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Italia’s got talent – Il vecchio e il nuovo in una formula di successo

Italia’s got Talent si è consumato così (rivedilo nella gallery di immagini di TvBlog e nel nostro commento in diretta), nella prima serata del 12 dicembre, un sabato, collocazione curiosa, forse opinabile per un format nuovo (piuttosto fedele, eccezion fatta per la durata, al format originale) da lanciare per valutarne la portata.Il giudizio complessivo non

pubblicato 13 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 20:19


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Italia’s got Talent si è consumato così (rivedilo nella gallery di immagini di TvBlog e nel nostro commento in diretta), nella prima serata del 12 dicembre, un sabato, collocazione curiosa, forse opinabile per un format nuovo (piuttosto fedele, eccezion fatta per la durata, al format originale) da lanciare per valutarne la portata.

Il giudizio complessivo non può che essere positivo, se non altro perché Italia’s got Talent mette insieme il vecchio (non condivido quando si dice che è tutto già visto, anche perché è tutto già visto più o meno dall’Epopea di Gilgamesh in avanti) e il nuovo. Simone Annicchiarico è messo lì a fare il backstage-man. Qualcuno lo paragona ai collegamenti da bordocampo durante le partite di calcio: è quasi così, non fosse che la sua interazione con i tre giudici è inesistente, a differenza degli inviati che con i telecronisti ci parlano. Un po’ più di corpo al suo ruolo di traghettatore delle anime perse in cerca di fama verso il palco che può diventare inferno o paradiso o purgatorio non guasterebbe. Non si vede la differenza fra il suo modo di affrontare il talent e La valigia dei sogni, ma al sottoscritto non dispiace.

Quanto ai tre giudici, be’, tocca loro occuparsi della salvezza, della dannazione o della sospensione delle anime talentuose (o non talentuose). Zerbi (il diavolo, quello che può permettersi di dire cattiverie a non finire) e De Filippi (a tratti cattivella e compiaciuta di questo suo ruolo inedito anche se vorrebbe trattenersi, fa la parte dell’angelo che salva anche chi intrattiene e basta) promossi a pieni voti, Scotti (la via di mezzo, che pur si commuove di fronte alla storia di Carmen) fa fatica a venir fuori in un ruolo che non è il suo. Globalmente, comunque, l’interazione funziona.

Insomma, gli ingredienti per rivederlo presto, questo Italia’s got Talent, ci sono tutti. Un po’ affinato (sopratuttto nel montaggio e nelle scelte registiche), un po’ di coraggio (nella collocazione) e può essere un grande successo.

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