Propaganda Live, le ‘videolezioni’ di Zoro e ZeroCalcare per capire l’Italia di oggi (e ‘uscite’ il making of dei grezzoni…)
La stagione di Propaganda Live si avvia alla conclusione: non ci sarebbe male un backstage dei grezzoni per l’ultima puntata…
Propaganda Live continua a offrire il miglior racconto sociale e politico dell’Italia contemporanea: lo faceva prima della pandemia, ma col lockdown ha saputo offrire ancora di più. Ha fatto scuola col pubblico sagomato, riuscendo così a mantenere uno dei suoi ingredienti narrativi, ha raccontato l’esterno restando a casa con i grezzoni di Diego Bianchi e senza mai smettere di illuminare gli invisibili, ha dato rappresentazione delle preoccupazioni dei telespettatori con la leggerezza della sitcom di Valerio Mastandrea, ha fatto riflettere e sorridere con ZeroCalcare, tra Rebibbia Quarantine e serie ‘Boh’.
Ha fatto scuola, dicevamo. E in fondo penso che i grezzoni di Diego Bianchi e i cartoon di ZeroCalcare siano delle videolezioni sulla narrazione del quotidiano. No, non nell’accezione pesante, negativa, alienante che la didattica a distanza ci ha forse restuitito del termine ‘videolezione’, ma nel significato più denotativo, ovvero lezioni video. Tanto più belle e ricche perché non vogliono esserlo. E proprio per questo da non perdere.
Penso al cartoon presentato da ZeroCalcare nella puntata di ieri, venerdì 30 maggio, in cui si spiega in pochi minuti il paradosso della sanità pubblica e privata con la testimonianza di un infermiere stretto nella guerra tra poveri di chi è arruolato con le cooperative e chi è dipendente degli ospedali e che ha illustrato il passaggio tra USL e ASL, intra-moenia ed extra-moenia con poche ed efficacissime battute. Oltre ogni retorica dell’eroismo fine a se stessa.
Informazione nel senso pieno, intelligente e brillante. Come il racconto della settimana di Diego Bianchi, aka ‘grezzone’, un aggiornamento del format Tolleranza Zoro di qualche anno fa che ha permesso di non rinunciare allo spazio dei reportage. Un commento in fondo asciutto nella sostanza, condito da qualche effetto speciale, come il momento ‘travestimenti’. Lo so, sembra paradossale parlare di asciuttezza, ma una sintesi migliore della settimana politica come quella che in genere apre il grezzone faccio fatica a trovarla altrove.
Ciò detto, gli effetti della quarantena sul Grezzone si sono visti: col tempo i momenti di ‘follia’ sono aumentati e così la voglia di divertire e divertirsi (andamento del contagio permettendo). Penso al segmento ‘Movida’ inserito nel video di ieri, tra un bellissimo reportage di Matteo Macor sulle proteste degli operai dell’Ilva di Genova e il ritorno dello stesso Bianchi tra gli immigrati accolti dai volontari di Baobab Experience e sgomberati dalla Polizia. E il link all’apertura con l’intervista a Ben Harper sulla morte di George Floyd a Minneapolis è più di una suggestione.
La clip sulla Movida diventa così il momento dell’alleggerimento, sempre pensato e mai buttato lì tanto per fare, dalla scelta della colonna sonora (un must, che giustamente diventa anche un post social con la lista dei brani scelti ogni settimana) a quello delle parrucche.
E allora, messi un attimo da parte i pipponi, facciamo una richiesta esplicita: dateci un making of dei grezzoni dell’anno, magari per l’ultima puntata che ormai si avvicina. O anche una raccolta di clip sul backstage da pubblicare sui social per l’estate. Insomma, almeno un pizzico del dietro le quinte ci piacerebbe vederlo. Anche perché Anita merita la sua gloria: è stata davvero bravissima.