Tagli pubblicitari a Sky: il governo vara la linea morbida. La riduzione ci sarà ma sarà progressiva
Avevamo parlato dei tagli al tetto pubblicitario che il governo-Mediaset (nell’ambito di quel mai risolto conflitto d’interessi tutto italiano) aveva previsto per mortificare (di nuovo, dopo l’iva al 20%) Sky. Dopo qualche giorno di lavoro, l’esecutivo ha trovato il modo, senza meno più intelligente e morbido, di edulcorare la pillola: la riduzione ci sarà, ma
Avevamo parlato dei tagli al tetto pubblicitario che il governo-Mediaset (nell’ambito di quel mai risolto conflitto d’interessi tutto italiano) aveva previsto per mortificare (di nuovo, dopo l’iva al 20%) Sky. Dopo qualche giorno di lavoro, l’esecutivo ha trovato il modo, senza meno più intelligente e morbido, di edulcorare la pillola: la riduzione ci sarà, ma sarà progressiva. Si partirà dal 18% all’ora, dunque, per arrivare lentamente al 12, soglia alla quale era già curiosamente fissato il tetto Mediaset Premium alla luce delle direttive europee. Naturalmente l’opposizione non si è dimostrata contenta nemmeno questa volta. Il capogruppo del Partito Democratico in commissione Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta, ha dichiarato:
“Alla fine hanno prevalso le ragioni dei falchi e non delle colombe. Chiediamo, a questo punto, al viceministro Romani di venire in Parlamento a riferire sulla decisione di avviare sin dal prossimo anno un riequilibrio dell’affollamento pubblicitario per le pay tv senza rivedere l’intero sistema, e senza considerare le conseguenze sul settore oggi penalizzato dal calo di offerta pubblicitaria”.
Analogamente Paolo Gentiloni, responsabile comunicazioni del Pd, definisce così il provvedimento:
“Un decreto Mediaset, che consente alle reti del premier di incrementare la loro quota pubblicitaria che già raggiunge il 64% della torta tv. Invece i canali sulla piattaforma Sky subiranno una riduzione di un terzo della pubblicità in tre anni”.
Il definitivo passaggio alla quota del 12% all’ora verrà raggiunto nel 2012.