X Factor 2020: la conferenza stampa in diretta
La conferenza stampa di X Factor 2020 in diretta.
X Factor 2020 è ai nastri di partenza. Giovedì 17 settembre prenderà il via la nuova stagione del talent show di SkyUno. Confermato Alessandro Cattelan alla conduzione, mentre la giuria è tutta nuova (al netto di due ritorni): Emma Marrone, Hell Raton, Mika e Manuel Agnelli sono i giudici seduti dietro al bancone.
Alle 11 comincerà la conferenza stampa. Tvblog la seguirà in diretta.
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11.03
Prima dell’inizio della conferenza, viene trasmessa una clip di Cattelan sugli ultimi momenti della finale della precedente edizione di X Factor: “Questo ero io pochi mesi fa. Poi tutto è cambiato. Abbiamo smesso di abbracciarci. Abbiamo smesso di baciarci. Abbiamo smesso di condividere dei bei momenti. C’è una cosa che non abbiamo mai smesso di fare. Non abbiamo mai smesso di cantare”.
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Viene mostrata una clip delle audizioni. C’è il tavolo distanziato, si intravedono le mascherine. Tutti sono molto entusiasti. Mika: “Non parlo italiano da mesi”.
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12.05
Inizia la conferenza stampa. “Sarà un’edizione diversa, il Covid è una pandemia mondiale che ci ha trasformato: la speranza è che ci si sia evoluti. Il frutto di questa evoluzione è l’edizione di quest’anno di X Factor”, dice il moderatore della conferenza, che presenta i quattro giudici e il conduttore.
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La parola passa a Emma Marrone. Da concorrente a giudice: “La vivo in maniera molto onesta e sincera, forse il fatto che io sia stata dall’altra parte mi fa capire che in certi casi bisogna avere una forma di empatia con le persone che hanno il coraggio di mettersi in gioco. Cerco di essere sincera, dico quello che penso e non mi faccio influenzare da loro. Se sei circondata da persone che stimi c’è il rischio che tu sia influenzata dal loro punto di vista. Ma qui cerco di mantenere la mia visione e il mio punto di vista”.
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Manuel Agnelli: “La musica è ferma, almeno quella live. Parlare di musica in questo momento diventa ancora più importante. In tv non c’è mai approfondimento, ma il progetto di quest’anno mi ha intrigato tantissimo. Forse perché non c’è pubblico c’è la possibilità di rendere diversa la discussione (…) C’è la possibilità di avere un rapporto diverso con gli artisti e vedere un lato degli artisti più vicino alla loro quotidianità della loro cameretta. Forse anche loro si sentono più a loro agio così. Dopo un po’, lo si spera, si dovranno confrontare con il pubblico e lì sarà un altro gioco. “.
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Mika: “Sono stato chiamato tante volte per diversi programmi. C’è sempre la solita formula di approccio. La chiamata è arrivata in un momento in cui era tutto sospeso. Ho sottolineato la mia paura, ma è stata una sfida ancora più grande. Tutto è cambiato quando ne ho parlato con Eliana e Gabriel: c’era la volontà di cambiare la modalità di questo show. Il format è lo stesso, lo conosciamo, ma per la prima volta ho guardato una puntata del programma. Mi provoca tantissima emozione”.
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Hell Raton, qui chiamato Manuelito: “Oggi ho sconfitto un grande demone. Da sei mesi a questa parte sono diventato uno streamer, ma non sono mai riuscito a vedermi in uno schermo. Non voglio che i miei ragazzi sentano che è solo retorica: voglio dargli un esempio. Portare il mio lavoro sul grande schermo è un’opportunità che ho colto volentieri. Voglio scovare talenti, intuire quando c’è un talento grezzo e completarlo a 360 gradi”.
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Alessandro Cattelan: “Sono stato uno dei primi a ricominciare in televisione con EPCC senza pubblico. Era una cosa strana ma si poteva fare. Ho un po’ cambiato il punto di vista sul mio lavoro. Forse non ero arrivato alla fase da gioco a lavoro. Il beneficiario ho sempre pensato che fossi io. Invece in questa situazione ho capito che noi intrattentori abbiamo una grande importanza per le persone. Possiamo distrarli, divertirli, farci ridere. Quella è la nostra missione, è giusto andare avanti”.
