Cielo – Romani risponde a Sky: Tutto regolare, sapevano del rinvio, rispettino il ministero
Paolo Romani, viceministro per lo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni risponde a Sky dopo l’annuncio del rinvio obbligato del lancio del canale Cielo in digitale terrestre causato dalla mancata autorizzazione ministeriale. Come avevamo chiarito nella notte Sky ha presentato richiesta a trasmettere il 2 novembre scorso, il lancio al 1 dicembre era un azzardo
Paolo Romani, viceministro per lo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni risponde a Sky dopo l’annuncio del rinvio obbligato del lancio del canale Cielo in digitale terrestre causato dalla mancata autorizzazione ministeriale. Come avevamo chiarito nella notte Sky ha presentato richiesta a trasmettere il 2 novembre scorso, il lancio al 1 dicembre era un azzardo tenendo che il ministero ha 60 giorni di tempo per rispondere prorogabili per altri 30 in caso di necessità istruttorie.
Non solo, Sky era stata informata già nel corso del mese, dopo le notizie sul lancio programmato comunque per il 1 dicembre, con una lettera informale che l’autorizzazione non era ancora stata concessa. Evidentemente dalle parti di News Corp hanno tentato un colpo di mano che non è riuscito. Romani, in data 12 novembre, ha chiesto un parere sull’ammissibilità di un canale di Sky sul digitale terrestre alla Commissaria europea alla concorrenza: bisogna verificare se questa mossa commerciale non violi i limiti imposti proprio dall’UE il 2 aprile 2003 quando avvenne la fusione Stream / Telepiù.
Di fatto, in caso di parere contrario, Cielo potrebbe non andare mai in onda sul digitale terrestre. Può invece andare regolarmente in onda (ma sarebbe commercialmente inutile per Sky) sul satellite e su questo punto batte il viceministro che invita la pay tv ad un rispetto dell’amministrazione italiana. Il riferimento è al cartello apparso sul canale 129 di Sky che invita i cittadini ad inviare email al ministero per protestare contro il blocco di Cielo.
All’utenza atta alla ricezione del segnale televisivo via satellite, viene esplicitamente detto che il canale “Cielo” non può trasmettere perché privo dall’autorizzazione da parte del Ministero.
L’affermazione è palesemente non veritiera in quanto il canale in questione, per espressa ammissione della stessa società Sky, è regolarmente munito della prescritta autorizzazione per la trasmissione televisiva via satellite, del cui rilascio è peraltro competente l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e non il Ministero. Ciò significa che qualora l’operatore Sky avesse realmente l’intenzione di trasmettere il canale in questione, i suoi utenti potrebbero fruire tranquillamente e in qualsiasi momento della sua visione. La presa di posizione diffusa a mezzo televisivo sembra avere inoltre contenuti denigratori per l’intera amministrazione italiana, cui l’azienda, nel doveroso rispetto della legislazione nazionale vigente, si è dovuta rivolgere.