Poco di tanto, Maurizio Battista difende il programma e attacca i critici: “Non è un flop, gradimento e numeri sono cose diverse”
Maurizio Battista interviene dopo la seconda puntata di Poco di tanto, ferma al 3,5% di share: “La buona idea non si giudica dai risultati. Chi fa degli errori è perché ci ha provato. Siamo tutti allenatori, economisti, gastronomi, ora tutti critici televisivi”
Gli spettatori erano stati 970 mila nella puntata d’esordio, poi scesi a 872 mila nella seconda, nonostante il trasloco dal giovedì al più ‘mite’ mercoledì sera. Ma nonostante il 3,5% di share totalizzato ieri su Rai 2, Maurizio Battista difende a spada tratta la sua creatura, rivendicando le sostanziali differenze tra Poco di tanto e gli one man show con cui ha riempito i teatri di tutta Italia.
“Trovo gente che fa tutt’altro nella vita, però poi dà il suo parere senza titolo. È una costante di questa giostra chiamato Paese. Siamo tutti allenatori, economisti, gastronomi, ora tutti critici televisivi”.
In Poco di tanto l’attore romano è solo, se si esclude la voce fuori campo che lo accompagna per tutto il tempo. Il suo è un racconto nostalgico dei decenni passati, tra aneddoti, ricordi, prezioso materiale d’archivio e una scenografia affascinante.
“Ho sempre detto che era un programma diverso, non si rideva più di tanto, c’era un po’ di nostalgia” precisa Battista, che rimanda al mittente l’etichetta di ‘flop’. “La puntata a me è molto piaciuta, gli ascolti non ci hanno dato ragione. Ma gradimento e numeri sono cose diverse. La buona idea non si giudica dai risultati. Chi fa degli errori è perché ci ha provato. Se chiacchieri solo non va bene”.
La delusione si mescola ad una evidente insofferenza:
“Se dici cose tecniche, o sei addetto ai lavori o non puoi parlare. Questo è un programma che non può fare il 20%. E’ un programma, al netto del risultato, fatto di mille reparti. E’ stato fatto in un momento particolare con una eccellenza che era la scenografia. Il lavoro fatto è stato pazzesco e la gente vedo che apprezza. Se a voi piacciono quelli che litigano, poi non li criticate. Noi abbiamo fatto una cosetta carina, fa 100 mila spettatori in meno, 100 in più, quelli dovevano essere”.