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Nicola Maccanico di Sky: “La scorsa edizione aveva rotto qualcosa e in termini di ascolto non ci aveva soddisfatto. Siamo ripartiti dalle storie, dal rapporto umano, dai personaggi. La musica doveva essere parte integrante di un racconto. Altrimenti si rischiava di interrompere il rapporto con il pubblico. Il Covid ha rappresentato un’accelerazione di un processo esistente. Ci siamo resi conto che quella scommessa sul valore dei personaggi dovevamo accentuarlo ancora di più. Non solo perché non avremmo avuto il pubblico, ma perché è dalle emozioni che dobbiamo partire. La scelta di farlo è stata politica: non avevamo una giuria così importante con noi, per fortuna solo Alessandro, ma era tutto da costruire. Noi abbiamo una responsabilità: per immaginare di poter tornare a un mondo normale, c’è bisogno di fare un passo alla volta. Chi fa il nostro lavoro non deve fermarsi ma cercare formule diverse. E’ stato costruito un prodotto diverso ma importante che non ha nulla da invidiare ai tempi normali. E’ stata una scelta coraggiosa che sta pagando anche in termini qualitativi”.
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Gabriele Immirzi, CEO di Fremantle: “Volevamo stravolgere il programma per renderlo più contemporaneo e restituirgli a una rilevanza che forse aveva perso lo scorso anno. La rivoluzione, poi, ci è arrivata dritta qua con il Covid. Tante di quelle idee sono perfettamente riflesse nel programma che vediamo oggi. Con Sky abbiamo sempre lavorato innovando e ingrandendo. Il risultato di quest’anno mi riempe di orgoglio. Questo è il primo programma della tv italiana che ha provato ad alzare l’asticella con qualcosa di diverso. Abbiamo rimesso al centro la musica e il racconto. Così abbiamo scoperto una generazione attenta e consapevole, diversamente da quello che ci trasmette i media”.
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Nils Hartmann di Sky: “Questo strano periodo che abbiamo appena passato ha partorito la meglio gioventù di X Factor. Quest’anno abbiamo un livello di talenti come non ce l’abbiamo mai avuto. Questi ragazzi hanno qualcosa da dire. Tutti noi dovremmo ascoltare di più i giovani, perché hanno qualcosa da dire, hanno uno spirito critico. Chiusi in un momento difficile, i ragazzi hanno tirato fuori risorse e messaggi più importanti che mai”.
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Eliana Guerra, curatrice di X Factor 2020: “Quando hai tra le mani un formato longevo come X Factor, il fatto di poter continuare a farlo obbliga ogni volta a chiedersi qual è la chiave per far sì che quel formato possa avere ancora un senso. La chiave non è assoluta, la trovi ogni volta ascoltando quello che c’è attorno a sé. Col Covid ci siamo conosciuti in mutande, da stanza a stanza, in maniera intima. Quando ti conosci così non puoi tornare indietro. Questa è stata la chiave di tutto quanto. Chissenefrega se facciamo un programma senza pubblico. Evviva questo cambiamento di linguaggio: cambia la storia, cambia il contenuto”.
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Emma Marrone: “Mi sono sentita a mio agio. Quando c’è una stima reale tra artisti, ti senti ben voluta e ti rendi conto che la tua opinione – magari anche diversa dalla loro – è ben accetta. Mi ascoltano quando parlano, pensano che io dica delle cose intelligenti: anche se sono bionda, ogni tanto dico delle cose intelligenti anche io. Tutta la squadra di X Factor mi ha fatto sentire a casa. Si lavora in armonia. Penso di essere stata me stessa, con i miei limiti e i miei pregi. Mi sono sentita protetta. E’ bello lavorare in un posto dove nessuno ti giudica”.
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Eliana Guerra: “Quest’anno c’è uno spostamento, dal talent al contest. I ragazzi hanno mostrato una maturità artistica che ci ha profondamento sorpreso. Il lavoro di scouting, fatto anche con Sony, è stato diverso dagli anni precedenti. Ci si muove attraverso la musica indipendente, i produttori, i management. C’è stata una possibilità di spaziare. C’è stata una bellissima commistione tra ragazzi quasi inconsapevoli di loro stessi e artisti che hanno già una formazione, che domani potrebbero uscire sul mercato”.
