La Vita in Diretta Estate 2020, il ritorno della misura: debutto promosso per modi, temi e conduzione
La Vita in Diretta Estate inaugura l’edizione 2020 e ha il compito di rinfrescare una versione invernale piuttosto appannata.
La prima puntata de La Vita in Diretta Estate 2020 fa fare un po’ pace coi contenitori di infotainment: toni pacati, zero faccette (se non sulla pecorella trentina su cui si potrebbe aprire un ampio dibattito), tempi calmi, conduzione misurata, nessuna voglia di strafare. Quello che mi ha colpito soprattutto sono stati i toni e i volumi delle voci che hanno permesso di raccontare davvero di tutto, anche pagine difficili ma senza quel sensazionalismo e quella retorica ormai concessi un tanto al chilo. Delogu centrata e mai sopra le righe, più attenta ad alleggerire con un sorriso di complicità che con l’occhio a spiovente, e Masi a proprio agio: la coppia ha dato una buona prova di sé in questo inizio che non ha sofferto del classico male della tensione da debutto. Davvero un piacere seguire queste due ore non ansiogene ma garbate, anche difficili nei temi trattati ma mai caricati a pallettoni.
Misura e asciuttezza, quindi, come cifre di questa prima puntata che pure ha spaziato tra il folklore trentino alla maniera di Barlozzetti (ma non tutti possono permetterselo, per quanto bravi e volenterosi) e la riapertura del processo sul caso Vannini, dall’omicidio dei due gemellini dodicenni alla ‘real-sitcom’ di Sandra Milo e della figlia Debora Ergas, che creano un diversivo piacevole assolutamente lontano da qualsiasi forma di ridicolo trash. Anzi. Il loro ha il sapore di un ironico viaggio alla Grand Tour, tra scene di famiglia e costume italiano. C’è anche una pagina degli Esteri per un breve aggiornamento non solo epidemiologico ma anche socio-politico sugli USA colpiti dal Covid, c’è l’intervista in chiusura ad Arbore – un regalo all’amica Delogu di cui il Maestro ha gran stima e che da sola vale un dottorato di ricerca in tv – e anche il lancio del nuovo programma della Maggioni, presente in studio dopo il collegamento mattutino con UnoMattina. E i due programmi non potrebbero essere più diversi. Qui c’è l’attualità, trattata bene, con rispetto, con misura, con la calma dovuta a chi a casa non vuole restare fuori dal mondo ma non vuole soffocare di notizie sparate a raffica tanto per riempire il vuoto. Qui il vuoto non c’è, ma c’è la capacità di guidare a velocità di crociera, adattandosi alla strada, senza sbandare: non è da tutti.
Il racconto è affidato essenzialmente agli inviati. La triade di esperti – medico, criminologo e Trefiletti – è financo inutile: bastano Delogu e Masi a modulare e differenziare l’andamento del programma. Spaziano tra i registri, conoscono il mestiere, ascoltano le risposte, creano collegamenti, sanno come voltare pagina: il crescendo morbido di Masi che prende la linea dalla mamma di Marco Vannini alla vigilia del nuovo processo per la sua morte per andare a Rimini dalla Milo e dalla figlia è stato notevole. Un passaggio dalla prima alla quarta senza scossoni e senza stressare il motore. Certo, la gag non è il loro forte: da una parte la Delogu insiste forse un po’ troppo sul campanilismo romagnolo mettendo anche a disagio Milo & Ergas su una citazione in dialetto, dall’altra Masi entra male sul finale dell’intervista ad Arbore rendendo un po’ triste la chiosa. Peccato.Ma il vero banco di prova, però, per me è stato il collegamento con Mondragone: se l’inviata Lucilla Masucci ha il piglio da pasionaria (che stona col clima costruito in studio, ma forse non con i fatti in corso davanti alle ex palazzine Cirio, anche se la sua disinvoltura senza mascherina tra assembramenti in atto lascia perplessi) in studio Marcello Masi e il giornalista di Domani Nello Trocchia fanno qualcosa che sa di rivoluzionario. I due mettono da parte l’argomento comodo dell’Italiani vs Stranieri e puntano tutto sulla diseguaglianza tra sfruttatori e sfruttati al di là di razza, nazionalità, credo e orientamento politico, senza peraltro cavalcare l’arrivo di Salvini in città (tanto non citarlo quasi). E va bene che in Campania si guarda alle regionali di settembre, ma mi sembra presto per una scelta dettata da vincoli di Par condicio. Certo, qualcuno vedrà questa scelta come un modo per non sottolineare il clima contrario all’ex Ministro. Ma ad ascoltare l’intervento in studio direi abbia prevalso il desiderio di raccontare la diseguaglianza sociale ed economica al netto delle connotazioni politiche e di inserire i fatti di Mondragone nel quadro più ampio di un sistema che lavora sullo sfruttamento e non riconosce diritti. Una roba che, ribadisco, ha del rivoluzionario.
Pochi argomenti, in fondo, più ritorni sullo stesso menu, ma alla fine i tempi calmi che i conduttori si sono concessi – per il nostro piacere e non per la nostra noia – hanno finito per cstringere a tagliare qualche collegamento. Posso dire? Poco male. Mi auguro che si tarino sui tempi di racconto e non sulla quantità di collegamenti da rispettare. La prima è andata. Ora barra dritta e buon vento.
La Vita in Diretta Estate 2020, il debutto di Masi e Delogu
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16.14
Manca una mezz’oretta all’inizio della nuova stagione.
