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CCN – Comedy Central News, Michela Giraud supera il primo anno di conduzione

Un bilancio della sesta stagione del tg satirico in onda sul canale 124 di Sky con l’esordio della comica romana tra parodie di Temptation Island e la giusta dose di autoreferenzialità, con un piccolo rischio dietro l’angolo

pubblicato 30 Luglio 2020 aggiornato 29 Agosto 2020 22:52

Non sono figlia di un delfino, ma se mi seguirete per dieci puntate capirete di chi sono figlia”: sono bastate poche parole a Michela Giraud per convincere al timone di CCN – Comedy Central News, il finto telegiornale satirico andato in onda su Comedy Central martedì con l’ultima puntata della sesta stagione, la prima per la comica romana di origini francesi mentre le altre cinque avevano visto come protagonista Saverio Raimondo (il “delfino” della frase di apertura è lui, in riferimento alla sua voce). A conclusione di questo nuovo ciclo si potrebbe dunque tentare di tracciare un bilancio, smontando la trasmissione.

 

Michela Giraud

 

Approda a un programma dalla conduzione in solitaria pur non essendo nota al grande pubblico, ma in realtà Michela Giraud è una talentuosa stand up comedian classe 1987 che ha conquistato il web con le clip di Educazione cinica e si è ritagliata alcune partecipazioni sulla televisione generalista in Colorado, Sorci verdi, Sbandati, La tv delle ragazze – Gli Stati generali (1988-2018), Il Posto Giusto e anche nella fiction Permette? Alberto Sordi, oltre a un’apparizione da Fiorello in Viva Raiplay. Su Instagram può vantare già 96.600 follower, ma la sua popolarità la deve principalmente alla Rete. Se vi sembra una carneade, su Youtube potete recuperare molti dei suoi interventi nei programmi comici di Comedy Central, per farvi un’idea.

La nuova arrivata non si è affatto spaventata dalla pesante eredità del predecessore: se Saverio Raimondo era l’unico padrone della scena e aveva una comicità più internazionale sul modello degli stand up comedian americani,  la nuova arrivata si è subito contraddistinta per una conduzione molto più calorosa, accogliente e meno oltreoceanica, dimostrandosi una delle poche che sul piccolo schermo può usare il romanesco con una tale musicalità da non apparire campanilista ma inclusiva. Un innegabile punto di forza inoltre si è rivelato l’autobiografismo, ovvero il continuo riferimento al fatto di essere stata lasciata dal fidanzato prima del lockdown: vero o falso che sia, il telespettatore vi si identifica, lo apprezza e lo vive in parte come una catarsi grazie alla comicità. E poi canta anche bene, come nel duetto in Un nuovo bacio con Gigi d’Alessio.

Il format

CCN – Comedy Central News va in onda dal 2015 sul canale 124 di Sky diretto da Sergio Del Prete. Il format è stato esportato in Germania, Spagna e Sudafrica, ma rispetto agli esordi ha subito uno stravolgimento. Rispetto alle prime cinque stagioni la monotematicità delle puntate si è ridotta ospitando al loro interno segmenti non necessariamente correlati all’argomento in questione, da Tentazioni a Un Pasto al Sole, passando per Michelashopping. Ed è qui che si vede un’evoluzione nella scrittura, con uno sguardo molto “italiano”, per usare un aggettivo caro allo Stanis di Boris: finalmente si ritorna a fare satira meta televisiva, che non si vedeva dai tempi di Premiata Teleditta o il Quelli che il calcio dei tempi migliori.

Ecco una breve descrizione di queste tre rubriche:

