco alle comunali, che si terranno dopo due mesi. Il parroco offre il suo appoggio al candidato, pagando però il suo impegno con la vita. Don Palma viene infatti ucciso in canonica da uno degli uomini di Capuano.

Sorrentino (Daniele Russo, qui la nostra intervista), dopo l’uccisione del prete, fa l’ennesima ramanzina a O’Malese: l’omicidio di un sacerdote è una cosa che rischia di metterli nei guai e rovinare i loro piani.

A questo punto c’è un duro confronto tra Ciccio e Francesco, al termine del quale Capuano dice di voler far fuori anche il giudice. O’Malese è assolutamente contrario.

Renato De Gregorio intanto vince le elezioni e decide di farsi aiutare da Andrea e il suo pool per capire come la camorra gestiva il Comune e gli appalti. Decide quindi di bloccare tutti i cantieri per fare pulizia dalla camorra. Indice nuove gare d’appalto, ma per paura nessuno si presenta, non c’è nessuna offerta. E intanto la manovalanza del paese resta senza lavoro e inizia a insorgere.

Arriva il giorno del processo contro D’Angelo, e la difesa presenta delle prove contro la madre di Diego, chiedendo e ottenendo l’assoluzione del killer. Questo processo è l’ennesimo colpo per Andrea e il suo lavoro, mentre la donna e il bambino devono lasciare Castello.

I problemi di De Gregorio si moltiplicano, quando tre assessori, pagati dalla camorra, gli ritirano l’appoggio. Nel mentre O’Malese discute di nuovo con Capuano, chiedendogli di andarsene da Castello, almeno per un po’, e ottenendo risposta negativa.

In paese arriva un nuovo parroco, che non ha nulla di don Palma. Appena arrivato caccia via Adriano, dicendogli che non è più gradito come allenatore dei ragazzi dell’oratorio, visto che ha fatto propaganda politica durante le elezioni. La parrocchia non si occupa di politica e lui non è quindi adatto a quel ruolo. Adriano ne parla con Patrizia, che cerca di convincerlo a lottare. I due ragazzi finiscono a letto insieme.

Sorrentino ha ambizioni su Roma, ora che la prima Repubblica è caduta, ma O’Malese lo frena. Intanto il politico, d’accordo con Zagali, fa arrestare Ciccio Capuano, che ormai ha il cervello fuso dalla droga e rischia di far saltare tutti i loro affari. Capuano viene arrestato e subito dopo chiede di parlare con Andrea: vuole dire tutto quello che sa sul clan di Castello.