Home Notizie Libertà di informazione a rischio: tv e radio locali spazzate via del decreto Milleproroghe

Libertà di informazione a rischio: tv e radio locali spazzate via del decreto Milleproroghe

Il video in alto è di Frt, Federazioni radio televisioni e sta andando in onda ininterrottamente sulle tv locali italiane per denunciare la prossima morte delle emittenti locali. A sottolineare il grave stato di crisi generato da un emendamento al decreto Milleproroghe, anche l’Aeranti-Corallo che fa partire domani la protesta “centomila comunicati” con cui emittenti

di marina
1 Marzo 2010 11:30

Il video in alto è di Frt, Federazioni radio televisioni e sta andando in onda ininterrottamente sulle tv locali italiane per denunciare la prossima morte delle emittenti locali. A sottolineare il grave stato di crisi generato da un emendamento al decreto Milleproroghe, anche l’Aeranti-Corallo che fa partire domani la protesta “centomila comunicati” con cui emittenti radiofoniche e televisive inonderanno le redazioni delle testate salvate dal decreto, cioè i giornali di partito.

In pratica nell’emendamento, preparato senza aver informato né associazioni di categoria né sindacato dei giornalisti, viene detto che a decorrere dal 2009 (dunque retroattivo) tv e radio locali non potranno più usufruire delle provvidenze previste per l’editoria. Le provvidenze consistono in riduzioni del 50% sulle spese telefoniche; 40% di quelle elettriche; 60% sui canoni delle agenzie di informazione radiotelevisiva.

Scrive in un comunicato l’Aeranti-Corallo:

L’emendamento è stato approvato a maggioranza, dopodiché, nella giornata successiva, il Milleproroghe è stato approvato, senza modificazioni, in via definitiva dal Senato. Vani sono stati i tentativi fatti in sede parlamentare di far modificare la norma; nella ultima lettura al Senato, è stato tuttavia approvato un ordine del giorno, a firma dei senatori Vita, Randazzo, Micheloni, Blazina, Legnini, Lusi, Ferrante e Vimercati, che impegna il Governo, tra l’altro, “a prevedere, anche al fine di garantire il pluralismo dell’informazione, l’inclusione delle imprese di radiodiffusione sonora e televisiva di carattere locale fra i soggetti beneficiari dei contributi all’editoria per l’annualità 2009 e per le annualità successive”. La retroattività del provvedimento e la disparità di trattamento operata con le testate di partito, che conservano il diritto alle provvidenze, comporta, a parere di AERANTI-CORALLO, l’incostituzionalità della norma. E’ pertanto auspicabile che il Presidente della Repubblica rinvii il provvedimento alle Camere ai sensi dell’art. 74 della Costituzione.