“Tutti vogliono essere Alessandro Borghese ma di Alessandro Borghese ce n’è solo uno” recita uno dei promo della nuova edizione di 4 Ristoranti. Effettivamente il programma di SkyUno è diventato un vero e proprio cult della televisione italiana. E chiunque di noi, ormai, si diverte a dare un voto a location, menu, servizio e conto quando va al ristorante. Ma solo lui, solo Borghese, è capace di confermare o ribaltare il risultato. “Tutto questo mi lusinga. Come tutti i cuochi, ho l’ego molto grosso“, scherza lo chef-star.
La nuova edizione di 4 Ristoranti, prodotta da Banijay Italia, riparte giovedì 23 aprile (alle 21.15 su Sky e NOW TV). Sono “diesci” i nuovi episodi, che toccheranno tutte le parti della nostra Italia. La prima puntata sarà ambientata a Venezia, poi toccherà a Roma e Milano, ma anche la Valle d’Aosta, la Carnia, la Val Badia, Arezzo, il Conero, la Lunigiana e il Cilento. Cambiano i ristoranti, ma la formula rimane invariata.
4 Ristoranti riparte da Venezia. Cosa puoi raccontarci?
“Avevamo registrato la puntata prima dell’alluvione del novembre 2019. Con l’alluvione, gli stessi ristoratori hanno perso il ristorante con cui avevano partecipato al programma. Alcuni di loro mi hanno chiamato e, assieme al sindaco e a Confindustria, abbiamo deciso di organizzare una cena per raccogliere dei fondi. Sono stati raccolti 119mila euro, che abbiamo donato ai ristoratori di Venezia. Ora è arrivato il Coronavirus, una botta dietro l’altra. Noi faremo vedere quella Venezia operosa e turistica che tanto amiamo”.
Questa è la sesta stagione del programma. Cos’è cambiato?
“I ristoratori sono diventati molto più preparati. Ormai conoscono le regole del gioco, anche se pur conoscendole incappano spesso e volentieri negli stessi errori. Anche noi ci siamo evoluti con la tecnica e con la tecnologia. Basti vedere i droni che noi utilizziamo per poter dare alla nostra Italia un’immagine meravigliosa. Sono fortemente convinto del fatto che bisogna conoscere luoghi nuovi e diversi, magari più difficili da raggiungere. Quest’anno siamo andati fino ai monti della Carnia o nei borghi più piccoli come Arezzo. Quest’anno daremo spazio anche gli home resturant, la nuova frontiera del cibo”.
Una versione “vip” di 4 Ristoranti, con i ristoranti stellati, è una chimera?
“Devi ricordarti che i ristoratori stellati non amano farsi fare le pulci. Però chissà. Dopo il Coronavirus forse sì…”.
Sei mai stato tentato da altre realtà televisive?
“Certo, le offerte ci sono, ma sono ancora qua. Mi piace il mio lavoro e lo faccio con costanza da tanti anni, da almeno quattordici. E’ ovvio che altre reti, come Amazon e Netflix, si sono fatte avanti. Ma io sto bene a Sky e non sento la necessità di essere lusingato da altre reti. Mai dire mai nella vita, ma in questo momento sono felice dove sono”.
Cosa succederà nella “fase due”, post Coronavirus, nel mondo della ristorazione?
“Dopo questa Apocalisse, spero di poter rimettermi in strada e tornare in giro per l’Italia. E magari ritornare anche nei ristoranti dove sono già stato per capire cosa posso fare per riportare in auge il mondo della ristorazione. Vorrei fare qualcosa per ridare una spinta a un’Italia ristorativa che avrà particolarmente bisogno, dalla pizzeria ai ristoranti più ricercati. Anche la mia azienda al momento è chiusa. Ho 60 dipendenti in cassa integrazione, e come me tanti tanti altri. C’è chi è meno fortunato di me che tra qualche tempo avrà bisogno di una spinta e di una visibilità per ripartire”.