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Chernobyl, su La 7 la miniserie evento

Debutta in chiaro, su La 7, Chernobyl, la miniserie Hbo che ha ricostruito l’incidente nucleare del 1986 raccontando le operazioni successive alla tragedia e le indagini dei mesi successivi

pubblicato 18 Giugno 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 00:38

Tre serate evento, attesissime da quando, l’anno scorso, La 7 ne aveva annunciato l’acquisto. Un’attesa che termina questa sera, 18 giugno 2020 quando, alle 21:15, debutterà in chiaro Chernobyl, la miniserie Hbo capace di vincere, nei mesi scorsi, numerosi prestigiosi premi, tra cui due Golden Globe e tre Emmy Awards (compreso quello per la Migliore Miniserie), oltre a diventare la miniserie più vista di sempre dal network via cavo, con ben 12 milioni di telespettatori.

La tragedia e le indagini

Creata da Craig Mazin dopo anni di ricerche, Chernobyl è composta da cinque episodi, che si possono di fatto suddividere in due atti. I primi due episodi sono infatti più orientati al racconto della tragedia vera e propria, a partire dalle ore 01:23 e 45 secondi della notte tra il 25 ed il 26 aprile 1986. Fu in quel momento che nel reattore Rbmk-1000 del blocco 4 nella centrale elettronucleare “Vladimir Il’ič Lenin” vicino a Černobyl si verificò una prima esplosione che diede inizio al fatto più grave mai verificatosi in una centrale nucleare, insieme al disastro di Fukushima del 2011.

30 furono i morti tra gli operatori della centrale nei mesi successivi alla tragedia; tra le 4mila e le 90mila le vittime totali, con un’onda contaminante capace di raggiungere tutta Europa e zone ancora oggi contaminate. Se i primi due episodi, come detto, si concentrano di più sull’aspetto quasi da docufiction degli eventi raccontati, con dovizia di particolari e crudità di scene che mettono in scena tutta la tragicità del fatti realmente accaduti, gli altri tre si soffermano di più sul “dopo”, vale a dire le indagini per capire le cause dell’esplosione e fare chiarezza su cosa non abbia funzionato anche a livello di gestione dell’emergenza. E, soprattutto, fare in modo che disastri del genere non capitino più.

La natura ibrida della serie tra documentario e fiction la troviamo anche nella composizione del cast, che vede in prima linea quattro personaggi: due di essi, Valerij Alekseevič Legasov (Jared Harris) -vicedirettore dell’istituto Igor’ Vasil’evič Kurčatov ed incaricato di indagare sul disastro fin dalle prime ore- e Boris Ščerbina (Stellan Skarsgård), Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e capo dell’Ufficio per il Combustibile e l’Energia, sono realmente esistiti.

Altri due, la scienziata Ulana Khomyuk (Emily Watson) e Lyudmilla Ignatenko (Jessie Buckley), moglie del vigile del fuoco Vasily (Adam Nagaitis), uno dei primi a recarsi sulla scena del disastro, sono invece frutto della fantasia degli autori, ma scritti per rendere omaggio da una parte alla comunità scientifica che lavorò con Legasov nei mesi successivi all’esplosione e dall’altra alla gente comune che, in una notte, si vide stravolgere la propria vita.

Documento ed emozione si fondono mantenendo l’equilibrio

Raccontare un evento che ha segnato l’epoca contemporanea, che ancora oggi ha i suoi effetti e la cui memoria non è affatto sopita era più un’impresa che altro. L’obiettivo che si era prefissato la Hbo, però, è stato ampiamente raggiunto: Chernobyl senza fare pruriginoso riesce a mettere in scena un drama che tocca la sensibilità dei telespettatori facendo affidamento soprattutto sul lungo lavoro di ricerca che la sceneggiatura ha alle spalle.

Nulla è lasciato al caso, ed ogni scena rivela un misto di informazioni e sensazioni: la sfida era infatti quella di proporre al pubblico un prodotto non del tutto frutto della fantasia degli autori (e sarebbe stato impensabile) ma che avesse anche una narrazione capace di scorrere là dove dovevano essere le emozioni a prendere il sopravvento.

La paura, lo spavento e l’angoscia di certe scene non sono mai fine a se stesse, ma completano un quadro in cui informazione ed emozione servono contemporaneamente per capire e percepire il contesto dentro cui Chernobyl vuole inserirsi. Non una docufiction a tutti gli effetti, non un vero e proprio drama. La miniserie si regge così su un equilibrio che, complice anche la sua breve durata, le permette di mantenere coerenza ed aderenza alle proprie intenzioni.

Certo, non sono mancate le polemiche, soprattutto da quella Russia filo-governativa che accusa gli americani di aver fatto semplice propaganda. Intanto, però, Chernobyl ha riaperto una ferita e ci ha fatto confrontare con una paura, quello dell’ignoto, che la sorte ha voluto che provassimo sulla nostra pelle con una pandemia che ci ha destabilizzato, proprio come allora.

Chernobyl, streaming

E’ possibile vedere Chernobyl in streaming sul sito ufficiale de La 7.

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