Sanremo 2020, se la Terza Serata chiude alle 2.00 il vincitore lo proclamano all’Angelus…
Dopo Fiorello Don Matteo, perché non un Amadeus che spunta all’Angelus? Del resto la privazione di sonno può fare brutti scherzi…
L’intenzione non è quella di fare parallelismi ‘blasfemi’, ma dopo una seconda serata terminata alle 01.43 (la più lunga dal 1988) e una terza chiusa DA SCALETTA alle 2.03 – e terminata effettivamente con scorrimento dei titoli di coda e highlights alle 2.05 (pensavo peggio e va dato atto alla bravura del padrone di casa, che però non può correre proprio sulla classifica) – l’ipotesi che il vincitore di Sanremo 2020 venga proclamato a ridosso dell’Angelus non sembra così peregrina.
Questo Sanremo 2020 sta battendo ogni record di durata: come già visto in un precedente post, era dagli ultimi anni ’80 che non si assisteva a dirette fiume di questa portata. E va anche detto che i dati di confronto disponibili, diffusi da Rai in sala stampa, registrano la durata non oltre le 2, termine ultimo del monitoraggio quotidiano Auditel. Ma ho sufficiente memoria per recuperare nei cassetti del passato serate baudiane terminate ben oltre le 2 di notte: più di 30 anni dopo il suo esempio continua a fare scuola. E del resto nella serata delle Cover, nella quale anche Benigni rievoca i fasti degli inseguimenti a SuperPippo, la durata monstre potrebbe quasi essere letta come un omaggio alla storia del Festival.
Al netto delle boutade, la domanda vera è come sia possibile concepire una scaletta televisiva che termini alle 2.00. In partenza. Come se poi non si calcolassero fisiologici ritardi, imprevisti da diretta su cui nulla si potrebbe dire, sapendo come funziona uno show tv.
“Mi assumo ogni responsabilità per i ritardi della seconda serata. E’ come quando invitavo a pranzo gli amici a casa di nonna: lei, per non farmi fare brutta figura, preparava due primi, due secondi, i contorni, i dolci… Io ho messo forse troppa roba, ma era per non far sfigurare il Festival”
ha detto, da vero signore, Amadeus nella conferenza che ha preceduto la terza serata. Direi, però, che ormai al quarto giorno di convivenza stretta potremmo tutti goderci una bella serata da “bicchiere di vino con un panino”.