Camila Raznovich a Blogo: “Con Ogni cosa è illuminata capiremo qual è il nostro futuro post-Covid. Rai 3 non mi ha chiesto grandi numeri”
Intervista alla conduttrice che ci racconta la trasmissione giunta alla terza edizione: “Parleremo del post-covid ma non faremo il processo di chi ha ragione o torto. L’ascolto? Se faccio il 5% sarò molto felice!”. In più, qualche anticipazione per le prossime puntate.
Da stasera in prima serata su Rai 3 comincia la terza edizione di Ogni cosa è illuminata, spin-off del Kilimangiaro condotto da Camila Raznovich che per quattro puntate in un’immersione fra divulgazione ed intrattenimento porterà all’attenzione le tematiche attuali che vanno dall’ecologia alla tecnologia, dalla cultura alla sostenibilità, al costume in un incrocio.
Il tutto passando per un fil rouge che strizza l’occhio all’attualità, mai come in questo momento imponente per via della pandemia Coronavirus, argomento che gioco-forza si insinuerà lungo il corso degli appuntamenti per raccontare come sarà il post-covid.
Blogo ha intervistato la conduttrice di Ogni cosa è illuminata, pronta alla ripartenza.
Domanda: Innanzitutto, terza edizione di Ogni cosa è illuminata in un periodo dove c’è ancor più bisogno di luce:
Risposta: Sì guarda, sicuramente veniamo fuori da uno dei momenti più bui della nostra generazione perché comunque non abbiamo avuto esperienza passate di robe simili, che fossero guerre o altre epidemie. E’ stato un momento molto buio dal punto di vista della salute tanto che ci sono state persone che hanno perso la vita. Lo è stato dal punto di vista economico e sarà purtroppo ancora peggio nei prossimi mesi.
Camila quindi ci rivela in che modo il programma sonderà i temi. Le risposte alle curiosità di chi vuole guardare avanti:
Non andremo a illuminare ciò che è stato e non faremo nemmeno il processo di chi aveva ragione o torto, piuttosto mi piacerebbe capire insieme ai miei interlocutori dove stiamo andando, qual è il nostro futuro? Lo illuminiamo con i temi di tutti i giorni: il nostro mangiare, il nostro modo vivere. Cambierà? Andremo a vivere nei piccoli paesi perché abbiamo visto il limite nelle grandi città? Cambieremo la nostra alimentazione perché abbiamo visto che dalle mode del crudismo e il veganesimo poi in realtà si è tornati a fare il pane in casa e a mangiare le pappardelle al ragù? Credo siamo tornati un po’ alle origini ed è interessante capire dove tutto ciò ci proietta. Rimettiamo al centro l’uomo, non più la società o il mercato, ma l’uomo nelle sue esigenze primarie. Il covid ci ha tolto il superfluo, ci ha tolto i vizi e privato i lussi che avevamo. Illuminiamo gli aspetti della nostra vita con ipotesi.
Avrai degli ospiti per ogni argomento:
Parleremo dei piccoli Borghi con Brunello Cucinelli e Stefano Boeri, poi parleremo delle Olimpiadi con Gianmarco Tamberi e Marco Balich. Siamo partiti da un aspetto che ci divertiva: i giochi di Tokyo 2020 si svolgeranno nel 2021 ma la manifestazione si chiamerà comunque Tokyo 2020, trovo sia geniale. Parleremo di antropologia e di come il virus ci fa evolvere con Telmo Pievani e l’antropologo e Marino Miola.
Hai un nome di punta già dalla prima puntata, un premio Pulitzer:
Sì! Ho Jared Diamond (antropologo di fama internazionale, ndr) e sono molto contenta che lui faccia parte di questo dialogo a tre nell’evoluzione e nell’antropologia. Quando mi hanno detto che lui ha accettato il mio invito ero veramente molto emozionata. Il mio rapporto è fatto di queste piccole gioie, quando ho letto Armi, acciaio e malattie (saggio di cui è autore, ndr) è un libro che mi ha segnato e il poter permettermi di intervistarlo mi rende felice.
Le tematiche che potrebbero essere più particolari ad un certo tipo di pubblico, le dovrai tradurre in un linguaggio pop, quindi alla portata di tutti no?
Sì, sarà sempre un linguaggio mio. Lo dico sempre: non sapendo una mazza di niente è meraviglioso. Io parlo con questi geni e devo capirne qualcosa. Il meccanismo ‘Maestra Margherita’ rimarrà, sarà tutto tradotto per una prima serata in una tv generalista.
Non è un lavoro semplice.
Purtroppo abbiamo solo 4 puntate ed è un numero insufficiente per far affezionare il pubblico. Lo stiamo facendo in un momento in cui lavorare è molto difficile. Ho una squadra meravigliosa che ha messo insieme queste quattro puntate facendo le riunioni in videochiamata e abbiamo fatto i miracoli. Mi auguro che il pubblico premi il lavoro della squadra o che perlomeno apprezzi. Dopo di che, faremo i numeri che faremo.
Tu che ti aspetti?
Se faccio il 5% in prima serata, il giovedì sera su Rai 3 sboccio! Aprirò qualcosa e brinderò perché sarei molto felice. Ti dico solo che in questo momento, con questa stagione dove la gente esce, con questo palinsesto, con queste tematiche e con questo momento complicato non sarà facile, ci proviamo! Non sto facendo il sabato sera su Rai 1, non è questa la mia ambizione e per fortuna la rete non mi ha chiesto grandi numeri.
Negli anni scorsi avevi la bravissima Lella Costa, quest’anno arriva Stefano Fresi
Abbiamo voluto cambiare per una questione “geografica”. Lella Costa come me (e spero di tornare presto a lavorare con lei) è Milanese. Avendo lo studio a Roma, quest’anno ci è piaciuta l’idea di avere un maschio e che sia Romano de Roma, ma guai a toccarmi Lella perché rimane una dei miei più grandi miti.
Un’anticipazione che ancora non si sa in giro? Ce la vuoi dare?
Sto ancora aspettando delle risposte molto belle. Avrò sicuramente un bel dialogo con Filippo Grandi (Alto Commissario ONU per i Rifugiati, ndr), lo avevo già avuto ospite in precedenza ma sono molto contenta che torni da me, parlerà con Paolo Magri (Vice Presidente Esecutivo e Direttore dell’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, ndr). Insieme a loro cercheremo di parlare del futuro dell’immigrazione dato che il COVID-19 ha ribaltato gli equilibri del mondo per tre mesi. Infine nella seconda puntata spero di avere l’astronauta Luca Parmitano.
Sarai sempre in diretta?
Sì! Faccio fatica a pensare oggi ad una televisione che non sia in diretta. Il Kilimangiaro lo faccio in diretta, le due edizioni del primo maggio che ho condotto per 10 ore le ho fatte in diretta. Anche quando lavoravo ad MTV stessa cosa, sono abituata a lavorare così. Il borgo dei borghi invece è stato registrato per motivi di narrazione, ma la finale l’ho fatta in diretta.
Sei proprio un’amante del live!
Assolutamente! Ho fatto 7 anni di radio quotidiana tra Radio 105 e Radio Rai. Sono una cresciuta sul palco e con la diretta. La televisione registrata non fa per me.
A questo punto, vuoi dare l’appuntamento ai lettori di TvBlog?
Certo! Vi aspetto da stasera, giovedì 11 giugno, in prima serata su Rai 3 per illuminarvi un po’ la vita.
Grazie!