Il Pranzo è servito e quella sigla che oggi verrebbe demonizzata
La primissima sigla del Pranzo è servito proponeva una casalinga impegnata in ginocchio nella pulizia di piatti e saliere. Un’immagine che oggi scatenerebbe un putiferio. La prova di come la storia vada contestualizzata e mai attualizzata
Una donna casalinga che spolvera piatti e saliere in ginocchio. La scena, dimenticata o passata inosservata, appare nella primissima sigla del Pranzo è servito. Innocua all’epoca, a dir poco improponibile nel 2020, con le proteste che scatterebbero un secondo dopo la messa in onda.
D’altronde, se i grafici della app Immuni hanno dovuto modificare in fretta e furia la home page del sito perché contenente una donna che teneva in braccio un bambino e dall’altra parte un uomo che lavorava al computer – invertita in seguito all’immancabile insurrezione da social – è facile immaginare come sarebbe andata con lo storico programma di Canale 5.
Correva l’anno 1982 e nessuno si sognò di accusare Corrado di maschilismo e sarebbe assurdo se, a scoppio ritardato, l’affondo partisse adesso. Lo sguardo dovrebbe essere piuttosto ironico e i discorsi andrebbero incentrati sul ‘come eravamo’.
Non esistevano mostri all’epoca e non ci sono santi oggi. Semmai, è la semplice dimostrazione di come il tempo faccia scorrere con sé la trasformazione di mentalità e sensibilità. La prova insomma di come la storia vada contestualizzata e mai, mai, mai attualizzata.
La tv, il cinema, persino le pubblicità, hanno la capacità di congelare il tempo e di consentire ai posteri un’analisi fredda e priva di coinvolgimenti. Se così non fosse, l’elenco degli impresentabili col senno di poi sarebbe infinito. Trentotto anni fa nessuno alzò il dito di fronte alla storica sigla del Pranzo è servito. Nessuno insorse, nessuno minacciò marce e manifestazioni. E non per distrazione collettiva.