Paolo Limiti torna su RaiDue con Futuro anteriore, per una boccata d’aria fresca
Del ritorno di Paolo Limiti su RaiDue, abbiamo parlato qualche settimana fa. Il noto conduttore, dopo anni di assenza dalla tv di Stato, tornerà in onda con il suo programma più conosciuto, quel fu Ci vediamo in tv che per l’occasione – il cambio di rete – si trasformerà in Futuro anteriore. Quella che dovrebbe
Del ritorno di Paolo Limiti su RaiDue, abbiamo parlato qualche settimana fa. Il noto conduttore, dopo anni di assenza dalla tv di Stato, tornerà in onda con il suo programma più conosciuto, quel fu Ci vediamo in tv che per l’occasione – il cambio di rete – si trasformerà in Futuro anteriore. Quella che dovrebbe essere, almeno sulla carta, la rete “giovane” Rai, ospiterà il suo ritorno. Qualcuno ha accolto con entusiasmo la notizia, qualcun altro ha storto il naso, ma oramai è cosa fatta: Futuro anteriore partirà il prossimo 9 gennaio alle ore 16.40, ogni sabato pomeriggio. Intervistato quest’oggi da Il Giornale, Limiti difende la sua creatura rifiutando l’etichetta di “programma per anziani”:
Mi fa ridere questa definizione, anche perché il mio era il programma più visto nelle scuole. Facevo ascolti-miracolo ed era lo show più seguito dagli italiani all’estero insieme alle partite di calcio. Invitavo Nilla Pizzi ma molti dimenticano che scoprii per primo Full Monty e portai in anteprima opere come Aida Rock […] Sto lavorando sulla qualità; ad esempio penso a puntate su Barbra Streisand, su Alan Sorrenti e poi su star senza tempo come Michael Bublé. Per il grande cinema penso al De Niro giovane o a storie che sono bagaglio di tutti, come Tutti dentro di Alberto Sordi che anticipò Tangentopoli
Qualità quindi, prima di tutto. Per catturare un pubblico il più vasto possibile, dai 25-30 anni fino ai 70, come sostiene lo stesso presentatore. I giovani invece sono impossibili da catturare, afferma, non tanto per il tipo di trasmissione, quanto perché invece trovano tutto su Internet e la tv non la guardano a prescindere. Nell’intervista, Limiti dà un suo punto di vista sulla tv di oggi:
Da spettatore vedo tante cose scadenti. E poi personaggi senza mestiere che non si capisce perché siano lì se non per la bellezza fisica
…sui reality e le risse in tv, in particolare:
Non è il mio genere. Ma quel che è peggio è che nessuno spiega ai ragazzi che quelle liti e quei programmi sono pilotati, per niente spontanei. Così i giovani si mettono in testa che per andare in tv bisogna litigare, dire parolacce, stupire. Tutto nacque nel 1973 con An American Family, che raccontava il divorzio di una famiglia americana, ed era tutto studiato. Da lì è partito tutto. Comunque ho notato che i reality all’estero cominciano ad essere in crisi, e prima o poi accadrà anche in Italia