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16.46
Inizio in stile varietà: voice over di Masi e Delogu entrano in uno studio deserto, dai colori accesi, mentre la Delogu torna sul verde, scelto apposta per buon augurio.
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17.00
Finito l’ordine del giorno e la presentazione di inviati e del cast fisso, si parte dall’omicidio dei due gemellini. “Sembra che il motivo scatenante sia il motivo di perdere i figli dopo la separazione” dice Masi. L’inviata invece ribadisce come la moglie non volesse separare il padre dei figli.
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17.16
La narrazione mi sembra proceda con calma, il che è un gran vantaggio: Masi ha tempi misurati, senza fretta, la Delogu cerca una cifra.
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17.17
Il racconto dei casi è affidato essenzialmente agli inviati e agli ospiti. Una panoramica di fatti principalmente, o almeno questa è la sensazione.
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17.27
Caso Vannini alla vigilia del nuovo processo, al via l’8 luglio, e all’uscita di un libro firmato dai genitori. Lo spazio è solo di Andrea e promette che saranno sempre vicino a loro per tutta la durata del processo. La Delogu ha misura: non spinge sul pedale della retorica, ma tende sempre all’alleggerimento ed è quello di cui c’è bisogno.
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17.31
Il servizio ricostruisce il caso. Tutto molto morbido, senza urla, senza mossette, senza entusiasmi finti, senza retorica vana.
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17.42
Non si può parlare delle registrazioni pulite che saranno presentate al nuovo processo, ma la Delogu ribadisce che VID seguirà gli sviluppi del processo.
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17.50
Si va al Grand Hotel per un collegamento in diretta con lo chef: Delogu abbiamo capito che sei della zona, ma meno tignosità di campanile, grazie. Non ce n’è bisogno…
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Giusta la chiave scelta per raccontare il caso da parte di Nello Trocchia: la differenza non è tra italiani e bulgari, ma tra sfruttatori e sfruttati. “Ora gli sfruttati sono malati e mettono in evidenza le disparità di un sistema economico”. Giusto. L’argomento si può trattare in tanti modi, questo è sicuramente il meno scontato.
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18.11
Come raccontare le tensioni di Mondragone senza cavalcare l’arrivo di Salvini (anzi non citarlo quasi) e senza adottare il consueto schema dello straniero: mettere il punto su sfruttatori e sfruttati, al di là di razza, nazionalità, credo e orientamento politico.
Chapeau. E stima. -
18.15
“Non potevo non venire: ‘è un legame straordinario e artistico tra di noi e sono contento della tua partecipazione a La Vita in Diretta e dei tuoi successi”.
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18.17
Si parte dal Jazz, che poi è il mood della sua creatività, della sua scrittura, del suo modo di fare tv
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18.21
In collegamento non poteva mancare Mara Venier… “C’erano tre attrezzisti che ti portavano su per le scale di casa tua” dice Arbore commentando un suo video. “Era impensabile un gradimento del pubblico così forte, in questa stagione così difficile e fino a giugno poi. Mi domando come mai…” dice Mara commentando gli ascolti record di Domenica In.
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18.29
Pubblicità.
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18.36
Hanno messo troppa carne al fuoco e alla fine sono andati lunghi: non è un male. Si sono presi i tempi giusti. Magari si può togliere qualcosa, invece ci accorciare qualcosa.
La Vita in Diretta Estate 2020, anticipazioni prima puntata
La Vita in Diretta Estate 2020 debutta oggi, lunedì 29 giugno, dalle 16.50 alle 18.40 con una coppia di conduttori alla sua prima uscita insieme. Sono, infatti, Marcello Masi e Andrea Delogu a prendere in carico il contenitore pomeridiano di Rai 1 dopo il passaggio di consegne avvenuto venerdì scorso nel momento culminante di un finale (di stagione) più glaciale che coinvolgente.
Dopo la fine (anche polemica) della coppia Matano – Cuccarini, tocca quindi a Masi e Delogu non sono costruire un pomeriggio piacevole e coerente, ma anche offrire un pizzico di armonia davanti alla telecamere, anche per dissipare le ombre di un’edizione faticosa che sono apparse sempre più fitte proprio con l’avvicinarsi della fine di una stagione certo difficile, e non solo per il COVID (strano a dirsi).
Con l’estate si annuncia una edizione ‘rinnovata’ nella struttura narrativa: come lo scopriremo seguendo la prima puntata live su TvBlog. Intanto si annuncia l’ingresso in squadra di Sandra Milo protagonista della rubrica In viaggio con mia madre con la figlia Debora Ergas, già inviata de La Vita in Diretta: intanto un passaggio dal salottino di Diaco al contenitore infotainment di Rai 1.
Anche in questo caso, per quanto si parli di un cambiamento narrativo, il programma prevede spazi dedicati all’attualità sia nazionale che locale, dalla cronaca nera allo spettacolo, al territorio. Nel corso del programma si apriranno numerose finestre dalle sedi Rai di corrispondenza estera e, grazie alla tecnologia del quadrisplit, ci saranno collegamenti con le sedi regionali per avere un faro sempre acceso sulle realtà locali. L’impronta sembra essere quella di raccontare il Paese più che la sua cronaca: si vuole, ad esempio, raccontare le iniziative e la creatività in ogni ambito della società, dal turismo all’arte, dalle imprese alle vicende dei lavoratori in crisi. A raccogliere le voci del paese due unità produttive mobili che saranno sempre in viaggio sul territorio alla ricerca di storie, volti e fatti di cronaca.
Vedremo come si svilupperà, quindi, questa nuova stagione estiva de La VID. E in bocca al lupo ai conduttori: direi che ce n’è bisogno.