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Eliana Guerra sulla parte produttiva: “Le difficoltà sono state tante però abbiamo seguito scrupolosamente tutti quanti i protocolli. Sui live faccio una premessa: tutti quello che diciamo oggi lo diciamo oggi, seguiremo via via quello che sarà l’andamento di quello che accadrà. Ad oggi stiamo pensando a un live con il pubblico, modalità e numeriche che andremo a vagliare via via. Stiamo seguendo tutti quanti i termini di protocolli. Nel caso in cui ci fossero delle positività bisognerebbe entrare nello specifico: ci stiamo organizzando delle produzioni a blocchi di lavoro, per isolare la persona positivita e il grupo di lavoro, per permettere alla macchina di andare avanti”.
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Nils: “Stiamo girando MasterChef, abbiamo set aperti. Per riconoscere a tutti i professionisti un grandissimo senso di responsabilità e capacità di adattarsi. Non ci siamo mai fermati. Ci adatteremo, si naviga a vista, ma abbiamo già dimostrato di saperci adattare”.
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Immirzi: “Quando si affronta una produzione in epoca di Covid ci si chiede chi si chiede chi si prende la responsabilità e si accolla i rischi. Sky è stato il broadcaster più corretto e lungimirante con le produzioni di questo periodo. Non c’è paragone con l’atteggiamento di altri, grazie!”.
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I live saranno a Milano, nella zona ex-Expo. “Stiamo creando dei meccanismi per isolare dei problemi. Il X Factor 2020 arriverà fino in fondo”.
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Manuel Agnelli nel 2019 sull’addio a X factor aveva detto “Mi sono reso conto che la televisione remava contro un vero impianto musicale. Il discorso sulla musica è stato sminuito totalmente”: “Non ho mai fatto una dichiarazione così altisonante. Ho detto che in un programma televiisone c’è spesso un conflitto tra la parte televisiva e musicale. Spesso la parte televisiva prende il sopravvento. Mi ha fatto cambiare idea il progetto. Questo progetto, più che altre volte, pone davvero la musica in primo piano. Ci saranno molti autori tra i concorrenti. Le persone fanno i programmi: questo programma non è una scatola vuota, quello di quest’anno è esaltante”.
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“X Factor dello scorso anno? Avevamo un bellissimo quadro che però non emozionava abbastanza. La chiave di quest’anno sono i giovani. Il mondo dei giovani non è quello raccontato dai siti e dall’informazione. Il loro mondo è pieno di valori positivi”.
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Qual è la differenza tra Amici e X Factor? Risponde Emma Marrone: “Non ci sono grandi differenze. Sono entrambi due talent che credono nei giovani e che danno la possibilità di affermarsi. Sono io che sono diversa. Come quando sei piccola e vivi con i tuoi genitori, ti tengono per mano, e poi a un certo punto li saluti per rischiare. Ho fatto delle esperienze in una famiglia che è e sarà per sempre un porto sicuro perché mi stimano e mi hanno visto nascere da zero. Maria mi ha visto realizzarmi, combattere le mie battaglie, evolvermi. Sto iniziando a non avere paura di prendere le mie scelte e lavorare in posti diversi. Non c’è una differenza sostanziale tra i due talent. Entrambi sono fatti da belle persone che credono nei sogni degli altri. La cosa diversa sono io: sono cresciuta, non ho più paura”.
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Emma: “Ho la faccia da stronza perché sono nata con questa faccia, ma sono buona vero? Sono onesta, non tutti sono abituati all’onestà: preferiamo sempre vedere quella patina di finzione perché ci sentiamo al sicuro”.
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Ultimo anno per Alessandro Cattelan? Lui: “Ne parliamo più avanti. Dieci sono un buon numero, è un numero tondo: è da un po’ di anni che sto pensando di cambiare, ma è un programma talmente bello che è difficile. Questo programma mi ha permesso di fare quello che amo fare. Ne parleremo più avanti”.
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“Abbiamo visto migliaia di ragazzi. La prima parte di scouting l’abbiamo fatta online, ma per apprezzare davvero la musica ti devi vedere fisicamente. Ne abbiamo visti mille fisicamente. La percentuale di canzoni originali presentate è molto alta, sopra il 60%”.
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La conferenza è terminata.