Io Canto di Gerry Scotti – Di Ti lascio una canzone voleva rubare pure il titolo. Nella prima puntata Marco Carta, Karima, Al Bano, Renga, Amendola e la Muti
L’arroganza mediatica con cui Gerry Scotti si compiace del suo Io canto almeno serve a qualcosa: a levargli una volta per tutte la maschera dello zio buono d’Italia. Se fino a un anno fa il presentatore riusciva a nascondere la sua sempre più vacillante leadership al preserale, dove sopravvive solo per mancanza di alternative, e
L’arroganza mediatica con cui Gerry Scotti si compiace del suo Io canto almeno serve a qualcosa: a levargli una volta per tutte la maschera dello zio buono d’Italia. Se fino a un anno fa il presentatore riusciva a nascondere la sua sempre più vacillante leadership al preserale, dove sopravvive solo per mancanza di alternative, e i flop delle sue fiction (ha minacciato fuoco e fiamme se, nel prossimo contratto, non lo faranno recitare a tutti i costi), è dalla chiusura della Corrida in giù che il (finto) bonaccione non ci ha visto più e ha tirato fuori gli artigli.
Se prima, almeno al sabato sera, poteva rivendicare il primato sulle vecchiette, l’anno scorso Ti lascio una canzone lo ha costretto a battere in ritirata, spingendolo a una vendetta di quelle davvero spietate. Inizialmente doveva essere Bravo bravissimo l’arma letale contro Antonella Clerici, ma in quel caso Scotti avrebbe dovuto farcela da solo, ereditando sulle sue spalle il peso di un marchio storico e rischiando di farlo naufragare per anzianità di servizio. Meglio ancora giocare sporco e soffiare allo show di RaiUno il patron Roberto Cenci, con un contratto da capogiro che sbugiarda ogni ideale, così da togliere a Ti lascio la sua anima.
Gerry, insomma, è diventato uno a cui, evidentemente, inizia a piacere “vincere facile”, nascondendosi dietro le casse Mediaset che hanno reclutato per la prima puntata nientemeno che Marco Carta, Francesco Renga, Al Bano e Karima per i duetti, Ornella Muti e Claudio Amendola in giuria, Claudio Cecchetto e Katia Ricciarelli ospiti fissi (anche loro scippati alla Clerici, e dire che la cantante lirica ha anche floppato col suo concerto su Canale 5). D’altronde una corazzata consolidata come Ballando con le stelle va stanata con l’artiglieria pesante (e Milly Carlucci dalla sua si è aggiudicata Viola e Nicola di Ti lascio per il concorso Ballando con le stelline).
A Io canto, giusto per confermare la dicitura di talent show puro falsamente smentita dalla produzione, il baby-vincitore – perché qui non vince la canzone – sarà premiato da uno dei più grandi produttori musicali al mondo, David Foster, che ha lavorato tra gli altri con Madonna e Michael Jackson. E il premio consisterà in “una cosa da nulla”: accedere agli studi di registrazione delle vere star per giocarsi già la propria opportunità internazionale, oltre che una borsa di studio. Il meccanismo prevede che vadano in gara 12 canzoni, con il televoto che decreta il brano vincitore e una giuria l’interprete preferito. Ci saranno anche un’orchestra di 33 elementi, due corpi di ballo e sei atlete di ginnastica ritmica.
Scotti dev’essere, in cuor suo, consapevole di non farcela da solo, di non avere la tempra di chi ci mette la faccia come la De Filippi, la Ventura e, perché no, lo stesso Carlo Conti, che piuttosto si nega un programma per farne uno in cui ci crede. Forse aveva davvero bisogno di riabilitarsi dopo qualche insuccesso di troppo.
Stiamo parlando di uno che ha già dato coi bambini, peraltro mostrando empatia zero, ai tempi del colossale tonfo di Chi ha incastrato lo zio Gerry?, guarda caso con l’altra sopravvalutata fatina Michelle Hunziker, che ritroverà nel programma altrettanto “comodo” Paperissima in autunno 2010. E, quando gli chiedono quali sono gli show coi bambini che diceva di disprezzare, non si capisce a quali mai possa riferirsi: forse quelli che hanno avuto successo condotti dagli altri.
Mentre La stangata viene umiliata dall’Eredità (ora ti crediamo, povero bistrattato Amadeus), il suo conduttore preferisce ripararsi sotto la sottana di Maria per rilanciarsi a Italia’s got talent e ora farsi bello persino sulla pelle dei bambini. il che è davvero troppo. Per questo vi lascio con un collage, senza ulteriore commento che sarebbe superfluo dopo quest’appendice, delle dichiarazioni più ipocrite e incoerenti rilasciate da Gerry Scotti nelle ultime settimane.
Sul Corriere di oggi:
“E’ una figliolanza di Ti lascio una canzone, inutile nasconderlo. Non avrei avuto problemi a tenere lo stesso titolo: non si è potuto. Ma è uno dei pochi programmi che sono stati travasati dalla Rai a Mediaset. Poi abbiamo fatto delle modifiche. (…) Non mi attiravano prima gli show coi bambini… Mi è successo come lo yogurt: non alletta poi lo assaggi e ti piace. Ecco, io non avrei mai pensato che un programma di canzoni con dei bambini mi potesse piacere tanto. Ero scettico. Poi ho iniziato ad assistere alle loro prove e ho capito che anch’io alla loro età avrei voluto fare questa esperienza. Non si tratta di piccoli mostri, mi ha convinto la loro normalità”.
A Mattino Cinque:
Panicucci: “Eppure dicevi di non amare questo genere”.
Scotti: “E’ che non mi piace il programma col bambino che fa piangere, il bambino che fa pena”.
Panicucci: “Ogni volta che ci incontriamo mi dici che ti piacciono i programmi che non ti fanno mai fare”.
Scotti: “La verità è che sono un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno. Non avrei mai pensato che uno della mia generazione, cresciuto all’oratorio, potesse arrivare sin qua, alloora non potevamo neanche sognarlo”.
su Sorrisi e Canzoni Tv:
“Prima o poi il fatto che mi garantiscano anche di recitare peserà sul rinnovo del contratto”.
“In tv è difficile inventare qualcosa di nuovo. Per questo è importante capire quali elementi funzionano e saperli assemblare nel modo migliore. Roberto Cenci è la mente di Io canto”.
a Tv Oggi:
“Considerati i risultati, le energie e gli investimenti, La Stangata potrebbe tornare in coda di stagione, a primavera. Lunedì 11 riprenderà Chi vuol essere milionario. Pensavo che Canale 5 nel 2009 trasmettesse l’edizione del decennale di Passaparola. Ma non l’ha fatto. Così avrei potuto provare a insidiare Carlo Conti su RaiUno: lui propone la Ghigliottina, io rispondo con la Ruota!”.