  • Tentazioni: forse il più riuscito. Dal titolo si evince chiaramente il riferimento a Temptation Island, con le tre coppie costituite da Marco Antonio e Cleopatra, Dante e Beatrice, Gianni Mario e Una ragazza del ’68. Michela Giraud conduce facendo chiaramente il verso alla parlata di Filippo Bisciglia. Il momento in assoluto più divertente è questo: la fidanzata di Gianni Mario (in realtà un pupazzo) guarda il video del suo compagno e della tentatrice, una bella ragazza che ad ogni frase risponde continuamente “Adoro!”. La ragazza del ’68 sbraita: “Se parli della DC (la Democrazia Cristiana, ndr) È chiaramente per sco….!”. La Giraud: “Ti ricordo che non si possono nominare le droghe in questo programma”.
  • Un Pasto al Sole: pare sia stato voluto dalla stessa Giraud ed è ovviamente una parodia di Un Posto al Sole. La comica interpreta Malina, una caricatura del personaggio originale di Marina, interpretando nella soap opera di Rai3 da Nina Soldano. Malina ordina food delivery con rider che si presentano da lei con borse riportanti la scritta “Un marchio capitalista”, ha una risata inquietante e pensa solo al potere e al sesso. Nell’ultima puntata il cameo di Nina Soldano dà vita a uno sketch divertentissimo, con le due che si muovono, parlano e ridono in maniera sincrona.
  • Michelashopping: non vi citiamo l’originale per non urtare la vostra intelligenza, in compenso è divertentissima la presa in giro del controverso Adriano Panzironi con la proposta della dieta per vivere fino a 40 anni.

Da quest’anno il programma ha come sottotitolo #eilgiornalismoscompare. Anche qui vi risparmiamo l’archetipo.

 Gli ospiti

 Presenti già nella gestione di Saverio Raimondo (anche su Comedy Central Giancarlo Magalli è riuscito a far arrabbiare Adriana Volpe), Michela Giraud ha coinvolto gli ospiti puntando su una maggiore personalizzazione regalando loro dei “petit cadeaux“, dei regalini che presentavano il suo volto stampato sulla confezione. Probabilmente non l’esordio migliore con Beppe Sala come primo ospite, dal momento che il sindaco di Milano era stato sommerso di critiche per alcune dichiarazioni poco felici sullo smartworking, ma l’ospitata di Gigi d’Alessio si è rivelata una sorpresa, con la conduttrice che ha sfoggiato come detto sopra una voce notevole dopo aver “immaginato” di cantare con lui.

 

I comprimari

 In CCN la Giraud non è completamente sola, ma è circondata da personaggi che ogni tanto fanno capolino in puntata per aiutarla o metterla in difficoltà. Se gli interventi del virologo piacione Luca  James Rizzitelli interpretato da Edoardo Ferrario dopo la seconda puntata già stancano (in compenso su Raiplay trovate l’ottimo special Diamoci un tono), divertono le dirette Instagram impreviste di Emanuela Fanelli, con i commenti deontologicamente poco corretti da parte della sua psicanalista.

 

 

Il salotto di Michela Giraud

 

Spin-off del programma, è una vetrina per stand up comedian italiani, con la Giraud accompagnata dal bravo Valerio Lundini alla tastiera, una sorta di versione giovane di Nino Frassica (da settembre avrà un programma di seconda serata con Una pezza di Lundini, su Rai2). La striscia non ha la stessa forza di CCN, probabilmente perché i comici ospiti sono principalmente dei monologhisti non molto abituati all’interazione. Convincono in compenso Daniele Gattano con i luoghi comuni sui gay e Pilar Fogliati, che con la Giraud dà vita a un’esilarante challenge leggendo T’appartengo di Ambra con la voce di Giorgia Meloni.

 

In conclusione, Michela Giraud supera brillantemente l’anno di prova alla guida di CCN. L’unica incognita è il rischio dello spreco: se da un lato Comedy Central si dimostra un’oasi felice per giovani comici, una palestra per coltivare il talento e soprattutto un network privo dell’ansia degli ascolti, dall’altro si tratta di un canale televisivo a pagamento che vive anche del second screen (alcuni contenuti sono fruiti sui social, ma non registrano metriche da Temptation Island). Non si può negare tuttavia che nella televisione generalista gli spazi per una comicità diversa dai soliti Made in Sud e Colorado (a quest’ultimo ha partecipato proprio la Giraud nel 2015) siano quasi inesistenti: per citare le migliori, Luciana Littizzetto è ferma da anni da Fazio, a Geppi Cucciari vengono affidati programmi non totalmente adatti a lei se si eccettua Rai Pipol e Virginia Raffaele la si vede solo a Sanremo.  In attesa di tempi migliori, lunga vita a Comedy Central, che meriterebbe un canale in chiaro.