C’era una volta Vigàta – La concessione del telefono riporta su Rai 1 il Camilleri storico
Terzo film tv della collection che riunisce i romanzi storici di Camilleri in prima serata su Rai 1.
La Concessione del Telefono riporta su Rai 1 i romanzi storici di Andrea Camilleri: terzo capitolo di “C’era una volta Vigàta” dopo La mossa del cavallo e La stagione della caccia, La Concessione del Telefono segue nel prime time del lunedì le due puntate inedite de Il Commissario Montalbano trasmesse nelle ultime due settimane. La terza settimana di quarantena nazionale, dunque, si apre con uno dei romanzi storici più intriganti e strutturalmente interessanti di Camilleri: La Concessione del Telefono, in onda questa sera – lunedì 23 marzo 2020 -, è infatti letterariamente costruito come uno scambio epistolare continuo, alternato da dialoghi secchi e senza concessioni a descrizioni e contestualizzazioni, che non deve essere stato semplice trasporre televisivamente. E che anzi offre uno straordinario esempio di narrativa letteraria e nello stesso tempo un interessante oggetto di analisi sul lavoro traspositivo.
La traccia seguita la spiega Roan Johnson nelle sue note di regia:
“Il film è tratto dal romanzo omonimo di Camilleri che è un gioiello di ingegneria narrativa. Non solo per la struttura del libro così originale che alterna le “cose scritte” (lettere, documenti, articoli di giornale) con le “cose dette” (dialoghi secchi senza descrizioni). Ma anche perché la storia de “La concessione del telefono” è una sorta di bomba a orologeria nascosta sotto un tavolo, di cui il lettore e lo spettatore possono solo intuire la presenza. E anche gli stessi personaggi e prima di tutto Pippo Genuardi non ne sentono il ticchettio, che aumenta di scena in scena. […] Con il film abbiamo provato a rendere onore a questa originalità del libro di Camilleri, dividendo lo schermo in modo naturale per lasciare uno spazio in cui poter scrivere i vari documenti, e cercando con voci over e altre idee visive di mantenere la forza di come le parole nelle lettere e nei documenti raccontino cose diverse da quello che si vede o si sente. Così abbiamo provato a raccontare come la formalità della burocrazia diventi un gorgo in cui il nostro protagonista, e forse con lui il “senso” stesso della terra senza tempo in cui vive, verrà risucchiato”.
La Concessione del Telefono, il film tv
Il film tv è una produzione Palomar realizzata in collaborazione con Rai Fiction che vede alla scenggiatura Andrea Camilleri, Francesco Bruni e Roan Johnson. Nel cast Alessio Vassallo nei panni del protagonista Pippo Genuardi, Thomas Trabacchi, Federica De Cola, ma anche Corrado Guzzanti nel ruolo del Prefetto Marascianno, Fabrizio Bentivoglio in quello di Don Lollò Longhitano.
La Concessione del Telefono, la trama
Pippo Genuardi, nato a Vigàta il 3 settembre 1856, è un commerciante di legnami. Ma sia chiaro: quella non è la sua occupazione maggiore, anzi, potremmo dire che il suo vero talento è quello di cacciarsi nei guai. Spiantato, ironico, amante delle donne e della tecnologia, Pippo sembrerebbe aver messo la testa a posto sposando Taninè Schilirò, figlia dell’uomo più ricco di Vigàta, ma il nostro protagonista è appunto un uomo che in realtà non si accontenta mai. E così, spedendo tre lettere al Prefetto Marascianno (un napoletano paranoico e complottista), mette in moto un meccanismo che lo porterà a trovarsi sotto due fuochi incrociati: lo Stato, che pensa di avere a che fare con un pericoloso sovversivo, e l’uomo “di rispetto” Don Lollò, che inizia a credere che il Genuardi lo stia prendendo per fesso. Per ottenere l’agognata “concessione del telefono”, infatti, Genuardi sarà disposto a tutto: cercare l’appoggio di suo suocero, ma anche della mafia; corrompere funzionari pubblici e tradire il suo vecchio amico Sasà. Il tutto sotto gli occhi del Questore Monterchi, venuto dal Nord, che osserverà sgomento e impotente il concatenarsi folle degli eventi.